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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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(Diritti sindacali)

Fiat Alfa Romeo Pomigliano. Sul trasferimento coatto di 165 lavoratori allo stabilimento di Nola

(25 Aprile 2009)

NELL’IMMINENZA DELLE ELEZIONI SINDACALI IN AZIENDA LO SLAI COBAS E 165 LAVORATORI DENUNCIANO LA FIAT IN TRIBUNALE E CHIEDONO UN PROVVEDIMENTO D’URGENZA DI REINTEGRA NELLO STABILIMENTO DI POMIGLIANO DEI 316 “DEPORTATI” AL REPARTO CONFINO DI NOLA DISCRIMINATI PER ILLECITI E/O ILLEGITTIMI MOTIVI DI MILITANZA SINDACALE E/O INVALIDITA’ LAVORATIVA

Gli avvocati Arcangelo Fele e Giuseppe Marziale del collegio di difesa dello Slai Cobas, ai sensi degli art. 669 bis e seguenti ed ex 700 c.p.c. hanno presentato ieri mattina al Tribunale di Nola in funzione di Giudice del Lavoro il ricorso d’urgenza sottoscritto dallo Slai Cobas e da 165 lavoratori: …” se col trasferimento geografico di 316 lavoratori da Pomigliano all’unità logistica di Nola la Fiat ha inteso attuare una evidente e grave vulnerazione delle attribuzioni e dei diritti sindacali dello Slai Cobas, l’iniziativa aziendale comporta, per altro verso, una rilevante lesione dei diritti soggettivi dei 165 lavoratori ricorrenti e ciò non solo in ragione dell’ illegittimità del provvedimento di trasferimento geografico di tutti i 316 ex addetti alla Fiat Pomigliano, ma altresì in relazione alle prossime elezioni sindacali delle RSU in Fiat Pomigliano che si terranno,per scadenza di mandato, in giugno 2009. Con l’allontanamento strumentale dalla fabbrica dell’80% degli iscritti allo Slai Cobas (nonché di ogni altro lavoratore che in questi anni abbia avuto conflitti sindacali, giudiziari e per patologie professionali con la Fiat) l’azienda ha inteso mettere lo Slai Cobas in una condizione di rilevantissima quanto illegittima condizione di difficoltà o meglio di impedimento all’espletamento dell’attività sindacale e della presentazione di lista, fattori che se non rimossi per tempo avranno inevitabilmente conseguenze negative sugli esiti del voto delle RSU. Il ricorso, quindi, all’azione cautelate e di urgenza, è adeguato alla descritta condizione di pluriofffensiva antisindacale della Fiat nei confronti dello Slai Cobas in quanto, nel mentre il giudizio di merito rischia di essere intempestivamente celebrato, nessun ‘ristoro a posteriori’ apparirà possibile o ipotizzabile in ragione della innegabile circostanza che il mancato conseguimento di una componente di delegati sindacali nell’organismo delle RSU e la ‘scomparsa’ dello Slai Cobas dall’organismo sindacale rappresentativo determinerà (o rischia fortemente di determinare) una gravissima vulnerazione dell’azione sindacale dell’organizzazione ricorrente, peraltro in un periodo di forte crisi produttiva e di grave rischio per la salvaguardia dei posti di lavoro in Fiat Pomigliano, come dichiarato dalla stessa società resistente e come testimoniato dal massiccio ricorso a sospensioni in cassa integrazione per l’intero stabilimento. La descritta e denunciata situazione - connotata indubbiamente dal carattere dell’attualità al momento della proposizione dell’azione avviata col presente atto - lede in uno i diritti dell.O.S. Slai Cobas e dei 316 lavoratori trasferiti di poter ricorrere all’elezione della propria rappresentanza sindacale con riferimento allo stabilimento nel quale hanno diritto a prestare la loro attività lavorativa e cioè in quello di Pomigliano d’Arco”.

Pomigliano d’Arco, 23/4/2009

Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate

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