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(16 Aprile 2009)
Il Ministro Brunetta ama farsi pubblicità e utilizza i media per ogni suo spot. Peccato che le sue esternazioni non siano sostenute da dati oggettivi ma solo dalla volontà di tagliare servizi e posti nella Pubblica amministrazione.
Ignoto è il vero numero dei precari nella Pubblica Amministrazione e in questo anno il Governo non ha fatto nulla se non bloccare al 1 luglio 2009 ogni forma di stabilizzazione.
Nelle settimane scorse, il Ministro Brunetta ha inviato un questionario alle Amministrazioni per censire il numero dei precari, cosa che avrebbe dovuto fare molto tempo fa invece di denigrare i lavoratori pubblici e tagliando i fondi per il contratto nazionale e per la contrattazione decentrata
Ebbene, su 10886 amministrazioni consultate per il monitoraggio dei precari, solo 3.800 avevano risposto al 2 Aprile, ma la documentazione inviata fa scoprire un’altra verità ossia che il monitoraggio è finalizzato solo al personale con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato in possesso dei requisiti per la stabilizzazione previsti dall'Articolo 1, commi 519 e 558, della Legge 296/2006 e dall'articolo 3,comma 90, della Legge 244/2007.
Fatti alcuni calcoli sono esclusi i lavoratori socialmente utili, i co.co.co e co.co.pro, il personale a contratto, ossia svariate decine di migliaia di lavoratori/trici che operano magari da anni nella Pubblica Amministrazione.
Il Governo poi con la circolare 39 del 6-3-09 potenzia gli strumenti di tutela del reddito in caso di sospensione dal lavoro o di disoccupazione (a 90 giorni viene portato il trattamento massimo della disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti e requisiti normali, includendo gli apprendisti nella indennità ordinaria di disoccupazione), una sorta di card per i precari che non porta alcun beneficio al riconoscimento dei precari come forza lavoro né opera per la loro stabilizzazione nel Pubblico Impiego.
Mentre Il Governo chiude la porta alla stabilizzazione dei precari condannando i servizi pubblici alla privatizzazione, ecco arrivare l’ultima trovata (che penalizza in questo caso direttamente i lavoratori pubblici in procinto di andare in pensione). Nel maxiemendamento al D.L 5/2009 (misure di sostegno dei settori industriali in crisi), hanno presentato una proposta di emendamento che prevede per il 2009-2010-2011, per tutti i dipendenti di strutture pubbliche, (ma con alcune illustri esclusioni che riguardano magistrati, docenti universitari, e dirigenti medici), non solo il pensionamento al raggiungimento dei 40 anni di anzianità massima contributiva, ma anche il congelamento delle liquidazioni fino al 2013. Quindi alla beffa di perdere posti di lavoro senza la stabilizzazione dei precari, segue il danno economico.
Il Governo vuole affossare la pubblica amministrazione e il lavoro pubblico
E noi che si fa? Non dobbiamo permetterlo!!
COBAS PUBBLICO IMPIEGO - Pisa
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