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Il ministro Sacconi incoraggiato da 1140 morti sul lavoro

(29 Aprile 2009)

L'Inail ha stimato che il numero degli infortuni mortali nel 2008, sia sceso sotto 1200. E' una stima per la cui confermata o meno, si dovrà attendere ancora un po' di tempo. Basti pensare che il rapporto annuale sull'andamento infortunistico per il 2007, è stato pubblicato dall'Inail nel luglio 2008. E' già capitato che previsioni ottimistiche siano state smentite dai dati reali. Ma quel dato provvisorio basta per rallegrare il ministro Sacconi, che considera «incoraggiante» una stima di 1140 morti sul lavoro denunciati, che ovviamente non può tenere conto degli infortuni che avvengono nella penombra di quel lavoro nero che tanto piace al ministro Brunetta.

Ma i "soli" 1140 morti, che significano 1140 famiglie che piangono loro cari, tanti genitori che piangono figli e migliaia di bimbi che potranno solo ricordare un loro genitore, quei morti incoraggiano Sacconi ad utilizzare quel dato per fare ancora una volta le veci dei padroni. Non tarda infatti il ministro del lavoro, a chiarire che il merito di quella stimata diminuzione dei morti sul lavoro, non deve essere attribuita al Testo unico sulla sicurezza emanato dal governo Prodi. Ed ha ragione!

Come può essere merito del Testo unico, se il governo Berlusconi, prima ancora di insediarsi parlava di modificarlo e se da quando ha preso il potere si è accanito contro quel decreto? Infatti, molta parte del Testo unico sulla sicurezza, attende una serie di decreti attuativi senza i quali rimane inattuabile, mentre in altre parti è stata prorogata la sua applicazione. Una serie di deroghe, proroghe ed inattività legislative, in attesa di decretare modifiche importanti che svuoteranno di significato e di efficacia le norme sulla sicurezza sul lavoro. Tra queste la riduzione delle sanzioni per le aziende ed il loro aumento per i lavoratori, oltre che l'indecente proposta "salva-manager" di cui si attende la riscrittura.

In realtà, però, quello che il ministro Sacconi sa ma non dice, è che già nel 2007 era stata introdotta dal precedente governo la Legge 123, che conteneva una serie di prime importanti misure, tra le quali: la sospensione dell’attività nel caso di presenza di lavoratori al nero superiore al 20%; l'ntroduzione del tesserino di riconoscimento nei cantieri e l’obbligo di comunicazione dell’assunzione del lavoratore il giorno precedente l’inizio del lavoro. Ma anche su questo il governo dei padroni ha poi posato la sua pesante mano disfattrice, mentre ha ridotto per quest'anno il numero di verifiche presso le aziende da parte degli organi ispettivi.

Lo sa il ministro Sacconi, ma non lo dice, che rendere inapplicabile il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, come il suo governo sta facendo, incoraggerà a ridurre le misure di prevenzione contro gli infortuni. Lo sa il ministro Sacconi, ma non lo dice, perchè ha bisogno di silenzio intorno a lui, mentre il suo governo continua a porre gli artigli sulle norme sulla sicurezza. Lo sa il ministro Sacconi, ma non lo dice, che lo stupro che il suo governo sta facendo sul Testo unico per la sicurezza sul lavoro, provocherà ancora morti sul lavoro ed invalidi, e che i lavoratori continueranno ad essere le vittime sacrificate sull'altare del profitto, con le quali la politica rende onore alla dea impresa.

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Commenti (1)

morti sul lavoro, sono gli edili e gli agricoltori le vittime sacrificali dell'indifferenza dei media

Dopo la tragedia della thyssen ho monitorato tutti i morti sul lavoro dal 1 gennaio 2008 DAL 1 GENNAIO 2008 sul mio blog.
Mi ero accorto navigando in Internet non c'era nessun sito o blog che monitorasse in diretta i morti sul lavoro.

Decisi allora di crearne uno io, e dal 1 gennaio del 2008, cominciai questo lavoro che mi impegna diverse ore al giorno.
Alla fine dell'anno ho creato delle tabelle excel.

Proprio ieri, il giornale "La Repubblica, con un articolo di Roberto Mania, confermava, indirettamente, con 4 mesi di ritardo, le mie tabelle excel sui morti sul lavoro del 2008.

Queste tabelle, con le considerazioni le ho mandate il primo gennaio 2009 agli organi di stampa, a politici, sindacalisti e televisioni.
Purtroppo nessuno le ha tenute in considerazione.
Solo il nostro Capo dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano mi ha scritto una bellissima lettera d'apprezzamento per il mio lavoro.

Se si analizzavano le tabelle che ho mandato si potevano evitare molte vittime sul lavoro in questi primi mesi del 2009.
A febbraio ho riavvertito tutti gli organi competenti della possibilità che con l'arrivo del bel tempo ci sarebbe stata una strage di edili ed agricoltori.
Così com'è poi avvenuto.

I morti effettivi sul lavoro sono stati l'anno scorso 639 ( 1150 se si aggiungono anche i morti per strada, i lavoratori morti mentre vanno o tornano dal lavoro, sono un'altra cosa, che sarebbe opportuno analizzare separatamente per gli altri gravissimi problemi che tante morti per le strade comportano, es. turni massacranti, orari impossibili, percorsi lunghissimi ecc...questi si che sono morti bianche, anzi invisibili, perchè nessuno ne tiene conto).

La categoria con più vittime con il 26,7% sono gli agricoltori che muoiono quasi tutti schiacciati dal trattore che guidano( perchè non una rottamazione anche dei trattori vecchi e poco sicuri?) , seguono gli edili con il 20% e l'industria (tutta l'industra), con il 19%.

Se si esclude l'agricoltura, gli stranieri morti sul lavoro sono il 23% delle vittime sul totale e i "terribili" romeni sono un quarto dei morti tra gli stranieri.
E questo la dice lunga sul razzismo oggi tanto di moda...Le regioni con più vittime sono la Lombardia e il Veneto, ma se si rapportano al numero di abitanti, hanno più vittime il Trentino Alto Adige e l'Abruzzo.

Le tabelle sono divise per identità, data e luogo della tragedia, professione, regione, provincia, età e nazionalità.

Anche quest'anno continuo a fare questo lavoro capillare di monitoraggio dei morti sul lavoro perchè credo sia utile.
Il mio blog http://cadutisullavoro.blogspot.com/ è visitatissimo e ha già avuto più di 50.000 contatti.Le tabelle excel dell'anno scorso, comparate con quelle di quest'anno denotano ad oggi 30 aprile un calo di circa il 10% di morti sul lavoro.

Attenzione però, regioni come la Lombardia e il Veneto e il Trentino hanno moltissimi morti in meno rispetto all'anno scorso.

I loro rappresentanti dovrebbero avvisare queste categorie del pericolo mortale che corrono invece di appoggiare Sacconi che vuole allentare le norme più severe introdotte dal governo Prodi, dopo la tragedia della Thyssen.

Il cattivo tempo, fino ad ora, ha evitato moltissimi morti in agricoltura e in edilizia.
A marzo e Aprile, come avevo previsto, c'è stata un'autentica strage di edili e agricoltori e di queste morti credo siano responsabili chi non ha allarmato queste categorie.

Purtroppo nessuno, dico nessuno, ha avuto il buon senso di andare a vedere quanto avevo scritto e che era facile prevedere se si guardavano i dati raccolti nelle tabelle excel.
Purtroppo, temo una strage anche a maggio e a giugno, di queste due categorie nelle regioni del nord.

Le tabelle excel sono inequivocabili, ed è impossibile un calo così drastico perchè, non mi risulta che quelle regioni abbiano attuato politiche atte a sensibilizzare edili e agricoltori, vittime sacrificali dell'indifferenza.

I morti effettivi nell'industria, dove il Sindacato è presente, sono quasi inesistenti, ma gli organi di stampa parlano solo di questi.

Mi sono trovato costretto vista l'indifferenza generale a mandare le tabelle anche al Comando Generale dei Carabinieri che ha girato i dati agli organi competenti e che mi ha ringraziato per averli messi al corrente dei dati raccolti.

Datemi una mano anche voi, per far circolare in Internet quanto ho scritto, per cercare di attenuare queste autentiche carneficine di personi inermi e poco informate dei pericoli che corrono.

Sono soprattutto agricoltori e edili le categorie da sensibilizzare.
Se conoscete amici o avete parenti che lavorano all'aperto avvertiteli del pericolo che corrono.

(30 Aprile 2009)

Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione

carlo.soricelli@gmail.com

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