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Il ratto d'Europa

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(10 Aprile 2011) Enzo Apicella

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Foibe: una giornata da dimenticare

(17 Febbraio 2009)

Anche se quest'anno la vergognosa speculazione politica sul caso Englaro ha impedito alle "celebrazioni" del "giorno della memoria" di avere un significativo impatto mediatico, il 10 febbraio ha comunque confermato quel processo di offuscamento ideologico della memoria storica portato avanti da vent'anni da istituzioni e partiti di destra o "sinistra".

Una vera e propria campagna di disinformazione volta a riscrivere la storia, finalizzata alla diffusione di stereotipi sciovinisti e razzisti, tesa a porre sullo stesso piano partigiani e repubblichini, con l'intenzione di gettare fango su quelle componenti della Resistenza che hanno lottato per l'emancipazione e la giustizia sociale. Perché controllare il passato vuol dire anche controllare il futuro... Uno degli esempi più nitidi dell'ondata revisionista è il dibattito che negli ultimi anni si è scatenato intorno alla questione delle foibe. È stato completamente rimosso il massacro perpetrato per più di vent'anni dal regime fascista in Istria e Dalmazia; i numeri degli infoibati sono stati gonfiati a dismisura; gli stessi morti sono stati presentati come semplici "italiani" vittime della barbarie "slava" e "comunista", senza che venga fatto alcun accenno al loro ruolo negli apparati fascisti…

Così l'estrema destra, appoggiandosi alle istituzioni, rialza la testa e rivendica una qualche credibilità. È così che a Padova un corteo di Forza Nuova viene protetto dalla polizia, che carica violentemente gli antifascisti arrestandone uno; sempre a Padova le istituzioni negano lo spazio assegnato ad un'iniziativa studentesca contro il revisionismo storico, per ragioni di "ordine pubblico"; a Cagliari ancora le forze dell'ordine caricano un centinaio di antifascisti impegnati a contestare la fiaccolata dell'estrema destra cittadina; all'Università di Tor Vergata i fascisti si presentano scortati dai loro rappresentanti istituzionali, pretendendo di candidarsi alle elezioni. Ovunque, però, la determinazione dei compagni ha mostrato che i fascisti non avranno mai quella legittimità che la storia, e le loro disgustose idee e pratiche, gli negano: a Padova il presidio ha visto la partecipazione decisa di centinaia di studenti; l'iniziativa pubblica si è tenuta lo stesso; a Cagliari il presidio spontaneo ha trovato la piena solidarietà della cittadinanza; a Roma i fascisti sono stati cacciati ancora una volta dall'ateneo. Anche a Napoli abbiamo provato a dare il nostro contributo a questa lotta per la memoria, contro vecchi e nuovi fascismi, con un'iniziativa di controinformazione all'Università.

È necessario infatti che proprio dalle nostre aule si alzi una voce critica e consapevole della criminalità che hanno rappresentato e rappresentano sempre le politiche nazionaliste, militariste e razziste. La vergognosa scritta fascista, apparsa sui muri dell'università durante la notte che precedeva la nostra iniziativa, è stata subito cancellata.
Al suo posto ci sono le parole che dobbiamo tenere sempre a mente: "Ora e sempre Resistenza".

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
http://cau.noblogs.org/

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