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(17 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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(Dove và la CGIL?)

Presa di posizione della Area Programmatica della Fiom CGIL sulla vertenza Electrolux

(12 Maggio 2009)

Lunedi 11, contemporaneamente alle assemblee convocate a Porcia per discutere delle proposte che il Sindacato avrebbe intenzione di fare al prossimo incontro con la direzione del gruppo Electrolux, lavoratori e, lavoratrici, delegate e delegati membri del Coordinamento Nazionale distribuiranno all’entrata dei turni (5 e 6,30 del mattino, e 13 del pomeriggio) ai lavoratori un comunicato in cui li si invita a respingere la proposta delle direzioni sindacali che prevedono un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro aumentando i carichi di lavoro già oggi pesantissimi.

Il conto della crisi mondiale e delle scelte fatte dal Gruppo viene presentato ai lavoratori e alle lavoratrici, il sindacato dopo roboanti dichiarazione di guerra passa a più condiscendenti proposte.

Pochi mesi all’inizio di marzo di fronte alla richiesta aziendale di incrementare la produzione Fim Fiom ed Uilm nazionali scrivevano:
“Abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a peggiorare le condizioni di lavoro tramite un aumento della cadenza oraria sulle linee”
(comunicato 3 marzo vedi http://www.fiom.cgil.it/household/zanussi/c_09_02_03.htm).

Un mese dopo il sindacato scriveva:
Al contrario la Direzione ha confermato la propria impostazione che vincola 23 ML/€ di investimenti aggiuntivi a quelli previsti dall'accordo ministeriale del 30 ottobre 2008 alla realizzazione di un accordo sindacale che aumenta l’attuale produzione oraria di 85 pz/h a 99 pz/h, confermando contemporaneamente la dichiarazione di oltre 370 esuberi.

La delegazione sindacale unitariamente ha respinto con forza il tentativo dell’Electrolux di scaricare sul Sindacato e sui lavoratori l'eventuale scelta di non fare gli investimenti(…).”
(comunicato 23 aprile vedi http://www.fiom.cgil.it/household/zanussi/c_09_04_23.htm)

Ed infine questa settimana oplà e si gira la frittata:
“Disponibilità a discutere nel dettaglio di organizzazione del lavoro, per verificare le condizioni di un superamento dell’attuale modello organizzativo introducendone uno nuovo, che, migliorando le condizioni prestative e mantenendo equivalente lo sforzo lavorativo, possa elevare la cadenza della linea dagli attuali 85 pezzi/ora fino ad un massimo di 91 pezzi/ora.”.

(comunicato 5 maggio vedi http://www.fiom.cgil.it/household/zanussi/c_09_05_06-electrolux.pdf)
Poche citazioni che dimostrano che o qualcuno si sbagliava due mesi fa oppure sbaglia oggi, ma in ogni caso sbaglia.

L’Area programmatica “LavoroSocietà – Cambiare Rotta” della Fiom – CGIL raccoglie lo slogan che in questi mesi è risuonato in tutta le manifestazioni che hanno percorso le strade del mondo “La Crisi non la paghiamo noi!”, invita i lavoratori e le lavoratrici a respingere la proposta sindacale ed invita, nel contempo, i dirigenti dei sindacati a fare il loro mestiere e difendere sempre gli interessi dei lavoratori e non a perdersi in mercanteggiamenti che si ritorceranno nel tempo proprio contro l’idea stessa del Sindacato.

Pordenone 9 maggio 2009

Area programmatica
della Fiom - CGIL
“LavoroSocietà – Cambiare Rotta”

Fonte

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