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(4 Aprile 2011) Enzo Apicella

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    (La tolleranza zero)

    Verona: Tosi zittisce l'estate.

    Ordinanza sindaco n. 39, divieto di suonare

    (15 Maggio 2009)

    Se la musica è il nutrimento dell'amore, continuate a suonare.”
    William Shakespeare

    Tempi cupi, buio pesto. Ordine e disciplina. L'ordinanza del Sindaco n. 39 del 7 maggio 2009 vieta l'utilizzo di strumenti musicali e sonori all'aperto dalle 22.00 alle 08.00. Tosi decide di tagliare la testa al toro: si cambia musica, anzi si elimina la musica.

    Tosi pensa così di poter zittire le centinaia di giovani che da oltre un anno frequentano Piazza Dante il mercoledì. Ragazze e ragazzi che si ritrovano spontaneamente per chiacchierare, cantare e suonare in compagnia, rendendo viva e piena di socialità una delle piazze più belle della nostra città, nel rispetto assoluto del luogo. Una cosa normale nella maggior parte delle città europee, un problema di ordine pubblico per Tosi. Si tratta di una socialità diversa, certamente meno redditizia e sicuramente non più rumorosa di quella che solo qualche metro più in là popola i bar di Piazza Erbe. L'amministrazione comunale ne fa un problema di ordine pubblico e citando il Decreto del Ministero dell'Interno del 5 agosto 2008, pretende di avvallare questa ordinanza identificando il suono delle chitarre con "situazioni di degrado" che "turbano gravemente la normale fruizione degli spazi pubblici".

    Più in generale, con quest'ordinanza l'amministrazione comunale pensa di risolvere preventivamente il “problema” di tutti coloro che decidono di passare una serata d'estate strimpellando una chitarra in un parco, in riva all'Adige, all'aria aperta.

    Tosi decide che stare in compagnia ed in compagnia della musica è reato.

    Criminali i musicisti, qui si ordina il silenzio. Silenzio degli strumenti, silenzio del pensiero.

    Siamo già in campagna elettorale ed è partita la gara a chi è il leghista più maschio: Salvini vuole la metro solo per i milanesi, Maroni si vanta di umiliare intere popolazioni, Tosi dopo aver "ripulito" il centro città da venditori ambulanti e senza fissa dimora, multa chi pratica l'arte della musica. La stessa perversione totalitaria, la stessa miopia sociale.

    Di nuovo il sindaco ha oltrepassato il limite della decenza, definendo ulteriormente la linea dell'amministrazione comunale: impedire di suonare ai giovani significa volere una città grigia e morta ed un futuro nero. Un'estate nera. Significa essere distanti dalla realtà e pensare di poter imporre un coprifuoco che odora di ventennio. Razzismo dilagante, ignoranza imperante.

    La città che noi vogliamo è una città vivibile ed accogliente. Una città dove chi suona venga rispettato ed apprezzato, e non multato. Ma il nostro Sindaco non ha nulla di più importante da fare? Che suonino i musicisti, il resto è noia!

    Sinistra Critica
    coordinamento provinciale di Verona

    Fonte

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