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Il pappagallo

(8 Giugno 2010) Enzo Apicella

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    …Verso la mobilitazione contro il vertice nato del 3 e 4 aprile a Strasburgo

    (10 Marzo 2009)

    Quando parliamo di Patto Atlantico spesso restiamo ancorati ad una visione restrittiva e non sufficiente del ruolo di questa organizzazione: strumento militare nelle mani degli Stati Uniti.

    Negli ultimi trent’anni, per rispondere alle nuove esigenze poste dalle crisi globali, la N.A.T.O. ha esteso le sue competenze in ambiti politico-economici con l’obiettivo di garantire la stabilità utile per assicurare il flusso necessario di merci e capitali agli stati membri. Le famose “peacekeeping e state-building operations” altro non sono che differenti modalità con le quali gli stati imperialisti si assicurano il controllo e la gestione delle aree di conflitto. In questa direzione negli ultimi anni i governi europei hanno aumentato ulteriormente il loro peso all’interno della N.A.T.O., diventando una potenza autonoma accanto agli Stati Uniti. La presenza degli eserciti europei sui teatri di guerra e l’aumento vertiginoso delle spese militari sono la prova che l’UE non rappresenta un capitalismo “dal volto umano” (come qualcuno vorrebbe farci credere!), ma è un polo imperialista competitivo sulla scena mondiale.

    Il potere dell’esercito non è utile solo alle politiche di guerra: ne fa evidente testimonianza la militarizzazione della politica migratoria in Europa, dalla cooperazione operativa degli apparati di difesa delle frontiere – nell'ambito di FRONTEX – all'internamento di profughi in campi fuori della Fortezza Europa.

    Anche nella gestione delle contraddizioni sociali all'interno delle metropoli si ricorre sempre più a metodi di repressione immediata: sorveglianza-video capillare, manette elettroniche, impronte genetiche, raccolta e accumulazione di qualsiasi informazione, impiego dell'esercito nelle città. Tutte misure che, restringendo sempre più gli spazi di agibilità politica, sono destinate in modo preventivo alla repressione dell'antagonismo, del conflitto sociale, degli scioperi.

    Lottare contro il ruolo dell’Italia nella N.A.T.O. e per la smilitarizzazione dei nostri territori è tutt’altro che un semplice imperativo morale: è un atto pratico e politico che ha conseguenze dirette sull’andamento delle guerre imperialiste in tutto il mondo.

    RILANCIAMO LA MOBILITAZIONE CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA:
    FACCIAMO DI OGNI SPAZIO SOCIALE (SCUOLE, LUOGHI DI LAVORO, UNIVERSITÀ, PIAZZE, ETC.) UN LUOGO DI LOTTA E DI CONTROINFORMAZIONE!

    Mercoledì 11
    DALLE h 13:00 - PALAZZO GIUSSO (UNIVERSITA’ ORIENTALE)
    PRANZO SOCIALE DI CONTROINFORMAZIONE E AUTOFINANZIAMENTO

    Sabato 14
    ORE 15:00 - PIAZZA DEL GESU’
    CORTEO CONRO LA N.A.T.O. E LE BASI MILITARI

    collettivo autorganizzato universitario

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