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Cambia la linea del governo verso la CGIL

(18 Maggio 2009)

Il governo,nonostante il piglio feroce che spesso mostra Sacconi, sta cambiando linea verso la CGIL. Ieri il Ministro Scajola ha espresso solidarietà a Rinaldini per "l'aggressione" subita. Lo stesso ha fatto la Presidente della Confindustria Marcegaglia che ha avuto parole quasi affettuose di condivisione per l'infortunio subito (non importa se è stato letteralmente inventato da massmedia compiacenti). Il governo e la Confindustria si sono resi conto che l'adesione di Cisl,Uil,Ugl alla linea delle ristrutturazioni e dello smantellamento dei diritti dei lavoratori non è sufficiente. Bonanni e Anceletti non riescono a dare alla manovra economica e sociale del governo la forza necessaria per arginare il conflitto sociale. Finalmente hanno capito di avere bisogno della CGIL.

La CGIL da mesi lancia segnali di disponibilità al governo. Non chiede niente che possa alterare, frenare o bloccare la linea di congelamento o addirittura di peggioramento della condizione salariale nonostante i drammatici appelli fatti dal Governatore della Banca d'Italia, la denunzia dell'Istat, i dati ieri diffusi dall'OCSE.

Non ha obiettato niente di sostanziale per la miserabile risposta del Governo alla questione degli ammortizzatori sociali per i precari ( un massimo di 2600 euro per una volta solo per pochissimi); non ha dato alcun seguito agli scioperi conclusisi il 4 aprile scorso. Non chiede un miglioramento delle pensioni. Sulla questione delicatissima e cruciale del modello contrattuale in definitiva non ne contestava l'impianto ma la durezza eccessiva delle sforbiciate ai diritti. Non mette in discussione la legge Biagi. Sta facendo passare, con qualche debole opposizione, lo smantellamento del sistema scolastico e di quello sanitario. Non si arrisica sulle questione della privatizzazione di ampi settori della pubblica amministrazione e di beni essenziali come l'acqua ed i servizi locali. Le privatizzazioni producono aumento delle bollette per le famiglie in misura a volte insostenibili. Etc..Etcc.....

Insomma, a fronte della vasta ristrutturazione che si profila per il sistema economico italiano Confindustria e Governo preferiscono avere la CGIL al loro fianco.

Debbono solo tenere conto che non tutta l'immensa base della CGIL è manipolabile da gruppi dirigenti che si muovono all'unisono con il bipartisan PD. Non è detto che la CGIL finisca asservita alla linea di Bonanni che diventa il condottiero di una dislocazione diversa e parastatale dei Sindacati italiani.

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