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(10 Maggio 2009)
La Lega, ma anche l'on. Fassino del PD considerano legittimo il respingimento verso i territori di provenienza di uomini, donne e bambini che scappano dalla miseria, dalle malattie e dalla guerra in quanto in questo modo si applicherebbero norme previste dall'Unione Europea.
A tale proposito mi permetto di osservare:
1) Se ciò davvero dovesse essere legittimo , altrettanto, se non più legittimo, sarebbe rispettare altre leggi sovranazionali fatte proprie dall'Italia, prima fra tutte la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo" e quante altre che dai suoi principi ne sono derivate e che sono state assunte dalla nostra legislazione nazionale;
2) L'Unione Europea non è un mostro sacro per cui tutto ciò che afferma, suggerisce o prescrive è positivo. Al contrario l'U.E. è una unità politica, gestita da forze politiche, nella storia prevalentemente di centro-destra di cui ne hanno introdotto i valori che purtroppo non sono cambiati quando hanno prevalso forze riformiste;
3) L'integrazione europea ed il rispetto delle norme comunitarie non possono negare il diritto alla "disobbedienza" da parte dei governi nazionali quando tali norme contrastano moralmente ed eticamente , come nel caso dell'Italia, con i principi fondamentali della propria Costituzione.
4) Il respingimento alle frontiere degli extracomunitari così come in questi giorni è avvenuto via mare equivale ai "treni della morte" di epoca nazista che conducevano ai campi di concentramento ebrei, zingari, omosessuali, preti e comunisti;
5) La lega è tutta dedicata ad introdurre in Italia norme nazionali e locali di stampo esplicitamente razziale . Esiste sicuramente nel paese un dissenso ( così come esisteva anche in epoca fascista) ma è sostanzialmente di facciata, privo di consistenza reale e quindi incapace di modificare atteggiamenti e scelte da parte del potere. Ciò infatti sarebbe possibile solo se accompagnato dall'indignazione ( di cui si è oramai incapaci) che dovrebbere comportare ribellione e quindi creazione di un movimento reale che lo trasformi in un dissenso popolare. Ciò purtroppo non appare nelle intenzioni nè del centro cattolico nè dei riformisti nè in modo determinato dalla sinistra radicale e nemmeno, purtroppo dalla, ahimè,quel poco di informazione che non vuol essere non di regime che è rimasta in Italia.
6) Se questo atteggiamento di sostanziale sottovalutazione del fenomeno continuerà e prevarrà invece la curiosità popolare per le avventure amorose o meno del premier, aspettiamoci di peggio e speriamo che non sia troppo tardi perchè pagheremo tanto e pagheremo tutti ( escluso i Marcegaglia di turno, naturalmente)
Lucio Costa
Cadoneghe
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