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La piovra del nove

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(19 Aprile 2010) Enzo Apicella
Per Berlusconi il romanzo "Gomorra" e lo sceneggiato "La piovra" non sono denuncia, ma pubblicità della mafia

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Un successo della sinistra: Veronica chiede il divorzio

(3 Maggio 2009)

Uno spettro si aggira per l’Italia. Ha 73 anni e incolpa la “sinistra” di aver imbrogliato sua moglie che ora gli chiede il divorzio.
Per prima cosa ci dovrebbe spiegare dove vede la “sinistra”. Noi la cerchiamo da molto tempo e non la troviamo.

Il vecchio satiro sembra scosso dal fatto che il suo matrimonio, pacificamente strutturato in un sistema comunissimo, in cui lei ricopre il ruolo di fattrice, piena di soldi in una bella casa, addetta all’allevamento dei figli, e lui nel ruolo del leader economico e politico, a cui tutto è concesso, improvvisamente viene messo in discussione dal fatto che il “caro leader” frequenta le minorenni.

Francamente io penso che la signora in questione fin dagli inizi sia stata abbagliata dal denaro e dall’uomo di successo e di potere, e che, se avesse avuto una personale etica, avrebbe trovato molto più grave l’intreccio tra affari-politica-mafia, così bene illustrato dal libro di Travaglio “L’odore dei soldi”, o il “Lodo Alfano” che distrugge l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla LEGGE, di una ennesima “scappatella” ormai peccato veniale nella realtà di una vita ormai vissuta separatamente da molti anni.

La “sensibilità femminile” viene fuori solo quando si tratta di corna e la Veronica si offende perché il marito frequenta le minorenni, ma non si parla di autocritica nell’aver sposato il personaggio, e non una parola sul piduista, sulle leggi “ad personam” che lo hanno salvato dalla galera, il conflitto di interessi, l’amicizia con i delinquenti Craxi e Previti, l’enorme potere monopolistico sui media.

La cosa (il chiedere il divorzio) mi sembra un dispetto di donnetta opportunista dove c’è odore di soldi per sé e i suoi figli, mentre vi è materia di ben altro peso che doveva significare la separazione.

Pur detestando il personaggio, che giudico un piccolo dittatore e una grande anomalia per la democrazia, non posso fare a meno di simpatizzare più per un mascalzone autentico, che non nasconde i suoi vizietti, piuttosto che per la Veronica che si è fatta comprare a peso d’oro e aveva accettato pienamente il gallismo del sempreverde coniuge, senza invece trovare immorale il modo con cui il marito scalava il potere economico insieme a quello politico, e poi avere la faccia di andare alla Bocconi insieme alla figlia Barbara a tenere lezioni sull’etica.

Paolo De Gregorio

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