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    Pisa: Rebeldia sotto sfratto!

    Il Tribunale di Pisa fissa per il 18 giugno l'udienza per lo sfratto del Progetto Rebeldía

    (24 Aprile 2009)

    Sono 4 mesi che le istituzioni di questa città, nonostante dei chiari impegni presi e sottoscritti per proseguire un tavolo di confronto per individuare una collocazione di tutte le attività del Progetto Rebeldía nel quartiere della stazione, non ci danno più alcuna risposta e si sottraggono agli incontri.

    Una ragione che spiega tutto ciò purtroppo c'è e per questo nelle ultime settimane abbiamo lanciato un forte allarme: l'obiettivo di queste istituzioni è oggi quella di sgomberare il Progetto Rebeldía, trasformare una questione politica in un problema di ordine pubblico, mettendoci con le spalle al muro per provare a dividere le associazioni del Progetto Rebeldía.

    Il mandante è chiaro. L'esecutore altrettanto: la Cpt, che in questi mesi ha intrapreso tutta una serie di iniziative che miravano a sabotare il confronto e far saltare la trattativa. Abbiamo denunciato più volte questo comportamento chiedendo al Sindaco ed al Presidente della Provincia di intervenire, in quanto i due enti sono soci di maggioranza dell'azienda, ma non abbiamo mai avuto risposta, anzi ci è stato detto: "non possiamo fare nulla".

    Questo silenzio, questa mancanza di iniziativa era voluta, costruita e cercata per far sembrare che le responsabilità dello sfratto del Progetto Rebeldía non avessero una matrice politica ma fossero un fatto tecnico. E cosí, come avevamo purtroppo annunciato, è arrivato l'ennesimo assalto contro il Progetto Rebeldía: in questi giorni ci è stata notificata la comunicazione dal Tribunale di Pisa che il 18 giugno 2009 si svolgerà il processo per lo sfratto di Rebeldia da Via Battisti sulla base del ricorso presentato dalla CPT.

    La nostra risposta a questa ennesima intimidazione è chiara: in questi mesi che ci separano dal processo le attività e le iniziative in città a difesa del Progetto, cosí come l'anno scorso, si moltiplicheranno e chiameremo pesantemente alle loro responsabilità il Sindaco ed il Comune, il Presidente della Provincia Pieroni, il Rettore dell'Università di Pisa. La questione di Rebeldía attraverserà con forza anche le elezioni provinciali.

    E' inaccettabile che le istituzioni abbiano sospeso di fatto la trattativa ed il confronto, sostenendo con il loro silenzio, e non solo, la preparazione di soluzioni di forza. Da parte nostra difenderemo quanto costruito in questi anni: con sempre più associazioni e soggetti che sono entrati a far parte del Progetto Rebeldía. Noi ribadiamo che siamo disponibili al confronto ma senza essere sotto ricatto come invece avviene. Pretendiamo correttezza e chiarezza da parte delle istituzioni che invece si sono distinte per portare avanti una doppia verità, senza mai voler entrare nel merito delle numerose proposte che abbiamo avanzato in questi anni per trovare una soluzione.

    Tutti gli impegni presi dalle istituzioni sono stati sempre violati: noi ribadiamo che siamo favorevoli e lavoreremo come sempre per individuare una soluzione che garantisca la stabilità, l'unità e il radicamento territoriale del Progetto Rebeldia, nonchè la continuità delle attività delle quasi 30 associazioni che lo compongono. Per riprendere il confronto il primo passo tocca ora alle istituzioni che cosí come hanno determinato che si arrivasse ad un processo di sfratto, ora devono far fare marcia indietro a questo iter.

    Come faranno a noi non interessa. E' chiaro che se si vuole discutere, e la dimostrazione di questi mesi però purtroppo dice l'esatto contrario, ciò non può avvenire sotto minaccia come oggi sta accadendo. Da parte nostra siamo e saremo in via Battisti, ed invitiamo tutta la città a difendere uno spazio e delle attività che ogni giorno rendono questa città più libera, democratica ed accogliente.

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