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La Regione Emilia-Romagna Parte civile contro il “Condor” di Pinochet

(20 Gennaio 2009)

La Regione Emilia-Romagna si è costituita parte civile nel processo contro Alfonso Podlech Michaud, l’ex procuratore militare di Temuco accusato di essere stato uno dei più feroci torturatori all’epoca della dittatura di Pinochet in Cile. Podlech, 74 anni, è uno dei 140 indagati per cui la Procura di Roma ha emesso un provvedimento di custodia cautelare per la sparizione di 25 desaparecidos di origine italiana. Implicato nell’inchiesta “Piano Condor” sul sequestro e l’uccisione di cittadini di origine italiana, Podlech, che in patria ha sempre goduto dell’immunità arrivando addirittura a insegnare all’Università Mayor di Temuco, è stato arrestato lo scorso 27 luglio a Madrid, dove aveva fatto scalo diretto a Praga con la moglie e i nipoti. In Spagna, infatti, non vale l’immunità e il giudice Baltasar Garzón ha subito autorizzato la consegna dell’imputato alle autorità italiane, che l’hanno tradotto nel carcere di Rebibbia.

Tra le numerose vittime di Podlech c’era Omar Venturelli, ex sacerdote originario di Verica nel modenese, professore di Pedagogia all’Università di Temuco, scomparso pochi giorni dopo il golpe di Pinochet dell’11 settembre 1973. Giocando d’anticipo sul giudizio del tribunale del Riesame sulla scarcerazione, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha adottato una risoluzione, presentata dai gruppi PD e SD, primo firmatario Gianluca Borghi, che impegna la Giunta regionale a costituirsi parte civile a sostegno della famiglia di Omar Venturelli.

A torturare e uccidere il giovane modenese sarebbe stato, secondo l’accusa del pm romano Giancarlo Capaldo, lo stesso Podlech: tesi sostenuta da numerose associazioni di diritti umani cilene e mapuche, essendo stata la popolazione indigena particolarmente colpita dalla rete criminale del Condor. Fresia Cea, vedova di Omar Venturelli, è stata sempre vicino alle sofferenze dei mapuche: “un popolo – ha detto - che continua a essere brutalmente calpestato: ieri dalla dominazione spagnola, poi da Pinochet, oggi dalle imprese forestali e dai latifondisti”.

Sulla risoluzione della Regione, che nominerà un avvocato per tutelare gli interessi dell’Emilia-Romagna e supportare l’avvocato della parte civile, si è espressa con soddisfazione Maria Paz Venturelli, figlia del desaparecido modenese. “E’ il frutto di molti anni di lavoro fatto insieme alla Regione e, soprattutto, costituisce un segnale politico molto forte”, ha detto. “La Regione – ha aggiunto il consigliere Gianluca Borghi – ritiene un dovere necessario difendere i discendenti di cittadini emiliano-romagnoli che hanno subito la violenza delle dittature sudamericane”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini. “E’ arrivato finalmente il momento della giustizia – ha detto. A nome delle undici associazioni emiliano-romagnole in Cile, e in particolare di quella di Temuco, ringrazio la Regione per il gesto significativo di proteggere almeno il ricordo dei nostri corregionali che hanno mantenuto alta, all’estero, la bandiera del coraggio e della lotta per libertà e la democrazia”.

16 gennaio 2009

Vientosdelsur

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