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(12 Aprile 2012) Enzo Apicella

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Amianto Breda Fucine: un’altra vittoria operaia.

(4 Aprile 2009)

Un altro lavoratore del reparto Forgia e Trattamento Termico della ex Breda Fucine di Sesto San Giovanni (Mi) vince anche in appello la causa contro l’INPS per il riconoscimento dei contributi pensionistici.

Questa mattina la Corte d’Appello del Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, non solo ha confermato la sentenza di 1° grado condannando l’Inps a riconoscere i contributi pensionistici previsti dalla legge 257 del 1992 dall’inizio del periodo lavorativo fino al 1996, ma è andata oltre, riconoscendo al lavoratore l’esposizione all’amianto fino al giugno 2004, per “essere stato esposto ad amianto in concentrazioni superiori ai limiti indicati da D.Lgs 277/1991 (art.24 e 31)” come stabilito nella Relazione di Consulenza Tecnica d’ Ufficio Medico-Legale della dr.sa Mariaclara Guerreri.

La Corte d’Appello ha ritenuto valido quanto stabilito dal C.T.U., che ha ritenuto che il lavoratore “ha subito esposizione quotidiana continuativa ad amianto con le seguenti modalità: esposizione diretta, indiretta e ambientale”.

Questa sentenza d’appello è importante perché crea un precedente, sgretolando uno dei capisaldi su cui finora si basavano l’Inail e l’Inps. Questi enti, riconoscendo l’esposizione all’amianto solo fino al 1992, data di entrata in vigore della legge 257, cercano di risparmiare sulla pelle dei lavoratori, stabilendo arbitrariamente che da quella data, essendo fuorilegge, l’amianto è sparito come per incanto dai luoghi di lavoro.

L’ INAIL è l’ente preposto che certifica che i lavoratori sono stati esposti all’amianto e l’INPS non deve far altro, come specifica la legge, che riconoscere il risarcimento, accreditando i contributi pensionistici: in realtà l’INAIL si comporta spesso come un’assicurazione privata e l’INPS continua a ricorrere in appello e in Cassazione in modo assolutamente illegittimo, con cause che perde regolarmente, sperperando denaro pubblico. Noi crediamo che i dirigenti di questi enti debbano rendere conto di questo a tutti i cittadini e ai lavoratori e con i nostri avvocati ci stiamo attivando in tal senso segnalando il fatto alla Corte dei Conti.

Anni di lotte degli operai e dei lavoratori della ex Breda e di altre fabbriche di Sesto S.G. (organizzati nel nostro Comitato) nelle piazze sono serviti per far valere anche in tribunale i nostri diritti, e nello stesso tempo ci hanno aiutato ad aprire una trattativa che ha portato al riconoscimento dei risarcimenti pensionistici per quasi trecento lavoratori. L’esperienza c’e lo ha insegnato: se i lavoratori si mobilitano in prima persona, senza delegare ad altri la difesa dei loro interessi, la lotta paga.

Sesto San Giovanni 3 aprile 2009

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

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