">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Suora Pronobis

Suora Pronobis

(10 Settembre 2011) Enzo Apicella
Maurizio Sacconi spiega l'articolo 8 della Manovra (quello sui licenziamenti senza giusta causa) con l'esempio delle suore violentate: "basta dire di no"

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Diritti sindacali)

Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 25-26/02/09

SOMMARIO: Ahlstrom, Eurallumina, Ilva, Plastic Components, Ospedale di Pescara, Tessitura VaranoDriade Spa, Aias, Videocon, Novolegno, Castellammare, Ex Ixfin, Acc, Scuola, Pandolfo Alluminio, Acm, Kelemata, ...

(27 Febbraio 2009)

25 febbraio 2009

AHLSTROM: PROSEGUE PRESIDIO http://www3.varesenews.it/

Prosegue il presidio dei lavoratori dello stabilimento gallaratese della Ahlstrom, multinazionale finlandese che produce tessuto non tessuto destinato al ramo medico farmaceutico. I venti lavoratori che l’azienda vuole lasciare a casa per poi spostare le macchine e chiudere lo stabilimento di via XXIV Maggio chiedono alla proprietà un incontro per capire il proprio futuro, dopo che gli ultimi abboccamenti dello scorso gennaio non hanno portato a risultati concreti. Questa mattina, mercoledì 25 febbraio, un camion della proprietà è arrivato davanti ai cancelli per portare via del materiale contenuto all’interno della fabbrica, ma i dipendenti in presidio permanente hanno impedito il trasferimento, nonostante le richieste dell’addetto: "Se non ci vogliono incontrare e non ci danno segnali concreti, non porteranno via nulla - spiegano i lavoratori -. Noi stiamo qui e aspettiamo".

EURALLUMINA: SCIOPERO GENERALE IN SULCIS http://www.sardegnaoggi.it/

Si va verso lo sciopero generale del Sulcis, fissato per il 13 marzo dalle segreterie territoriali di Cgil-Cisl-Uil. La mobilitazione è stata decisa dai sindacati per richiamare l'attenzione sulle diverse vertenze aperte nel territorio. In testa quella del comparto dell'alluminio, con la crisi dell'Eurallumina di Portovemse dove rischiano il posto di lavoro circa 900 persone, tra dipendenti ed indotto. I sindacati si sono rifiutati di firmare l'accordo per la Cassa Integrazione. La chiusura dell'impianto è solo rinviata al 1 aprile.

ILVA DI TARANTO http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/

Le segreterie provinciali dei metalmeccanici di Taranto si dividono sull'accordo proposto dall'Ilva per la riduzione del numero di operai da collocare in cassa integrazione. Il verbale è stato sottoscritto oggi dalla Fim Cisl, oltre che dalla direzione dell'Ilva, da Confindustria Taranto e dalle rappresentanze sindacali unitarie, mentre si sono dissociate le altre due organizzazioni sindacali: la Fiom Cgil e la Uilm Uil. Fino al 28 febbraio il provvedimento di cassa integrazione riguarda 3.544 dipendenti, ma l'Ilva aveva annunciato che gli esuberi, da marzo a giugno, sarebbero stati 5.146. In base al nuovo accordo "l'azienda attiverà, compatibilmente alle esigenze tecnico organizzative di immediata impiegabilità, una rotazione aritmetica bisettimanale del personale per mansioni equivalenti nei reparti interessati dal provvedimento di cassa integrazione, in modo da ridurre il numero medio di lavoratori sospesi a circa 4.000 unità". Secondo l'accordo,
inoltre, alla scadenza dei singoli periodi di paga seguenti l'inizio della cassa integrazione l'azienda anticiperà le somme del trattamento integrativo a carico dell'Inps.

26 febbraio 2009

PISTICCI: RISCHIO LAVORO ALLA PLASTIC COMPONENTS http://www.marketpress.info/

Anche l’azienda Plastic Components, ex Ergom, sembra proiettarsi verso un futuro che la vede al di fuori dell’area industriale della Val Basento. L’azienda intende trasferire parte del personale impiegato presso lo stabilimento di Pisticci Scalo in quelli di Atessa e Melfi e prorogare, per gli stessi, la Cassa integrazione guadagni sino al prossimo 29 marzo, mentre si viene a conoscenza che negli altri stabilimenti della Plastic Components si procede ad assunzioni di personale interinale.

OSPEDALE DI PESCARA: PROTESTANO I DIPENDENTI http://iltempo.ilsole24ore.com/

I precari della Asl con contratti in scadenza annunciano battaglia sino a quando non sarà trovata una soluzione per la stabilizzazione. Dopo aver occupato, per l'intera giornata di ieri, l'assessorato regionale alla Sanità, oggi incontreranno il manager della Asl. Se non giungeranno soluzioni, i lavoratori torneranno ad occupare l'assessorato. Nel Chietino le organizzazioni sindacali annunciano il ricorso al Tar contro il provvedimento con cui la Asl Lanciano-Vasto ha rideterminato la dotazione organica.

TESSITURA VARANO: 18 IN CIG http://www3.varesenews.it

Un’altra azienda storica nel ramo tessile chiude i battenti nella provincia di Varese. Si tratta della Tessitura di Varano Borghi, di proprietà per metà della Michele Solbiati Sasil e per metà della Max Mara. Il tutto sarebbe scaturito dalla decisione di Max Mara di non produrre più a Varano Borghi un tipo di filato di lino pregiato, unico prodotto realizzato dai 18 dipendenti di Varano (per lo più donne), che in assenza delle commesse in conto terzi destinate a Max Mara non hanno possibilità di andare avanti: anche il gruppo Sasil infatti sta attraversando un momento economicamente difficile con relativa ristrutturazione aziendale in corso e non può più sobbarcarsi la prosecuzione dell’attività nella fabbrica varanese. La produzione per Max Mara, in calo dal 2007, ammontava a circa 600 mila metri all’anno di filato di lino, un prodotto di pregio di nicchia realizzato in Italia esclusivamente dallo stabilimento di Varano Borghi, che può
vantare macchinari modernissimi (24 in tutto) e costosissimi (circa 200 mila euro) di marca tedesca (Dornier), cambiati solo cinque anni fa, il meglio sul mercato. I lavoratori sono già in cassa integrazione a zero ore.

DRIADE SPA: SIT-IN http://www.quotidianodelnord.it/i

I sindacati di Cgil, Cisl e Uil del comparto edile – Fillea, Filca e Feneal di Piacenza – si mobilitano con un presidio stradale, di fronte ai cancelli della Driade spa, per difendere i posti di lavoro in questa profonda crisi che sta investendo il settore. Alla Driade si è avviata la procedura di mobilità che potrebbe costare il posto di lavoro a 50 dipendenti della spa, che parteciperanno alla mobilitazione indetta a livello unitario. Appuntamento: venerdì 27 febbraio
Dalle 10,30 alle 12,30 Via Padana Inferiore, 12 Fossadello (Comune di Caorso)

AIAS: 2 MARZO SCIOPERO http://www.basilicatanet.it/

Proclamata per il 2 marzo una giornata di protesta dei lavoratori dell’Aias. La decisone è scaturita ieri dall’assemblea sindacale, cui hanno partecipato anche i genitori dei ragazzi disabili utenti del servizio. Lo si apprende da un comunicato diffuso alla stampa da Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl, in cui si specifica che "i genitori presenti hanno garantito il loro pieno sostegno alle ragioni dello sciopero e la loro presenza davanti alla sede della Giunta regionale di Basilicata assieme ai lavoratori nello sciopero del 2 marzo 2009".
"L’assemblea ha duramente stigmatizzato – si legge ancora nel comunicato - l’insensibilità sino ad ora dimostrata dai rappresentanti della Regione, della ex Asl n. 5 e dei comuni di Potenza e Muro Lucano. Si ricorda che è proprio a causa della loro inadempienza che si è venuta a determinare la gravissima situazione del Centro Aias di Potenza, dove non si riescono a vedere miglioramenti neanche in prospettiva. Le lavoratrici ed i lavoratori, nonostante non percepiscono retribuzione da 4 mesi, continuano a portare la loro assistenza ai disabili".

VIDEOCON http://iltempo.ilsole24ore.com/

Importanti decisioni sono state prese ieri in sede regionale con un accordo, sottoscritto da sindacati, rappresentanti di Confindustria di Frosinone e della proprietà Videocon, alla presenza dell'assessore al lavoro Tibaldi per cercare di arginare la gravissima crisi che sta vivendo l'azienda. La Vdc chiederà al Ministero del Lavoro l'ampliamento del bacino di lavoratori interessati dall'attuale provvedimento di cigs fino a un massimo di 1.150 unità dal 3 marzo al 24 aprile e la cassa integrazione rispetterà il criterio di rotazione già in atto. Dal 27 aprile il numero di cassintegrati tornerà ad essere di 950 con l'impegno dell'azienda di non alienare, né trasferire fuori dal sito, gli impianti produttivi. Quindi per i lavoratori ancora in attività è garantita la cassa integrazione e sembra al momento scongiurata la mobilità, anche se, di contro, sarà organizzato dalle Rsu, già questa mattina, lo smontaggio dei macchinari per essere
trasferiti da un reparto all'altro. La speranza che qualcosa possa accadere resta forte negli operai che, spontaneamente, si sono riuniti ieri pomeriggio fuori dai cancelli.

NOVOLEGNO http://www.denaro.it/

Crisi del legno: si è tenuto nei giorni scorsi un incontro, presso la Novolegno di Montefredane, tra i vertici aziendali, le Rsu e i segretari provinciali di categoria, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. All'ordine del giorno, la preoccupante crisi del settore che inevitabilmente sta producendo effetti sullo stabilimento irpino, il quale ha proclamato la cassa integrazione per 120 lavoratori per le prime tre settimane.

ASL 5 CASTELLAMARE: BLOCCATI I LICENZIAMENTI http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/

Congelati i licenziamenti per ventidue dipendenti della ditta di pulizie all’Asl 5, ripartono le trattative sindacali per la revoca definitiva mentre i precari smantellano i presidi di protesta davanti alla sede Asl. Si è conclusa con il blocco dei provvedimenti che a partire dal prossimo 1 marzo, avrebbero dovuto allontanare 22 operatori in servizio presso le strutture sanitarie della provincia. Un importante successo per i lavoratori e i rappresentanti sindacali impegnati da diversi giorni in numerose manifestazioni di protesta, conseguito ieri pomeriggio al termine di un lungo incontro presso gli uffici regionali dell’assessorato alla Sanità. Congelati i licenziamenti, in serata sono stati smantellati anche i presidi di protesta avviati dagli operatori per le pulizie davanti alla sede della direzione generale dell’Asl in via De Gasperi. Intanto, sul fronte dei precari della sanità non si placano le proteste per la mancata conferma del
contratto per cinquanta infermieri professionali, senza lavoro dal 2006, nonostante abbiamo maturato diversi anni di anzianità presso l’azienda di via De Gasperi.

EX IXFIN http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/

Per l’ex Ixfin è già stata attivata la procedura per la concessione della cig in deroga, eppure per i 700 ex dipendenti di Marcianise le prospettive salariali si fanno sempre più incerte. A un mese di distanza dal preaccordo presso la Regione Campania nessuna convocazione è pervenuta dal ministero del Lavoro per la definizione del trattamento integrativo. Per questo motivo l’ennesima assemblea svoltasi ieri in fabbrica è stata un’occasione ulteriore per sensibilizzare le istituzioni sul problema. Ancora una volta è stata messa in risalto la drammaticità delle condizioni di tante famiglie rimaste ormai da due mesi senza alcuna fonte di reddito.

ACC DI MEL: http://carta.ilgazzettino.it/

Dipendenti dell’Acc pronti a recarsi a Roma a picchettare il ministero dello Sviluppo economico. Senza tralasciare ulteriori manifestazioni di protesta e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nel Bellunese. Sul piatto, ovviamente, il timore di un possibile progressivo depotenziamento del locale stabilimento all’indomani dell’annuncio dell’azienda di aver ceduto la fabbrica spagnola di compressori industriali e di aver intenzione, a breve, di separare la divisione compressori da quella motori per procedere alla successiva vendita di quest’ultima. Di ieri le assemblee dei lavoratori con i rappresentanti sindacali che hanno sottolineato la loro profonda preoccupazione nei confronti del futuro della fabbrica zumellese.

SCUOLA: ANCORA TAGLI AL PERSONALE ATA http://carta.ilgazzettino.it/

Ancora novità negative per il personale Ata. Qualche giorno fa, infatti, il consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla determinazione degli organici Ata delle istituzioni scolastiche. Si tratta del 17% in tre anni, con ricadute negative sul normale funzionamento dei servizi Ata nelle scuole. Si ripropone così l’inaccettabile politica dei tetti e dei tagli e l’assenza di un piano di fattibilità, relativo al funzionamento dell’unità dei servizi Ata. Inoltre gli originari obiettivi di riduzione di organico non sono possibili in quanto il dimensionamento della rete scolastica, in molte regioni, è stato rinviato, sull’edilizia scolastica non si è avuto modo e tempo di intervenire efficacemente ed è stato differito di un anno la revisione dell’ordinamento della scuola secondaria di secondo grado.

PANDOLFO ALLUMINIO: ASSEMBLEE IN FABBRICA http://carta.ilgazzettino.it

Assemblee sindacali, ieri, alla Pandolfo Alluminio. Riunione nelle quali rsu e Fiom-Cgil hanno spiegato di come, nell’incontro di martedì, la Pandolfo ha illustrato le difficoltà di carattere industriale legate al mercato in relazione alla contrazione degli ordini e alla riorganizzazione interna. Si veda, a questo proposito, la questione legata alla chiusura della fonderia dello stabilimento di Lentiai e all’apertura di quella di Maniago. Qualsiasi azione di contenimento di una problematica di tenuta industriale e occupazionale deve passare attraverso la presentazione di un piano industriale e l’utilizzazione degli ammortizzatori sociali a rotazione finalizzati al mantenimento delle risorse umane e delle professionalità nell’azienda.

ACM: 50 POSTI A RISCHIO http://carta.ilgazzettino.it/

La crisi economica lancia segnali preoccupanti che si riflettono nel settore dell’autotrasporto. I contraccolpi a Monselice si fanno già sentire in modo importante. All’Acm Monselice, un’azienda leader del settore alla quale fanno capo un migliaio di persone, sta conoscendo una flessione nelle commesse. Cinquanta sono i camionisti fermi per la carenza di lavoro e che rischiano la cassa integrazione. Le cementerie non sono sui livelli di produzione standard perché il settore delle costruzioni è virtualmente bloccato. Pochi i lavori e quindi la richiesta di movimentare le merci è ridotta. I lavoratori sono costretti a tenere i camion fermi. Non va meglio nell’indotto. Gli imprenditori delle officine meccaniche e gommisti, una decina per il momento, stanno pensando a ridurre il personale. I prossimi mesi si annunciano difficili per una trentina di lavoratori.

KELEMATA: MOBILITA' http://carta.ilgazzettino.it/

Ferma restando la forte preoccupazione per la nuova razione di cassa integrazione nello stabilimento della Kelemata, partita giovedì scorso, c’è stata una schiarita nella trattativa che i sindacati stanno portando avanti per cercare - almeno - di contenere i sacrifici economici degli 80 lavoratori. Nell’ennesimo incontro di lunedì l’azienda, leader nei prodotti per la cosmesi e cura del corpo, ha dimostrato un’apertura maggiore rispetto alla riunione precedente. Kelemata, che aveva rilanciato sulla Cig prospettando due o tre giorni a settimana per 13 settimane, è tornata sulla richiesta iniziale, e simile al precedente ciclo di fine 2008, per un massimo di due giorni, i giovedì e venerdì. L’azienda ha riconosciuto che lo stabilimento di Martellago, il polo produttivo, non ha responsabilità sul calo di ordini in atto e in contro tendenza (la cosmetica non è un settore in crisi), assicurando che non intende disinvestire sull’impianto. E
poi soprattutto si è detta disposta a ragionare sulle istanze avanzate dai sindacati per far sì che i dipendenti risentano il meno possibile del taglio salariale: in particolare, che sia garantita loro comunque la maturazione di tutti gli istituti contrattuali, come la tredicesima, l’impegno a chiudere positivamente la trattativa su premio di partecipazione e liberalità, la possibilità di ricorrere al Tfr per le necessità impellenti. È stato fissato un nuovo incontro il 9 marzo, e se per allora l’azienda, che ha chiesto qualche giorno per verificare e studiare la fattibilità di queste proposte, fornirà delle risposte soddisfacenti, si dovrebbe arrivare alla firma dell’accordo sulla Cig.

LINIFICIO CANAPIFICIO NAZIONALE http://carta.ilgazzettino.it/

Il Linificio smantella le linee produttive e tra i lavoratori la tensione torna a salire. Sarà pure la punta dell’iceberg, ma la situazione del Linificio Canapificio Nazionale, al centro della cronaca da alcuni anni, non può passare inosservata. In questi giorni l’azienda ha accelerato il processo di distruzione dei macchinari della linea produttiva Lino 2, chiusa da tempo e sulla quale non interveniva l’accordo sindacale raggiunto ad ottobre nella sede dell’assessorato al Lavoro della Provincia di Venezia. Un’accelerazione che secondo la Rsu e le organizzazioni sindacali rappresenta un chiaro segnale della volontà dell’azienda. Ciò che preoccupa di più i lavoratori sono le iniziative intraprese per le macchine del "Pegaso", già smantellate, e del "Secco" del Lino 1. Lo smontaggio di quest’ultima linea è già iniziato, ma l’azienda, nonostante l’accordo raggiunto, non ha ancora chiarito come intenderà impegnare i lavoratori che
sono occupati in questi macchinari. Oggi nella sede di Villanova di Fossalta di Portogruaro è in programma l’ennesima assemblea dei lavoratori che dovrà definire le azioni da intraprendere per difendere i macchinari rimasti. L’accordo ha, nel concreto, revocato la procedura di licenziamento e attivato, per dodici mesi, la cassa integrazione straordinaria. 180 circa le persone coinvolte. Da ottobre sono fuoriuscite quindici persone ed entro settembre, per avere la possibilità di rinnovare la cassa integrazione straordinaria di un altro anno, dovranno essere ricollocati 60 lavoratori. Oltre a un contributo mensile come integrazione del reddito per coprire la differenza tra il contratto di solidarietà chiesto dai sindacati e la cassa integrazione, degli incentivi all’esodo, la costituzione di un tavolo Provincia–sindacati–Confindustria per monitorare le opportunità di lavoro, l’accordo ha previsto un’azione di formazione ed aggiornamento
professionali.

ELECTROLUX: 400 A CASA http://carta.ilgazzettino.it/

Il piano presentato ieri da Electrolux per rifare la fabbrica di Porcia punta a salvare lo stabilimento ridisegnandolo e riducendone la portata produttiva per renderlo in grado di realizzare lavatrici più pregiate e tecnologiche, ma con numeri decisamente inferiori agli attuali. Circa 61 milioni di investimenti nei prossimi tre anni per rivoltare la fabbrica come un calzino: da nove a cinque linee produttive con una quantità di volumi inferiore al milione e mezzo di "pezzi" annui. Secondo il vertice della multinazionale l’azienda così configurata dovrebbe rispondere ai necessari parametri di efficienza e redditività per continuare a vivere. La "cura" che Stoccolma ha in mente per Porcia non è però indolore: il piano prevede infatti oltre quattrocento esuberi, la maggioranza dei quali tra gli operai. Il che significa circa un quarto delle attuali 1.600 "tute blu": dovrà andare a casa un operaio ogni quattro. Tagli che si aggiungono a quelli
(mille nei siti Europei, non si sa ancora quanti in Italia) degli impiegati. Inoltre, nei cinque impianti che rimarranno nella fabbrica di "terza generazione" (dopo quella realizzata alla fine degli anni ’80 e quella successiva del 2005) è previsto che si lavori a un ritmo superiore: dovranno passare 99 lavabiancheria all’ora anziché le attuali 85 con un conseguente incremento dei carichi di lavoro per gli operai che rimarranno nello stabilimento. L’obiettivo della società svedese è quello di portare a casa l’accordo con il sindacato dei metalmeccanici nei prossimi due mesi. Per poi partire subito, già a maggio, con i lavori che dovrebbero portare alla realizzazione della nuova fabbrica nel giro di due anni. Il piano prevede che le prime lavabiancheria comincino a essere realizzate con la nuova piattaforma produttiva (si chiamerà Prometeo) a cominciare dal gennaio del 2010. Oggi intanto il piano sarà presentato ai lavoratori riuniti in
assemblea.

TREVISAN GROUP: PRESIDIO DEI LAVORATORI http://carta.ilgazzettino.it/

Erano stati licenziati alla fine dell’anno scorso a causa del blocco di alcune importanti commesse nella piccola azienda in cui lavoravano. Ma a causa delle difficoltà dell’impresa si trovano senza stipendio da due o tre mesi, oltre ad avanzare la tredicesima di dicembre e la liquidazione. E così - spinti anche dalla disperazione di essere privi di reddito - ieri mattina hanno organizzato una protesta con presidio davanti all’azienda nella quale lavoravano, la Trevisan Gruop (specializzata nella produzione di marmi) a Vigonovo di Fontanafredda. Il gruppetto di ex dipendenti (alcuni dei quali sono immigrati) con il sindacato ha organizzato il presidio di prima mattina davanti alla fabbrica. Cartelloni e bandiere della Cisl per manifestare la loro preoccupazione e per chiedere che quanto prima venissero pagate le spettanze. Gli ex dipendenti avevano chiesto di parlare con il titolare che, però, non era ancora arrivato in sede. "Quando
l’imprenditore è giunto davanti alla sua azienda e ha visto il presidio è sceso dall’auto, ha tolto le nostre bandiere gettandone una nel cassonetto della spazzatura. C’è stato un attimo di tensione, subito rientrato quando noi ci siamo ripresi il vessillo. Il titolare ci ha poi anche concesso un incontro per il giorno successivo per chiarire la vicenda". Il gruppo di ex dipendenti e il sindacalista sono poi andati in municipio chiedendo di essere ricevuti dal sindaco Giovanni Baviera che ha promesso un incontro con loro nella mattinata di lunedì. Il primo cittadino, nel frattempo, ha incontrato il titolare della società Enea Trevisan per avere qualche informazione e per chiarire i contorni della situazione e dell’episodio.

NUOVE NORME ANTISCIOPERO http://www.romagnaoggi.it/

Non piace alla Cgil la nuova normativa sui Trasporti elaborata dal governo. Il segretario generale Guglielmo Epifani lo dice senza mezzi termini: "in materia di libertà del diritto di sciopero costituzionalmente garantito bisogna procedere con molta attenzione. Se c'è qualcosa da aggiustare rispetto a una normativa già rigida eventualmente lo si può vedere. Ma se si vogliono introdurre forzature che limitano poteri e prerogative è altra questione". Sacconi: "Nessun veto". "E' assurdo parlare di forzature perche' la cautela e' stata doverosamente proporzionata alla delicatezza della materia. Ribadisco pero' ancora una volta che non si accettano veti e si ricerca il massimo consenso possibile perche' l'obiettivo e' comunque quello di fare, nell'interesse dei lavoratori, dei cittadini, tutti, della credibilita' e dell'attrattivita' dell'intero sistema Paese".

POMIGLIANO: SCIOPERANO I METALMECCANICI http://www.rainews24.rai.it

Le Segreterie Provinciali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno proclamato per domani lo sciopero generale di 4 ore, dalle 9 alle 13, per tutte le aziende metalmeccaniche del territorio di Pomigliano d'Arco. Si terra' anche una grande manifestazione promossa dal Comune di Pomigliano, dai sindacati di categoria e dalle Rsu di Fiat Auto e delle aziende collegate che partira' alle ore 9,30 dal piazzale antistante la Circumvesuviana per raggiungere, in corteo, Piazza Primavera.
Alla manifestazione hanno gia' aderito, tra gli altri, Cgil, Cisl e Uil, il Vescovo di Nola e vi parteciperanno delegazioni di RSU da tutta la provincia di Napoli. "Lo stabilimento Fiat Auto di Pomigliano - si legge in una nota della Fiom - si presenta come il piu' colpito dalla crisi tra tutti quelli del Gruppo: dal mese di settembre ad oggi sono gia' 19 le settimane di cassa integrazione effettuate, ed altre ancora ne verranno nel corso dei prossimi mesi".
"Si tratta - continua la Fiom - di 5.000 lavoratori, a cui vanno aggiunti i circa 10.000 dell'indotto, che stanno subendo la situazione in modo insostenibile e a cui, ad oggi, viene negato anche di conoscere quale prospettiva industriale si determinera' per Pomigliano. A fronte di cio' occorre continuare nella mobilitazione dei lavoratori ed allargarla".

Web page: http://it.geocities.com/cen_doc_lotta/
E-mail: cen_doc_lotta@yahoo.it

Centro Documentazione e Lotta

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Diritti sindacali»

Ultime notizie dell'autore «Centro di documentazione e lotta - Roma»

8429