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Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 01-07/04/09

SOMMARIO: Stabilus, Itt, Annovi-Reverberi, Merloni, Cassamarca, Abs, Alcatel, Montefibre, Conciaria Volturno, Plastal, Dal Maschio, Sat

(9 Aprile 2009)

01 aprile 2009

STABILUS: LAVORATORI CONTRO LA CHIUSURA http://www.ecodelchisone.it/

Lo stabilimento Stabilus di Villar Perosa, che produce ammortizzatori per i portelloni delle auto, chiude. I 77 dipendenti sono scesi in assemblea. Eppure la Stabilus, i dipendenti non fanno che ripeterlo, era uno stabilimento modello, buona organizzazione e tanto lavoro. Fino ad un anno fa i sindacati affermavano che tra i tanti problemi occupazionali che affliggono la Val Chisone, la Stabilus era una delle poche certezze di continuità. Stabilus è un Gruppo tedesco, con stabilimenti in Germania, Spagna, Turchia, ma la maggioranza delle azioni almeno fino a pochi mesi fa era in mano ad una finanziaria americana. In questi casi, si sa, diventa difficile trovare il bandolo della matassa.
Giovedì, a Torino si ritroveranno i rappresentanti della proprietà e i sindacati. La legge dà 75 giorni di tempo per trovare un accordo con sindacati e Regione. Il destino dei dipendenti è la mobilità, ma sperano di ottenere prima la cassa integrazione, e magari trattare un bonus di uscita. Davanti alla sede dell'Unione industriale giovedì si ritroveranno i dipendenti della Stabilus per protestare, mentre nello stabilimento si fa sciopero di un'ora per turno.

ITT MOTION TECHNOLOGIES: CIG http://www.ecodelchisone.it/

L'Itt Motion Technologies, oltre allo stabilimento bargese che impiega 700 dipendenti, ha avviato i suoi nuovi impianti produttivi in Cechia, poco lontano da Ostrava, in un'area da 24.000 metri quadri. L'azienda spiega che questa svolta nell'Europa Orientale è stata pensata molto prima della crisi e smentisce che il trasferimento sia dettato dalla volontà di abbassare i costi di produzione. Certamente la Cechia, al di là degli stipendi più bassi di quelli italiani, offre vantaggi innegabili, come l'essere geograficamente al centro di un mercato che comprende Germania, Austria, Polonia e Ungheria.
Meno chiara invece la seconda parte della dichiarazione ufficiale dei vertici aziendali, che legherebbe il "trasloco" con la necessità di acquisire nuove quote nell'after market, cioè il mercato dei ricambi ("manutenzione e riparazione degli autoveicoli circolanti"). In sostanza, l'Itt sposterebbe qualche reparto produttivo per costruire prevalentemente pastiglie per freni (a regime 20 milioni di pezzi l'anno). Per far ciò l'azienda ammette di impiegare subito 70 lavoratori locali (che hanno seguito un corso di formazione di sei mesi in Italia), più altri 37 dipendenti e tre manager italiani. Dipendenti che aumenterebbero a un totale di 300 (suddivisi in 15 turni settimanali) entro la fine del 2009. Questa la posizione ufficiale dell'Itt. In realtà i giornali cechi (peraltro sempre molto prudenti e ben documentati) danno un'altra versione e spiegano che l'Itt se ne va in Cechia per avvicinarsi ad un nuovo polo di produzione d'autoveicoli, creato
dalle case coreane Hyunday Motor e Kia. E da un giornalista ceco arriva pure la "prova": un documento ufficiale e pubblico dell'Ufficio regionale della regione Moravo-Slesia, Dipartimento di ambiente e agricoltura, datato 10 agosto 2008. Mentre gli operai cechi iniziano a lavorare, purtroppo in tutti gli stabilimenti italiani della Itt Motion Technologies, compresi quelli di Barge, i lavoratori staranno a casa altri cinque giorni ad aprile e cinque a maggio. Una decisione che non mancherà di ripercuotersi sulle cinque ditte dell'indotto presenti in zona.

06 aprile 2009

ANNOVI REVERBERI: SCIOPERO http://www.quotidianodelnord.it/

Uno sciopero di otto ore ha bloccato oggi per l'intera giornata lavorativa i due stabilimenti dell'Annovi-Reverberi di Modena e Bomporto. L'astensione dal lavoro, con presidio davanti ai cancelli, è stata proclamata per protestare contro il mancato accordo sulla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) cui l'azienda ricorre per tredici settimane e che coinvolge la quasi totalità dei 290 addetti dei due stabilimenti (a accezione di quindici tra manageri, impiegati e tecnici). La cassa integrazione ordinaria, decisa unilateralmente dall'azienda che ha addotto un calo degli ordinativi (il 45 per cento sulle macchine agricole, il 49 per cento per le macchine industriali), partirà il 14 aprile nello stabilimento di Modena e il 4 maggio a Bomporto; si svolgerà prevedendo cinque ore giornaliere di lavoro e tre ore di cassa integrazione per tutti, operai e impiegati. Sindacati e Rsu chiedono di poter fare le tre giornate di lavoro a otto ore, garantendo
comunque le 24 ore di produzione richieste dall'azienda, per consentire in questo modo ai dipendenti di spendere meno tempo e risorse negli spostamenti quotidiani. Chiedono inoltre un'integrazione salariale da parte dell'azienda sulle tre ore giornaliere di cassa integrazione per ridurre il disagio economico dei lavoratori e delle lavoratrici, che hanno già salari bassi rispetto al costo della vita. Sindacati e Rsu chiedono inoltre che si affronti questo periodo di calo della produzione smaltendo tutte le ore di ferie e permessi arretrati che, allo scorso febbraio, ammontavano a circa 5.400 ore. Sindacati e lavoratori dicono no anche alla proposta aziendale di allungare di un anno la vigenza del contratto aziendale mantenendo invariato il premio di risultato.

MERLONI http://www.corriereadriatico.it/

Cresce l'attesa dei sindacati in vista dell'incontro con i tre commissari straordinari della Antonio Merloni. L'appuntamento è fissato per domani pomeriggio in azienda e sarà preceduto in mattinata dall'attivo dei delegati di Fiom, Fim e Uilm. In questo vertice si dovrebbero conoscere le linee-guida che si intendono seguire per il futuro. Il fatto stesso che già oggi i commissari presenteranno il programma industriale al ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, come confermato dallo stesso Scajola venerdì scorso ad Ancona, dimostra che in questa fase si è operato per mettere a punto uno piano per il rilancio del gruppo fabrianese, leader mondiale nella produzione di elettrodomestici. Si vuole capire se le manifestazioni di interesse nei confronti dell'azienda o di parti di essa sono concrete oppure no e che tipo di soluzione industriale e produttiva si prospetta per la Antonio Merloni, in primis per gli stabilimenti fabrianesi.

07 aprile 2009

CASSAMARCA: 500 ESUBERI http://carta.ilgazzettino.it/

Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha trovato un benvenuto fuori programma ad accoglierlo all’incontro di cui era protagonista a Treviso: dipendenti e pensionati dell’ex Cassamarca e sindacalisti che manifestavano davanti all’ingresso di Ca’ dei Carraresi. Due le ragioni della protesta. Innanzitutto, la perdita di mezzo migliaio di posti di lavoro (da 1.200 a 700 unità) dal 2002, ovvero da quando l’ex cassa di risparmio si è fusa in Unicredit, ad oggi. Un'emorragia non ancora finita: altri 35 tagli deriverebbero dalla soppressione del centro servizi di gruppo di Treviso, che si occupa delle attività di tesoreria per gli enti pubblici locali, le cui funzioni verranno trasferite a Torino. Secondo motivo di attrito, la cancellazione del locale fondo di assistenza sanitaria (il cosiddetto Fapser) per i bancari ex Cassamarca. Da Unicredit ribattono che ogni decisione sugli organici "è la risultante di trattative e accordi
tra azienda e organizzazioni sindacali". Riguardo all’assistenza sanitaria, la nota precisa che: "Gli accordi definivano con chiarezza che dal 2009 sarebbe avvenuta l’omogeneizzazione dei trattamenti rispetto agli altri dipendenti del gruppo UniCredit. Questo è oggi avvenuto". Infine, la chiusura del centro rientra in un processo di razionalizzazione su scala nazionale: "Non ci sarà nessuna perdita di posti di lavoro, i colleghi occupati saranno reinseriti in altre strutture del gruppo, operative in questo territorio".

ABS: SCIOPERO http://carta.ilgazzettino.it/

Gli operai Abs hanno deciso di manifestare. Lo faranno venerdì mattina, con volantinaggio e attività di sensibilizzazione davanti alla sede della Danieli di Buttrio. La scelta è maturata nel primo pomeriggio di ieri, in occasione di un’assemblea generale delle maestranze che si è tenuta nei locali mensa dello stabilimento delle Acciaierie Bertoli Safau di Cargnacco di Pozzuolo. Nonostante la cassa integrazione, che costringe da settimane gli operai a restare a casa, ieri la quasi totalità dei dipendenti ha preso parte all’incontro. L’azienda ha comunicato la necessità di dover ricorrere ad altre sette settimane di cassa integrazione ordinaria per tutti i dipendenti. Contestualmente ha informato il sindacato di non avere liquidità sufficiente per anticipare la stessa cassa integrazione per i suoi 1022 addetti fissi. Per aggirare il problema, il sindacato sta cercando di trattare con l’Inps affinché la cassa possa essere corrisposta subito,
in modo da non lasciare gli operai senza soldi. A oggi, tuttavia, non ci sono notizie positive. Negli ultimi mesi, inoltre, al loro scadere, non sono stati riconfermati un centinaio di contratti a termine.
Nell’area di Udine e Bassa friulana seguita da Fim-Cisl, su 5988 lavoratori occupati la maggior parte è in cassa integrazione ordinaria (4158). Di questi, 1241 fanno capo all’area della siderurgia, 1004 a quella della meccanica generale, 1645 al settore del condizionamento e dell’elettrodomestico, 628 operano in area carpenteria. Dei 5988 lavoratori occupati, 296 sono in cassa integrazione straordinaria, 223 sono in ferie forzate, 91 in mobilità e 30 in contratto di solidarietà (nel solo settore della carpenteria). Le aziende in crisi sono 85 in tutto: 16 siderurgia, 39 meccanica generale, 17 condizionamento e elettrodomestico, 13 carpenteria.

ALCATEL: ASSEMBLEA PERMANENTE http://www.denaro.it/

I lavoratori dell'Alcatel Lucent di Battipaglia si sono riuniti ieri in assemblea permanente per capire quali sviluppi può avere la crisi del sito industriale presente ormai da anni nel territorio della Piana. All'incontro hanno partecipato anche i rappresentanti sindacali di Uilm, Fim e Fiom. Nelle scorse settimane la proprietà della multinazionale che si occupa di tecnologia ha annunciato la chiusura di uno stabilimento presente sul territorio italiano individuando come sito da sacrificare proprio quello di Battipaglia. Presso il centro di ricerca che sorge a Battipaglia sono impiegati circa cinquecento lavoratori che a vario titolo operano nel campo dello sviluppo tecnologico e nel settore amministrativo. Sulla reale situazione ci sono ancora delle ombre ma sindacati e dipendenti vogliono evitare che la crisi attuale determini una nuova emergenza occupazionale. Alcatel-Lucent possiede tre grandi centri di ricerca dislocati tra Vimercate, Trieste e
Battipaglia. La società fornisce soluzioni che permettono ai service provider, alle aziende e alle pubbliche amministrazioni di offrire servizi di comunicazione voce, dati e video agli utenti finali, in tutto il mondo. Leader nelle reti a larga banda fisse, mobili e convergenti, nelle tecnologie IP, nelle applicazioni e nei servizi, Alcatel-Lucent offre le soluzioni end-to-end che rendono disponibili servizi di comunicazione a casa, in ufficio e in movimento. Gli scenari che si aprono all'orizzonte non sono incoraggianti: nelle prossime settimane verrà attivato un tavolo di confronto presso il ministero delle attività produttive insieme ai vertici della multinazionale.

MARGHERA: SCIOPERO DEI CHIMICI http://carta.ilgazzettino.it/

Oggi tutta la chimica di Marghera si fermerà per quattro ore: lo sciopero è stato indetto da Cgil, Cisl e Uil dei chimici veneziani e conta anche sull’adesione delle altre categorie del lavoro. In mattinata ci sarà anche una manifestazione, che partirà dal capannone del Petrolchimico (dove gli operai si riuniranno sin dalle 8) con rallentamenti del traffico. È una protesta, decisa dopo l’assemblea infuocata della scorsa settimana, quando centinaia di lavoratori riempirono il capannone preoccupati per le sorti delle loro aziende sempre più in crisi. Ma, rispetto alla scorsa settimana, si registra qualche segnale positivo: ieri mattina i sindacati hanno raggiunto l’accordo con Syndial per la casa integrazione di 85 dipendenti dell’impianto clorosoda, quello che sarà acquisito da Fiorenzo Sartor, il nuovo proprietario di Ineos, oggi Vinyls Italia. L’accordo, che sarà siglato al massimo entro oggi, prevede che 85 lavoratori vadano in cassa
integrazione a rotazione, quindi non resteranno a casa tutte le 13 settimane previste, ma poco più di metà e, quindi, anche la perdita economica nello stipendio sarà ridotta (e non ci saranno conseguenze su tredicesime e altri istituti); chi avrà ferie arretrate le farà prima di andare in Cig; infine sarà favorito il riallocamento di lavoratori in altre realtà del gruppo Eni e verranno agevolate le uscite dall’Azienda con prepensionamenti. Nei prossimi giorni la Rsu aziendale (rappresentanza sindacale unitaria) tornerà ad incontrarsi con i vertici dell’Azienda per verificare tutte le singole posizioni lavorative. Sempre riguardo Montefibre ieri mattina i sindacati si sono incontrati, a Roma, con i funzionari del ministero del Lavoro per capire se è possibile prorogare la casa integrazione per 210 dei lavoratori (gli altri 80 sono già coperti dalla Cassa integrazione per un altro anno); il Ministero ha risposto di sì, ma prima bisogna
effettuare una serie di verifiche tecniche per capire in che condizioni è effettivamente l’Azienda; e in ogni caso i sindacati dicono che la cassa integrazione va bene, ma solo se accompagnata ad un progetto di rilancio dell’Azienda. Le parti, dunque, torneranno ad incontrarsi dopo il Tavolo regionale di oggi pomeriggio e dopo anche il Tavolo nazionale del prossimo 22 aprile.

CONCIARIA VOLTURNO: PARTE LA MOBILITA' http://www.denaro.it/

Partirà oggi la procedura di mobilità per i lavoratori della Industria Conciaria Volturno di Santa Maria Capua Vetere. L'iter interesserà i nove dipendenti che ancora non avevano beneficiato dell'ammortizzatore sociale istituito dopo la decisione di liquidare l'attività. La decisione viene dopo la non corresponsione dei tfr che sarebbero dovuti essere versati durante i mesi scorsi. Con l'inserimento degli ultimi nove dipendenti fra quelli che accederanno alla mobilità, la vicenda dell'Industria Conciaria Volturno volge al termine. La decisione va di pari passo con quella degli altri lavoratori di mettere in mora l'azienda per la mancata corresponsione dei tfr dovuti dopo aver accettato la procedura di mobilità. Decisione che potrebbe complicare la procedura di smantellamento del sito produttivo avviata nello scorso dicembre e che porterà alla chiusura dell'unica attività produttiva nella cittadina del casertano. Complicazioni che sorgerebbero in
quanto, in caso di ulteriore mancato pagamento dei tfr dovuti, sarebbe avviata la procedura di fallimento aziendale. La Volturno aveva già usufruito negli scorsi anni della cassa integrazione per attuare una ristrutturazione dell'attività.

PLASTAL http://carta.ilgazzettino.it/

Presentazione del piano industriale entro giovedì e stipendi garantiti fino a giugno. Sono due le novità che si profilano per questa settimana nella vicenda Plastal. Mentre l'azienda nel corso delle assemblee sindacali che si sono svolte ieri ha categoricamente smentito tagli che si aggirino intorno ai 250 dipendenti. Finchè non si farà avanti un compratore/affittuario del ramo d'azienda che dica chiaramente cosa voglia fare, parlare di tagli è azzardato. Quanto agli stipendi, stando alla situazione odierna, la Plastal ha disponibilità per garantire gli stipendi dei 649 lavoratori fino al giugno compreso. Dopo la situazione rischia di precipitare. Ai lavoratori è stato detto chiaramente che la situazione finanziaria aziendale riesce a coprire il pagamento degli stipendi fino al mese di giugno 2009 compreso. Nel corso delle precedenti assemblee qualche lavoratore ha pure avanzato l'ipotesi dello sciopero caso mai il piano industriale non dovesse
essere in sintonia con quanto si aspettano i dipendenti. Ipotesi che però viene avversata da un'altra parte dei dipendenti, convinti che in questo momento sia necessario stringere i denti e cercare ciascuno, nel proprio ruolo, di fare tutto il possibile per salvare l'azienda.

DAL MASCHIO http://carta.ilgazzettino.it/

Quattro mesi senza stipendio e tre senza cassa integrazione. In tutto, sette mesi senza liquidità. I quindici dipendenti della Dal Maschio di Salzano, azienda di robotica, sono punto a capo. Stessa situazione di febbraio. La proprietà ha firmato per la liquidazione. In parole povere, ha chiuso cedendo in affitto il ramo d’azienda in attesa di un nuovo acquirente. Soldi per pagare gli 850 euro di stipendio ai dipendenti, dicono i titolari, non ce ne sono. I sindacati, allora, ancora mesi fa, avevano chiesto all’Inps di sostituirsi per pagare gli arretrati e le successive mensilità. L’istituto previdenziale, però, può muoversi solo dopo l’emanazione di uno specifico decreto ministeriale. Per evitare le lungaggini della macchina burocratica, già bloccata a priori quando si muovono mastodonti delle dimensioni del Ministero, La Provincia aveva assicurato che avrebbe messo a disposizione un fondo per anticipare la Cigo dei tanti lavoratori messi
in ginocchio dalla crisi. Un milione di euro per tutte le aziende in difficoltà. Per la Dal Maschio, a detta dei sindacati, 70mila euro sarebbero stati più che sufficienti. Ma i soldi continuano a mancare. I sindacati, intanto, si muoveranno in altre direzioni, con un’azione legale contro la Dal Maschio e nei confronti delle due società che hanno preso in ramo d'affitto perché rispondano in solido ai lavoratori rimasti in cassa.

SAT: CIG http://giornale.lasicilia.it/

Giunge a una prima conclusione la vicenda dei lavoratori della Sat, l'azienda specializzata in tranciatura fine destinata alla componentistica microelettronica con sede ad Aci S. Antonio: infatti, è stata firmata ieri, all'Ufficio provinciale del lavoro, la cassa integrazione guadagni in deroga, che concede ai lavoratori una boccata d'ossigeno dopo che a dicembre scorso era scaduta la Cig e a gennaio la produzione si era interrotta per mancanza di commesse. L'accordo prevede l'integrazione dei guadagni di tutti i 160 lavoratori con fondi regionali per un importo, relativo ai massimali annuali calcolati dall'Inps, che sarà pari a circa l'80% dello stipendio fino al 31 dicembre.

Web page: http://it.geocities.com/cen_doc_lotta/
E-mail: cen_doc_lotta@yahoo.it

Centro Documentazione e Lotta

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