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Terremoto: sanita’ mobilitata ma piani di rientro e precariato compromettono risposta assistenziale

(8 Aprile 2009)

Il triste evento che ha colpito le popolazioni abruzzesi continua a mobilitare migliaia di operatori sanitari che, direttamente nei luoghi disastrati ed indirettamente negli ospedali della regione e delle altre città d’Italia, sono impegnati da oltre 24 ore nei soccorsi e nelle procedure assistenziali specifiche.

Quanti non hanno raggiunto i luoghi interessati dal terremoto sono costretti a garantire la sostituzione del personale sanitario partito e che si appresta ad essere sostituito. Nel resto dell’ Abruzzo, come nelle regioni limitrofe, questo scenario è aggravato dall’arrivo di centinaia di feriti che, spontaneamente o per trasferimenti concordati, si prevede occupino tutti i letti messi a disposizione.

“Facile comprendere - dichiara Sabino Venezia, del Coordinamento Nazionale RdB Sanità - come la disponibilità dei posti letto, già residuale nelle regioni interessate dai piani di rientro dal deficit, tra cui l’Abruzzo, e caratterizzate da lunghe liste di attesa, si ripercuota inesorabilmente sulla capacità di rispondere adeguatamente alle necessità. Ancora una volta - prosegue Venezia - in un quadro di cronica carenza di personale, l’emergenza sanitaria si somma alle emergenze di carattere sociale e si ripercuote sui lavoratori del settore e sulle possibilità/capacità di fornire adeguate risposte assistenziali”.

Conclude il rappresentante RdB-CUB: “Responsabilmente abbiamo sospeso lo sciopero previsto per il prossimo 23 aprile, ma invitiamo il Governo e le Amministrazioni Regionali ad avviare e concludere tutte le procedure di stabilizzazione dei precari che continuano, soprattutto in questi momenti, a garantire la sopravvivenza delle strutture sanitarie pubbliche”.

Roma, 7 aprile 2009

Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego - Confederazione Unitaria di Base

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