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il pane e le rose

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Palestina 1948 - 2009: oltre 60 anni di occupazione militare, pulizia etnica, guerre e massacri.

Lottiamo perché dopo gaza, sia restituita dignità, pace e giustizia al popolo palestinese

(7 Marzo 2009)

La precaria tregua, realizzata a Gaza sotto la spinta della Resistenza palestinese e dall'indignazione sollevata nel mondo per gli orrendi crimini compiuti durante l'aggressione militare israeliana, non significa la fine dell'accerchiamento e dell'oppressione nei confronti del popolo palestinese.

Il mare davanti a Gaza è ancora costantemente pattugliato dalla marina israeliana, i valichi di frontiera restano chiusi, compreso quello di Rafah, verso l'Egitto, impedendo così che i feriti possano essere trasferiti altrove, a fronte degli ospedali di Gaza, dove ormai manca tutto, e che possano giungere rifornimenti per far fronte alla carenza alimentare che sta riducendo allo stremo la popolazione.

Falliti gli obiettivi che si era prefissato con l'operazione militare, il governo sionista dello stato di Israele, cerca ora di realizzarli attraverso il condizionamento politico e il ricatto umanitario: liquidare la Resistenza e imporre al popolo palestinese un'amministrazione guidata da una leadership asservita all'occupante e all'imperialismo internazionale, azzerare il ruolo non solo di Hamas, ma di tutte le organizzazioni che aspirano a rendersi autonome dalla corrotta e subalterna ANP di Abu Mazen, collaborazionista e ormai illegittima da ogni punto di vista, essendo scaduto il mandato del presidente.

Le potenze occidentali, Italia in prima fila, si candidano ad inviare truppe per mantenere la "pace" prevista dall'accordo di Sharm el Shaiikh.

Chiamano pace quella situazione che consente a Israele di estendere ogni giorno i territori occupati con nuovi insediamenti coloniali; che dà la possibilità a Israele di costruire un muro lungo centinaia di chilometri, che rinchiude il popolo palestinese in tanti ghetti che non possono comunicare tra loro e impedisce l'accesso a scuole, ospedali e luoghi di lavoro; che permette a Israele di consolidare un'occupazione che sta compiendo in violazione di tutte le risoluzioni dell'ONU che le impongono di ritirarsi; che finge di ignorare che da anni Israele si è dotata di un armamento nucleare, in aperta violazione del trattato di non proliferazione, che possiede su larga scala e periodicamente sperimenta sulle popolazioni palestinese e libanese, armi di distruzione di massa; che pretende di impedire il diritto del popolo palestinese , cacciato dagli occupanti di tornare a vivere nella sua terra e nelle sue case e lottare contro l'occupazione coloniale.

Chiamano pace gli accordi con i governi arabi che definiscono "moderati", ANP compresa, che in realtà dovrebbero essere chiamati "asserviti e corrotti"
HANNO FATTO UN DESERTO, dei diritti fondamentali di quella parte dell'umanità che è il popolo palestinese, L'HANNO CHIAMATO PACE.

Il principale contributo che possiamo dare alla Resistenza del popolo palestinese, è quello di opporci ad ogni intervento militare occidentale in Palestina e in tutto il Medio oriente, denunciando e contrastando il supporto politico, militare ed economico, fornito al sionismo israeliano.

o FINE DELL'ASSEDIO CONTRO GAZA E LIBERTA' DI MOVIMENTO PER LA POPOLAZIONE PALESTINESE
o NO ALL'INVIO DI TRUPPE ITALIANE O DELL'UNIONE EUROPEA IN PALESTINA
o REVOCA DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE MILITARE FRA ITALIA E ISRAELE
o DIRITTO AL RITORNO DI TUTTI I PALESTINESI ALLA LORO TERRA
o LIBERTA' PER TUTTI I PATRIOTI PALESTINESI IMPRIGIONATI NELLE CARCERI

DOMENICA 8 MARZO - ORE 9.30
PRESSO LA COOPERATIVA CASALESE - VIA TRIESTE 43 - CASALPUSTERLENGO
ASSEMBLEA PUBBLICA

COORDINAMENTO LODIGIANO DI LOTTA PER LA PALESTINA
COMITATO "RICORDARE LA NAKBA"

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