Stato e istituzioni :: L'oppio dei popoli

Notizie del giorno (da assumere lontano dai pasti)

(7 Marzo 2009)

In Brasile, l’arcivescovo Josè Cardoso, con l’approvazione del Vaticano, ha scomunicato i medici responsabili di aver provocato l’aborto ad una bimba di 9 anni, incinta di due gemelli al 4° mese, stuprata dal convivente della madre, individuo con problemi mentali.
La bimba, debole, denutrita, abitante in una favela di Rio, rischiava la morte se fosse arrivata al parto. Ora sta bene.
Sono certissimo che questo ottuso integralismo allontana dalla Chiesa molte più persone di quelle che essa intende conquistare, proprio perché questo fatto avviene tra la povera gente, dove contano i fatti e non le teorie filosofiche o teologiche, e i principi di umanità e sopravvivenza prevalgono su tutto.
Le lugubri sofferenze, che il dogma religioso avrebbe imposto a questa creatura, sono parte organica di un pensiero e di una prassi che non può avere sbavature, soprattutto nelle classi sociali subalterne, dove è necessaria l’accettazione della sofferenza per sopportare di stare sotto il tacco dei padroni, nella indigenza, nell’abbandono sociale, nella assenza di futuro, senza RIBELLIONI.
Il compito storico dei preti, pagati per questo profumatamente dalle classi dominanti, è quello di mantenere nelle sofferenze e nella rassegnazione i poveri (quelli che producono la ricchezza), con la palla che le loro sofferenze saranno ricompensate in un’altra vita.
Questa regoletta funziona ancora e funzionerà fino a quando le persone non decideranno che la vita ha un senso solo se è piacevole, serena, senza sfruttatori che succhiano ricchezza dal proprio lavoro.

Una coppia di miliardari inglesi, gente abituata a non soffrire e a decidere con la propria testa, coniugi entrambi malati terminali di cancro, hanno posto fine alla loro sofferenza presso la clinica “Dignitas” di Zurigo, in Svizzera, paese in cui l’eutanasia è legale, e dove centinaia di cittadini inglesi hanno posto fine alla loro esistenza.
Essendo ricchi, colti, e probabilmente atei, il clero non ha ritenuto di commentare né di usare il cartellino rosso della scomunica, la sua “missione” è mantenere i poveri ignoranti e obbedienti.

Paolo De Gregorio