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Alvaro Uribe Velez: persona non gradita!

Fuori il mafioso e la sua cosca dall'italia!

(1 Maggio 2009)

Il noto criminale, presidente illegale ed illegittimo della Colombia, Álvaro Uribe Vélez, è in questi giorni in visita nel nostro Paese. Questo noto narcotrafficante, invece di essere trascinato davanti alla Corte Penale Internazionale, verrà ricevuto in udienza privata dal Papa al quale evidentemente non imbarazzano i crimini commessi dal suo governo paramilitare. Dal suo insediamento, nell'agosto 2002, sono oltre 560 i sindacalisti assassinati dal terrorismo di Stato e più di 1.200 i "falsos positivos": giovani ammazzati a sangue freddo, vestiti da guerriglieri e fatti passare per caduti in battaglia. Sono oltre 4 milioni gli sfollati all'interno del paese, la povertà ha raggiunto oltre il 70% dell'intera popolazione e le violazioni sistematiche dei diritti umani sono una pratica quotidiana.

Questo è il governo colombiano: una cupola mafiosa narcoparamilitare, espressione di un'oligarchia ultrareazionaria e sanguinaria che utilizza il terrorismo di Stato, al fine di perpetuarsi al potere, come strumento per annientare metodicamente l'opposizione politica e sociale.

Nonostante le forti opposizioni dei settori sindacali democratici statunitensi, la Colombia continua a rimanere la testa di ponte di Washington in un continente, quello latinoamericano, che ha dato una virata divergente dal modello neoliberista a stelle e strisce. Dopo che l'ex console colombiano a Milano, ed ex direttore dell'intelligence Jorge Noguera, è stato richiamato in patria ed arrestato per paramilitarismo, e dopo che la Farnesina continua ad accettare le credenziali diplomatiche dell'attuale ambasciatore Sabas Pretelt de la Vega (ideatore della legge che ha concesso l'immunità agli squadroni della morte), ora sbarca il capo dei capi, don Alvaro Uribe.

Sicuramente a scodinzolargli intorno ci sarà anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, la quale lo ha recentemente incontrato nella città simbolo del suo amico del cuore Pablo Escobar, Medellín. L'ambiguità di questi membri delle istituzioni nostrane nei confronti di tali soggetti è palese: promuovono e siglano accordi commerciali dipingendo una realtà che non esiste in cambio di contratti che porteranno profitti per milioni di euro, intrisi del sangue di centinaia di migliaia di vittime della guerra imposta, come mezzo di dominazione, al popolo colombiano.

Tutte le forze veramente democratiche devono far sentire la propria voce e la propria indignazione per la presenza in Italia di questo riconosciuto terrorista; non è tollerabile la presenza nel nostro Paese di questo mafioso e della sua cosca. La battaglia che sta portando avanti il popolo colombiano per la conquista di una Pace con Giustizia Sociale, è la lottadi classe che vede contrapposti in modo netto le vittime e i carnefici, gli oppressi e gli oppressori, e che ha la stessa connotazione antimperialista di tutti quei popoli fratelli che in Latino America stanno marciando verso la seconda e definitiva indipendenza!

CSPAL, (Comitato di solidarietà con i Popoli dell’America Latina)

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