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Ustica. Monumento all'assassino ignoto

Ustica. Monumento all'assassino ignoto

(28 Giugno 2011) Enzo Apicella
Trentunesimo anniversario della Strage di Ustica

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    (Omicidi di stato)

    9 marzo 1985: omicidio di stato!

    9 marzo 2009: Pedro vive nella lotta!

    (10 Marzo 2009)

    Il 9 marzo 1985 il compagno Pietro Maria Walter Greco, “Pedro”, di 38 anni, molto conosciuto e stimato per il suo instancabile impegno politico al fianco delle lotte studentesche, dei precari, dei giovani, animatore del primo centro sociale a Padova, viene ammazzato da 3 agenti della Digos e uno del SISDE in un agguato sotto la sua abitazione in via Giulia a Trieste. Già colpito a morte, Pedro fa appello al suo enorme coraggio e alla sua determinazione uscendo in strada per gridare "mi stanno ammazzando!”, denunciando così quello che è stato un omicidio di stato.

    Perché Pedro? Perché era uno dei figli migliori del proletariato, sempre in prima fila nelle lotte, generoso e intransigente, che insegnava a non rassegnarsi mai al potere dominante. Ma soprattutto perché era un comunista che aveva capito che le cose non sarebbero mai veramente cambiate entro le “regole” del capitalismo, che era necessaria una lotta più alta, affinché le grandi battaglie sociali di quegli anni sfociassero in una radicale trasformazione della società. Per questo il suo esempio era pericoloso per la borghesia.

    La sua eliminazione avviene in un contesto di terrorismo di stato in cui la classe dominante, attraverso l’incarcerazione di migliaia di militanti comunisti, con la tortura, con l’uccisione di alcuni di loro, con le leggi e le carceri speciali, con gigantesche inchieste e con lo stesso assassinio di Pedro, ha voluto liquidare definitivamente il grande ciclo di lotte economiche e politiche degli anni ’70 e la possibilità di uscire dalla crisi del capitale attraverso lo sviluppo della lotta di classe rivoluzionaria.

    Ricordare questo compagno, la sua vita e la sua esperienza politica oggi non è una mera commemorazione nostalgica, ma un modo per continuare ad opporsi a questo potere e contrastarlo nell’attualità della lotta di classe in questa fase storica!

    Assieme a Pedro, è necessario ricordare tutti/e compagni/e caduti/e, negli anni e nei luoghi, sotto il colpo della repressione di stato o dei suoi servi, che ancora oggi continua a scagliarsi contro chi cerca di cambiare questa società.
    Ed è altrettanto necessario costruire la solidarietà attorno ai prigionieri politici, che stanno pagando il prezzo della lotta di classe, rivoluzionaria, anticapitalista e antifascista con la privazione della propria libertà, per difendere la lotta che essi rappresentano e per rivendicarli al suo interno. Come i compagni comunisti arrestati nell’Operazione Tramonto, per cui il pm ha chiesto complessivamente circa 200 anni di galera, richieste degne di un tribunale fascista!

    Con Pedro e con tutti i compagni uccisi nel cuore e nella lotta!
    Al fianco dei compagni sotto processo a Milano e a di tutti i rivoluzionari prigionieri!

    Centro di documentazione “Comandante Giacca” - Padova

    Fonte

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