Stato e istituzioni :: Elezioni giugno 2004

Padova: con Zanonato nessun accordo è possibile

No al centrosinistra delle privatizzazioni, della città dei servizi,dell’aumento di rette e tariffe comunali

(10 Aprile 2003)

comunicato stampa dell’associazione progetto comunista - sinistra del partito della rifondazione comunista - padova

Da tempo circola nella sinistra padovana l’ipotesi della prossima candidatura a sindaco di Flavio Zanonato, che ha in qualche modo sostituito tra i DS il protagonismo di Massimo Carraro nei primi tempi della giunta Destro

Due nomi, questi, che rappresentano la continuità e la rivendicazione arrogante di un’esperienza di giunta che ha visto al centro del proprio operato le esigenze del capitale (velocizzazione delle merci, concentrazione dei servizi, sostegno alla produzione da parte degli enti locali), ha avviato il processo di privatizzazione dei servizi pubblici, è stata caratterizzata da una gestione autoritaria e paternalistica del rapporto con i cittadini e con le istituzioni democratiche.
Questi quattro anni di opposizione alla giunta Destro da parte dei Ds e di larga parte del centrosinistra non hanno visto nessuna riflessione e nessuna discussione sulla sconfitta elettorale e sul percorso della precedente gestione amministrativa: dall’APS allo sciopero del panino e la riorganizzazione delle scuole sino alle vicende del tram si è prodotto un progressivo distacco ed un’aperta conflittualità con i sentimenti, gli interessi e la partecipazione dei lavoratori, dei soggetti popolari, della sinistra cittadina.
Al contrario, l’opposizione in consiglio comunale ha sempre voluto rimarcare questa continuità con le giunte Zanonato, criticando la privatizzazione inefficace del centrodestro, proponendo nuove holding con l’interporto ed i Mercati generali, richiamandosi continuamente agli atti ed alla filosofia di quelle amministrazioni.

CON QUESTI NOMI, CON QUESTI PROGRAMMI NESSUN ACCORDO È POSSIBILE.

La giunta Destro ha reso evidente l’incapacità del centrodestra, le contraddizioni e la conflittualità interna ad una blocco composito per interessi e referenti sociali. Un’esperienza che sta chiudendo la città culturalmente, moltiplicando le ansie sicuritarie della piccola borghesia e degli strati popolari (dai migranti agli spritz), avviando nuove speculazioni edilizie al servizio della rendita fondiaria. Una giunta che tagli servizi, aumenta le tariffe, aumenta l’emarginazione sociale e le conflittualità tra i diversi settori della classe. Un’esperienza che nello stesso tempo sta impantanando la privatizzazione dell’APS, non risponde alle necessità di un sostegno alle imprese rispetto alla crisi, ha bloccato la realizzazione di nuove arterie per il trasporto delle merci, ecc.

Questa gestione va battuta dando voce alle ragioni di lavoratori e cittadini, non a quelle delle imprese e dei padroni.

Come area del Partito della Rifondazione Comunista intendiamo impegnarci nel Partito e nella sinistra di questa città affinché nasca un polo alternativo a Padova. Un polo alternativo che, a partire da Rifondazione Comunista, sia in grado di comprendere tutti quei soggetti, quei partiti e quelle forze che, riprendendo le battaglie antiliberiste e le lotte dei lavoratori di questi mesi, intendano rompere con le esperienze, le ragioni e gli interessi delle diverse frazioni che il capitale esprime in questo territorio.
Una voce a sinistra che non può essere giocata tatticamente solo sul primo turno elettorale, per poi riconvergere con le forze liberali o social liberali del centrosinistra nel secondo turno e nella gestione della città, come in recenti esperienze anche vicine a noi (Venezia ad esempio), che stanno attuando quegli stessi processi di tagli ai servizi, privatizzazioni e dismissioni giustamente criticati a Porto Allegre e nei documenti del FSE di Firenze.

Padova, 8 aprile 2003

ASSOCIAZIONE PROGETTO COMUNISTA
sinistra del Partito della Rifondazione Comunista