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(10 Settembre 2011) Enzo Apicella
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Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 18-23/03/09

SOMMARIO: New Co.cot, Potenza, Fiat, Call Center, Fincantieri, Ferrosud, Indesit, Merloni, Ariston, Elica

(23 Marzo 2009)

18 marzo 2009

NEW CO.COT: 90 ESUBERI http://www.ecodelchisone.it/

Nessun accordo è stato raggiunto nell'incontro azienda-sindacati di venerdì 13, quando un centinaio di lavoratori e cittadini ha presidiato l'entrata dello stabilimento New Co.cot ex-Manifattura di Legnano. Il 2 marzo la direzione aveva comunicato la richiesta di 90 esuberi da mettere in cassa integrazione straordinaria, senza anticipo e senza rotazione dei lavoratori. Per loro, nessuna possibilità di rientro. Ad aspettarli ci sarebbe stata la mobilità. Per gli altri cento sono stati prospettati nuovi orari dal 1º aprile: eliminati i part-time, il reparto Filatura applicherà la turnazione a scorrimento di quattro giorni di lavoro di otto ore e due giorni di riposo, compreso il turno notturno; i reparti di preparazione lavoreranno cinque giorni di otto ore per settimana. L'azienda non sembra disposta a trattare. E i sindacati - a queste condizioni - non firmano. L'assemblea dei dipendenti, che si è tenuta dopo l'incontro, ha confermato lo sciopero
di otto ore per il 20 marzo, con manifestazione a Torino insieme all'Indesit.

19 marzo 2009

POTENZA: 300 IN CIG ALLA DARAMIC E MISTER DAY http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Il ministro del Lavoro ha firmato i decreti attuativi per il primo anno di cassa integrazione straordinaria per i 137 lavoratori dello stabilimento di Tito Scalo (Potenza) della Daramic e per i 153 del sito di Atella (Potenza) della "Mister Day" (ex Parmalat). La Daramic, società del gruppo Polypore, ha deciso di cessare la produzione di separatori in plastica lo scorso ottobre. La "Mister Day" di Atella, azienda del gruppo alimentare "Vicenzi", ha invece interrotto l'attività a partire dall'inizio del 2009. Gli accordi per la cassa integrazione biennale, in entrambi i casi, sono già stati sottoscritti nelle scorse settimane presso il ministero del Lavoro. Con la firma dei decreti per il primo anno, gli ammortizzatori sociali diventano effettivi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2009.

20 marzo 2009

FIAT; BLOCCO DELLA PRODUZIONE LAVORATORI A CASA http://www.ilmanifesto.it

Un beep sul telefonino ed è arrivato l'sms per comunicare, alle Rsu dell'Alfa di Pomigliano, la messa in libertà degli operai per la sospensione del modello 159. Contemporaneamente tra i reparti i capi dicevano alle tute blu di fermare tutto e andare a casa. Increduli i rappresentanti sindacali della fabbrica hanno guardato il cellulare. Ieri era un giorno normale di produzione, la cassa integrazione ritenuta necessaria dall'azienda, per superare la crisi dello stabilimento, comincerà non prima di lunedì e sarà prolungata fino al 20 aprile. Ma la dirigenza ci ha riprovato e ha sospeso le linee, formalmente perché mancavano i cavi provenienti dalla Cabloelettra di Benevento. Ma i cavi erano disponibili. L'azienda beneventana che ha delocalizzato la produzione in Tunisia e mandato i dipendenti italiani in cassa, ha infatti firmato una deroga con i lavoratori che da ieri erano al loro posto e pronti a portare a termine le commesse dell'Alfa.
Le Rsu appena ricevuto il messaggio telefonico hanno bloccato i compagni, a cui è stato chiesto di non uscire dalla fabbrica. E dopo alcuni accertamenti le linee hanno ripreso a funzionare al secondo turno. Era già successo mercoledì, a seguito dello sciopero e del corteo a Napoli dei lavoratori di Pomigliano, che la direzione interrompesse le attività. L'azienda aveva comunicato il blocco della produzione perché mancavano i motori forniti da Pratola Serra ma anche in questo caso da Avellino hanno negato di aver mai dato problemi per le forniture. Ci si domanda se la Fiat non stia giocando sporco per rallentare la produzione, in un momento di crisi in cui non è chiaro quale sarà il futuro di Pomigliano. Lunedì gli operai di Pomigliano saranno a Piazza Plebiscito davanti alla prefettura, mentre i compagni di Pratola Serra saranno in-sit in davanti al palazzo del governo di Avellino, per chiedere ai prefetti di interessarsi all'apertura di un
confronto con i vertici del Lingotto.

21 marzo 2009

PRECARI CALL CENTER: 6500 A RISCHIO http://www.ilmanifesto.it/

La crisi colpisce anche i call center, e quest'anno si potrebbero perdere almeno 6500 posti di lavoro. L'allarme viene dalla seconda conferenza nazionale dei call center in outsourcing, organizzata dalla Slc Cgil, che si è svolta ieri a Napoli. Si potrebbe così invertire un processo che si era avviato nei passati due anni, quando i provvedimenti contro il lavoro nero, le ispezioni e due circolari emanate dall'allora ministro del Lavoro Cesare Damiano avevano cominciato a mettere un certo ordine nel settore, incrementando il lavoro stabile rispetto a quello atipico. Ma l'attuale governo ha ridato mano libera alla concorrenza al massimo ribasso delle imprese, ha cancellato le norme sulla responsabilità degli appalti, ha diminuito se non praticamente azzerato le ispezioni: secondo le disposizioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, infatti, il lavoro svolto da parasubordinati è "presuntivamente autonomo" e dunque sta agli operatori e ai sindacati
dimostrare che al contrario è subordinato, con tutte le difficoltà del caso. I lavoratori in outsourcing, secondo i dati diffusi ieri dal sindacato, sono circa 65.500 al 31 dicembre 2008, in aumento di 2500 unità rispetto al 2007: 44 mila lavorano come inbound (ricezione telefonate) e 21.500 in attività miste e outbound (fanno le telefonate). E' in quest'ultimo comparto che si annida perlopiù il lavoro dipendente mascherato da false collaborazioni a progetto: secondo un'indagine a campione della Cgil su 2094 lavoratori, ben il 75% è risultato inquadrato con contratti che violano la legge, e avrebbero perciò diritto al rapporto subordinato. Perché hanno orari obbligatori, non possono interrompere il flusso automatico di chiamate in arrivo, non possono "sloggarsi" (scollegarsi) dalla postazione senza chiedere il permesso a un superiore, sono oggetto di richiami e contestazioni disciplinari.

FINCANTIERI: SCIOPERO A CASTELLAMMARE http://www.denaro.it/

Sciopero di tre ore, ieri, a fine turno, per i lavoratori Fincantieri di Castellammare, promosso dalla Fiom. La protesta rientra nell'ambito degli scioperi organizzati a livello nazionale dalla Fiom a sostegno delle proposte per il rinnovo del contratto integrativo di gruppo e contro i progetti dell'azienda tendenti a scaricare sui lavoratori la crisi. Ha partecipato allo sciopero, per il sindacato, quasi la totalità degli operai diretti e il 50 per cento degli impiegati.

23 marzo 2009

FERROSUD, PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE http://www.basilicatanet.it/

In stato di agitazione i lavoratori della Ferrosud di Matera. La decisione è scaturita al termine di un'assemblea, in cui si è deciso di proclamare lo stato di agitazione fino al 31 marzo 2009, data entro la quale si auspica la convocazione del tavolo regionale per la discussione delle problematiche riguardanti lo stabilimento materano. Qualora entro il 30 marzo non dovesse avere alcun riscontro la richiesta avanzata al presidente De Filippo, i lavoratori passeranno ad azioni di lotta più incisive che consistono nella proclamazione di 8 ore di sciopero per il 31 marzo 2009 con presidio della Sala Consiliare della Regione.

INDESIT E MERLONI: SCIOPERO http://www.corriereadriatico.it

Nuovo round di fermo produttivo nel Fabrianese. Quella che comincia oggi sarà un'altra settimana di cassa integrazione per due grossi gruppi industriali della città, la Antonio Merloni e la Indesit Company, entrambe alle prese con la delicata situazione causata più che altro dalla difficile congiuntura internazionale. Le due aziende stanno vivendo problematiche ben diverse l'una dall'altra: mentre per la Indesit si tratta semplicemente di una fase difficile, magari più ostica di quelle vissute in passato, la Antonio Merloni si trova invece in amministrazione straordinaria, dunque costretta a far fronte a una situazione ai limiti del collasso. Tuttavia, quando degli stabilimenti si fermano, le preoccupazioni dei soggetti coinvolti, maestranze in primis, aumentano notevolmente. Alla Antonio Merloni, di recente, si è lavorato per poco più di una settimana fino a mercoledì scorso, poi tutti a casa. Inoltre, non solo la cassa integrazione straordinaria
proseguirà per i prossimi giorni, ma non sta emergendo niente di buono neanche in vista di aprile. Per ora, infatti, sembra che le commesse giunte ultimamente potranno consentire di lavorare il prossimo mese soltanto per due giorni.
Si attende l'incontro che i sindacati avranno con i tre commissari straordinari Massimo Confortini, Antonio Rizzi e Silvano Montaldo entro la fine di marzo. In quella circostanza, le parti sociali pretenderanno pure di conoscere con precisione i risultati del bando per le manifestazioni di interesse all'acquisizione del gruppo o di parte di esso, per capire come muoversi per il futuro. Cassa integrazione, da oggi, anche per gli operai della Indesit (ferme le fabbriche di Melano-Marischio e di Albacina), nonché, a rotazione, per gli impiegati dell'azienda presieduta da Vittorio Merloni. Si tratta della seconda settimana di cassa in questo mese, ma va ribadito che nel sito di Albacina potrebbero esserci altri 10 giorni di fermo da aprile a fine dicembre, mentre sono certi 25 giorni di sosta in questo stesso arco di tempo per lo stabilimento di Melano-Marischio.

ARISTON THERMO GROUP http://www.corriereadriatico.it/

Buone notizie dalla Mts, ora Ariston Thermo Group. Contrariamente a quanto ipotizzato nei giorni corsi, le tre fabbriche di Cerreto D'Esi (185 dipendenti), Genga (340 addetti) e Arcevia (350 lavoratori) oggi saranno regolarmente attive. E così sarà per tutta la settimana e anche oltre. La cassa integrazione sta interessando pure questa azienda, ma negli ultimi tempi sono emersi segnali positivi, poichè anche qualche settimana fa negli stabilimenti del gruppo si è lavorato regolarmente.

GRUPPO ELICA: CIG http://www.corriereadriatico.it/

La cassa integrazione continua anche nel Gruppo Elica (cominciato il 26 gennaio, il provvedimento durerà 13 settimane), che l'aveva richiesta per tutti i 900 dipendenti dei tre siti produttivi di Fabriano (200 lavoratori), Serra San Quirico (300 dipendenti) e Mergo (400 addetti), sebbene all'atto pratico interessi per fortuna un numero di persone decisamente inferiore.

Web page: http://it.geocities.com/cen_doc_lotta/
E-mail: cen_doc_lotta@yahoo.it

Centro Documentazione e Lotta

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