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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(21 Febbraio 2009)
Nichi Vendola, in visita ieri a Genova, ci ha spiegato che “gli operai oggi pensano più alla cocaina che alla FIOM”. In una città industriale colpita dai licenziamenti e dalla cassa integrazione come non succedeva da decenni questo è il messaggio che il leader di una sinistra “moderna e non ideologica” è venuto a portare ai lavoratori genovesi. Si badi: noi non abbiamo una concezione mitica della classe operaia e proprio per questo ne conosciamo le contraddizioni. Sappiamo che il fenomeno degli stupefacenti tocca lavoratori, studenti, poliziotti (vedi le cronache di questi giorni), uomini politici (vedi Le Iene) e perfino i salotti intellettual-progressisti che tanto piacciono a Nichi. E sappiamo anche che non è una novità: nell’800 c’era l’alcol e negli anni ’70 l’eroina. Ma proprio per questo che si vengano a fare delle generalizzazioni sociologiche da salotto televisivo sulle spalle di una generazione che tutti i giorni rischia la vita per portare a casa un salario da fame non ci sta bene. Tanto più quando queste affermazioni vengono date in pasto alla stampa per cercare di dare una dignità culturale a operazioni che non c’entrano nulla. Se Nichi Vendola vuole sposare la modernità suggellando patti di sangue col PD è libero di farlo, ma lasci stare gli operai.
Genova, 21 febbraio 2009
Marco Veruggio
Responsabile Economia Lavoro PRC Genova
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