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L’accordo sul modello contrattuale è contro le lavoratrici e i lavoratori

Noi non lo rispetteremo!

(20 Aprile 2009)

Il 15 aprile, Confindustria insieme a Cisl e Uil hanno firmato le norme che rendono attuativo il modello contrattuale definito dall’accordo separato del 22 gennaio. L’accordo è stato firmato senza la Cgil. I lavoratori che hanno partecipato alla consultazione indetta dalla Cgil lo hanno sonoramente bocciato. Oltre 3 milioni di lavoratrici e lavoratori hanno votato NO.

Questo accordo è un pessimo accordo:

è un INACCETTABILE ARRETRAMENTO DEI DIRITTI delle lavoratrici e dei lavoratori;
è la realizzazione di un REGIME SINDACALE AUTORITARIO;
è la DEMOLIZIONE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE.

Chi lo ha firmato utilizza la crisi per stravolgere il sistema di relazioni sindacali e rendere più debole la contrattazione collettiva. Chi dice che serve ad aumentare i salari mente sapendo di mentire.


SIAMO CONTRO L’ACCORDO SEPARATO PERCHÉ:

1. TAGLIA I SALARI

- programma matematicamente la riduzione dei salari, rinunciando definitivamente alla possibilità che i contratti nazionali possano aumentare le retribuzioni per recuperare quanto già perso nel passato:
sostituisce all’inflazione programmata del protocollo del 1993 un’altra inflazione programmata – l’IPCA –decisa da una autorità terza invece che dal governo e depurata dal costo dell’energia importata;
gli aumenti salariali si calcoleranno su un valore di riferimento più basso: non più la retribuzione di fatto, ma quella minima tabellare.
- riduce il salario certo in cambio di quello variabile, legato alla produttività e all’andamento delle aziende:
rinvia gli aumenti salariali alla contrattazione aziendale, senza nessuna garanzia di praticarla e estenderla alle tante aziende che non la fanno;
lega sempre più il salario alla produttività, così da renderlo più flessibile e meno certo, più legato all’aumento dell’orario e ai ritmi di lavoro.

2. DISTRUGGE IL CONTRATTO NAZIONALE:

il Ccnl non vale più sempre e comunque per tutte e per tutti: le aziende potranno derogare con accordo sindacale locale dal Ccnl, applicando condizioni peggiori sui salari minimi, sugli orari e sui diritti. Questa clausola dissolve il Ccnl e diventa una arma di ricatto nei confronti di ogni lavoratrice e lavoratore.

3. IMPONE UN MODELLO SINDACALE AUTORITARIO:

stabilisce un controllo burocratico centrale sulla contrattazione, limitando la libertà negoziale delle categorie, delle RSU, dei lavoratori. Si istituisce persino un Comitato di sorveglianza interconfederale che potrà intervenire nei contratti nazionali e aziendali;
impone all’attività negoziale un sistema di regole e sanzioni che limitano l’autonomia dei soggetti negoziali, fino al punto di mettere in discussione il diritto di sciopero;
attraverso gli enti bilaterali, stravolge il ruolo della contrattazione collettiva e il sistema di welfare pubblico e universale.

4. NEGA LA DEMOCRAZIA PRIVANDO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DEL DIRITTO DI DECIDERE.

In ogni posto di lavoro, in ogni categoria, per ogni contratto questo accordo deve essere contrastato con piattaforme che non lo rispettino e lo trasformino in un fallimento!

CONTRO LA COMPLICITA’, CONTRO LA CONCERTAZIONE
PER IL SALARIO, PER I DIRITTI,
PER IL CONTRATTO NAZIONALE, PER LA DEMOCRAZIA

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale

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