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Voli della morte e desaparecidos

A Roma ergastolo per l’angelo della morte

(3 Marzo 2009)

Sembra proprio una risposta dei giudici alla frivolezza di Silvio Berlusconi che pochi giorni fa aveva scherzato sui voli della morte durante la dittatura in Argentina. Giovedì la Cassazione di Roma ha confermato la condanna definitiva alla pena dell’ergastolo per Alfredo Astiz, assassino di tre cittadini italiani, Angela Maria Ajeta, Giovanni e Susanna Pecoraro, torturati ed assassinati dallo stesso Astiz. Questo era all’epoca tenente di marina conosciuto come l’angelo della morte, nell’ESMA, la Scuola meccanica della marina militare argentina convertita in campo di concentramento e sterminio ed oggi Museo della Memoria.

Astiz è già stato condannato all’ergastolo in Francia per l’assassinio di due suore, Alice Dumont e Leonie Duquet quando l’angelo biondo si era infiltrato nel primo gruppo delle Madri di Plaza de Mayo, che si riuniva nella Chiesa di Santa Cruz a Buenos Aires, spacciandosi per fratello di una desaparecida, sequestrandone, torturandone e assassinandone dodici, ed è attualmente recluso in Argentina in attesa di essere finalmente giudicato per le sue dirette responsabilità. Era inoltre uno dei più stretti collaboratori dell’Ammiraglio Massera, nel sistema dei voli della morte, con i quale i prigionieri politici dopo il tormento venivano lanciati vivi nell’Oceano Atlantico.

Nella sua arringa finale il sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Ciampoli, ha chiesto e poi ottenuto la conferma dell’ergastolo per Astiz, già condannato lo scorso 24 aprile (insieme a Jorge Eduardo Acosta, Antonio Vanek e Jorge Raul Vildoza che non hanno presentato appello) dalla Corte d’Assise di Roma per “l’inumana ferocia documentata da fatti e testimonianze”.
Angela Maria Ajeta era madre di un dirigente della Gioventù Peronista, Dante Gullo, di origine calabrese e sia la Regione Calabria che la Provincia di Cosenza e l’Avvocatura dello Stato si erano costituiti come parti civili nel processo. La catturarono, torturarono e assassinarono per ricattare il figlio.

Anche Giovanni Pecoraro non era un guerrigliero ma un semplice imprenditore edile. La sua colpa fu quella di voler incontrare la figlia, Susanna, anch’essa militante della JP, un’organizzazione non armata come non erano parte di organizzazioni guerrigliere circa il 95% dei 30.000 desaparecidos argentini. Susanna, incinta, fu eliminata dopo aver dato alla luce una bambina, rintracciata solo nel 2007 dalle “nonne di plaza de Mayo”, l’organizzazione che si occupa di rintracciare i figli dei desaparecidos fatti sparire dai militari.

Per la difesa di Astiz nessuna di queste persone è morta ma ha fatto semplicemente sparire le proprie tracce. Adesso si attende la conferma della richiesta di estradizione per Astiz da parte della giustizia italiana. Coraggioso nel tradire madri, torturare uomini legati e donne incinte e lanciarli poi nell’Oceano con i voli della morte, quelli sui quali si diverte Silvio Berlusconi (membro della loggia P2 come lo stesso l’Ammiraglio Massera), Astiz è famoso anche per essere stato il primo ufficiale argentino ad arrendersi all’esercito britannico nella guerre delle Malvinas (Falklands) nel 1983. Mentre centinaia di ragazzi del servizio di leva venivano massacrati o morivano congelati lui non sparò un colpo.

(27 febbraio 2009)

Gennaro Carotenuto

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