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(23 Luglio 2013) Enzo Apicella

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(L'oppio dei popoli)

No ai crocefissi, per una scuola laica, pubblica e multiculturale

(24 Febbraio 2009)

Il “provocatore” Franco Coppoli, come amabilmente lo ha definito il suo Dirigente Scolastico, è stato punito per il suo “eretico” comportamento di togliere all'inizio delle lezioni il Crocifisso dalla parete dell'aula per rendere la classe un ambiente neutrale da simboli religiosi, laico ed inclusivo.

Il 16 di Febbraio 2009, quasi 400 anni dopo il rogo di Giordano Bruno, e’ stata resa esecutiva la sospensione, da parte dell’U.P.S. di Terni, del prof. Franco Coppoli, dopo il parere del CNPI del MIUR, che ha tenuto la sua adunanza l’11 febbraio, nell’80º anniversario dei Patti Lateranensi tra “l’uomo della provvidenza”,il fascista Mussolini, e Pio XIº.
Il “provocatore” Franco Coppoli, come amabilmente lo ha definito il suo Dirigente Scolastico, è stato punito per il suo “eretico” comportamento di togliere all'inizio delle lezioni il Crocifisso dalla parete dell'aula per rendere la classe un ambiente neutrale da simboli religiosi, laico ed inclusivo.
Così avrebbe “posto in essere un comportamento in contrasto con la volonta’ degli studenti”, ma il compito di un docente non e’ sicuramente quello di avallare decisioni che calpestano i diritti e le minoranze e si configurano come discriminatori, bensi’ quello di porre in atto pratiche educative che servano ad intraprendere percorsi di attivazione di coscienza critica con i propri alunni. Ci chiediamo se, la maggioranza di un’assemblea di classe decidesse di affiggere una svastica, o un altro simbolo, come dovrebbe comportarsi un docente.
La questione apre scenari pericolosi: richiamarsi alla volonta´’ (della maggioranza) di un assemblea studentesca, senza assumersi le responsabilita’ del proprio ruolo -come ha fatto il Dirigente Scolastico- apre scenari pericolosi di conteggi e stigmate identitarie nelle nostre classi, che dovrebbero costruire una societa’ multiculturale e inclusiva delle differenze e non creare potenziali sitruazioni di scontro o di imposizione di simboli identitari in posizioni dominanti. La dittatura della maggioranza e’ dietro l’angolo, ricordiamo che democrazia e’ tutela delle minoranze, soprattutto nell’ambito delle liberta’, altrimenti si rischia lo stato etico o clericale di fascista memoria.
Ci pare grave per gli studenti la sospensione dalla docenza del prof. Coppoli, tra i quali ci sono alunni di una Vª classe, che dovranno affrontare gli esami di Stato. Piu’ che la scelta laica del docente e’ stato l’atteggiamento del Dirigente e le sue conseguenze disciplinari che influiscono negativamente sul profilo formativo dei ragazzi.
Invitiamo a tener conto della “volonta’” degli studenti non quando fa comodo, per strumentalizzarla, ma quando si esprime per gestire in piena autonomia formativi percorsi autorganizzati, di cogestione, autogestione o occupazione, magari per protestare contro le pericolose riforme poste in atto dai governi degli ultimi 15 anni, che stanno avendo la “soluzione finale” nella devastazione della scuola pubblica prospettata dalla “riforma” Gelmini. E’ sicuramente piu’ economico fare una “neocrociata” confessionale che non impegnare fondi e personale nel sapere pubblico, critico e per tutti. Ricordiamo che nei prossimi anni saranno oltre 180.000 i docenti e gli ATA precari espulsi dalla scuola dal governo Berlusconi, lavoratori che da anni garantiscono il funzionamento delle nostre scuole.

Inoltre visto che nel nostro paese non dovrebbe esistere una religione di Stato, ne’ sussistono norme rispetto all’affissione del crocefisso nelle scuole superiori -mentre sono stati abrogati i fascisti Regi Decreti, di stampo albertino, che riguardavano scuole elementari e medie- ci sembra pericolosamente populista appellarsi non alle norme ma alle maggioranze: chiediamo quali norme avrebbe violato il prof. Franco Coppoli nel rendere laica e non confessionale la sua classe togliendo il crocefisso.
Annunciamo il ricorso al Giudice del lavoro contro la sua sospensione e la presentazione di un ricorso per discriminazione nei posti di lavoro, insieme all’U.A.A.R., al Tribunale di Terni, certi dell’affermazione del diritto ad una scuola laica e non confessionale, come riconosciuto nelle settimane scorse dal tribunale spagnolo di Valladolid che ha imposto la rimozione dei crocefissi dalle aule scolastiche in quanto influenzano gli alunni in formazione e configurano il pericolo di mettere in stretto rapporto lo Stato con la chiesa cattolica. Anche la sentenza, del 16 febbraio…, che ha riconosciuto la validita’ della scelta del magistrato di Camerino Luigi Tosti di poter avere aule del tribunale senza crocefissi ci fa ben sperare nell’affermazione di questo principio di civilta’ laica riconosciuto ed affermato in tutta Europa.

Infine sembra che il Dirigente Scolastico si presentera’ alle prossime primarie del Partito Democratico e che siano state raccolte nei locali scolastici firme in supporto a tale candidatura. Se cio’ fosse vero, ci parrebbe, questa si, una grave violazione dei locali, delle relazioni e delle funzioni scolastichei, se non a livello legale, sicuramente etico ed educativo.

COBAS, COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA - TERNI

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