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The tea party

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(3 Novembre 2010) Enzo Apicella
Alle elezioni di mid-term americane vincono i repubblicani trascinati dal movimento ultraconservatore Tea-Party

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Politiche bipartizan e “deficit democratico”

(19 Febbraio 2009)

In Italia esiste un problema di “deficit democratico”. L’imposizione al bipartitismo e il dogma della governabilità a tutti i costi (anche a costo della democrazia rappresentativa), sono le tendenze di un modello autoritario di gestione dei poteri decisionali che conforma ormai le società liberali. La riduzione delle possibilità di accesso alla dimensione “istituzionale” per le minoranze politiche e i settori di classe, fa diventare prevalente la condizione dell’azione politica extraparlamentare. Sul piano istituzionale legislativo, vi è un serio tentativo di accentramento dei poteri. Sul piano territoriale attraverso il federalismo fiscale ci si avvia verso una gestione del territorio tutta interna alle logiche dell’economia-imprenditoriale a scapito della dimensione pubblica-politica.

La “questione democratica” oggi attiene direttamente allo strangolamento delle libertà politiche e sindacali in nome della legalità e della governabilità. Si susseguono attacchi e leggi che minano gli spazi democratici di questo paese, dalla leggi specificatamente razziste verso i migranti ai nuovi restringimenti in merito al diritto di manifestare. E’ di questi giorni l’introduzione anche a Bologna del divieto a manifestare per le strade del centro (concesse solo per funzioni religiose, unicamente cristiane, e istituzionali). Tutto questo attraverso un assordante complicità bipartizan che svela chiaramente le linee di fondo dell’attuale quadro politico cittadino.
Si assiste, di fronte ai processi di crisi economica in atto, al tentativo di militarizzare il territorio e la politica. In Italia non c’è il fascismo ma procede speditamente un modello bipartizan di gestione autoritaria della società, delle sue crescenti contraddizioni e dei conflitti sociali che ne derivano. La Rete dei Comunisti di Bologna sosterrà tutte le mobilitazioni promosse dai movimenti per i diritti, dal sindacalismo di base e da tutte le forze democratiche e progressiste che si impegneranno per rompere questi odiosi divieti e norme razziste. . L’attivazione di una rete di resistenza democratica sul piano dei diritti politici e sociali è oggi all’ordine del giorno.

18/2/2009

Rete dei comunisti - Bologna
www.contropiano.org

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