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Foto troppo spaventose

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(4 Maggio 2011) Enzo Apicella
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    La sinistra basca sfida Madrid: 'voteremo nullo, ma voteremo'

    (17 Febbraio 2009)

    15-02-2009/19:33 --- “Il prossimo primo marzo andremo a votare. E il nostro voto farà male a Rubalcaba (il ministro degli Interni spagnolo, ndr) che ormai comanda ad Ajuria Enea e nel Parlamento di Gasteiz (le istituzioni autonome basche, ndr)”. Lo ha gridato ieri con fermezza durante una manifestazione della sinistra indipendentista la veterana Itziar Aizpurua, all’opposizione oggi così come lo fu ai tempi in cui il regime di Franco la mise sotto processo durante il ‘processo di Burgos’ a metà degli anni '70. In mezzo a migliaia di militanti e simpatizzanti della sinistra basca, nel parco ‘La casilla’ di Bilbao, ieri pomeriggio ha chiesto al suo popolo di andare a votare per le elezioni autonome, di depositare nell’urna la scheda di ‘D3M’ (Democrazia Tre Milioni) nonostante l’ennesima esclusione della lista indipendentista da parte delle autorità (giudiziarie?) di Madrid.

    L’appello è arrivato al termine di una giornata difficile, una delle tante per la sinistra patriottica da quando Madrid – che governassero i socialisti o i popolari poco è cambiato – ha deciso di escludere dalla legalità tutto l’universo sociale e politico della Izquierda Abertzale, chiudendo partiti e giornali, radio e associazioni, collettivi e fondazioni. Nonostante il divieto da parte del ministero degli Interni di Madrid, migliaia di persone si sono concentrate nella piazza Aita Donostia di Bilbao, letteralmente occupata da decine di blindati della polizia autonoma basca, l’Ertzaintza, che però sono stati letteralmente sommersi dalla folla determinata a tenere la manifestazione di apertura della campagna elettorale di ‘D3M’. Scoccate le 17,30, i manifestanti hanno cominciato a gridare i loro slogan: «D3M aurrera» (Avanti D3M), «Independentzia» o «Demokrazia Euskal Herriarentzat» (Democrazia per il paese basco). Dopodiché il gesto di sfida nei confronti dei divieti e della riduzione in clandestinità, quando migliaia di mani hanno sventolato di fronte agli occhi dei poliziotti – e quindi idealmente anche delle autorità di Madrid e di Gasteiz – le schede elettorali con su stampato il simbolo di una lista che il primo marzo saranno infilate nell’urna. Verranno conteggiati come voti nulli, ma certificheranno che la sinistra basca rimane viva e vegeta, e che rifiuta l’apartheid politico e l’imposizione di un recinto politico blindato, un recinto che esclude in quanto ‘criminali’ le idee dell’indipendenza e del socialismo. “Mai come ora è evidente la completa assenza di democrazia nello Stato Spagnolo e in particolare in Euskal Herria” ha spiegato Itziar Aizpurua, candidata di punta della lista annullata dal Tribunale Supremo di Madrid, che poi ha proferito accuse dirette a quei partiti come i nazionalisti o la sinistra unita che dicono di essere contrari alla esclusione della sinistra patriottica dai comizi ma che nulla fanno per impedire la violazione del diritto di voto per una parte importante della società basca.

    “Con dignità e fermezza diciamo oggi che continueremo a lottare” ha concluso l’anziana ma combattiva dirigente abertzale: “Lotteremo e ci riusciremo, costi quel che costi, fino a che il nostro popolo ottenga la libertà e possa decidere del proprio futuro”. Finito l’intervento, migliaia di voci hanno cantato all’unisono l’Eusko Gudariak, l’inno dei combattenti baschi durante la resistenza antifascista del 1936-1939.

    Fino a quel momento l’Ertzaintza ha lasciato correre, troppa gente e troppo determinata a manifestare. Ma appena la gente ha cominciato ad abbandonare la piazza, i ‘rambo’ in divisa rosso-nera hanno cominciato il solito carosello di cariche e fermi, con i manifestanti che si difendevano bloccando le strade con i contenitori della spazzatura e tirando oggetti contro i reparti mobili della Polizia Autonoma. Alla fine della giornata i fermati erano almeno 5, numerosissimi i contusi.

    Marco Santopadre (Radio Città Aperta)

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