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Acqua!

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(20 Marzo 2010)
Manifestazione contro la privatizzazione dell’acqua a Roma. Partecipa anche il movimento di solidarietà con il Popolo Palestinese

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Resoconto dell’incontro nazionale di Torino del Forum Palestina

(20 Maggio 2009)

Sabato 16 maggio si è tenuto a Torino l’incontro nazionale convocato dal Forum Palestina nel quadro della campagna di quest’anno “Da Gaza a Torino. Aprite il valico di Rafah” messa in campo in occasione della Fiera del Libro che aveva l’Egitto come ospite d’onore. All’incontro erano presenti rappresentanti delle varie reti provenienti da Milano, Bergamo, Brescia, Torino, Novara, Livorno, Roma.
La discussione è stata decisamente molto interessante sia intorno alla Fiera del Libro che intorno alle proposte del programma di azione previsto per i prossimi mesi.
In primo luogo occorre sottolineare come nelle stesse ore a Torino ci fossero molte importanti iniziative politiche in contemporanea alla campagna sulla Fiera del Libro e alla riunione stessa: dalla manifestazione nazionale degli operai Fiat al Gay Pride e alla mobilitazione nazionale degli studenti contro il G 8 università. Emblematicamente anche gli operai della Fiat hanno deciso di concludere la loro manifestazione al Lingotto, nei pressi della Fiera del Libro. Questa contemporaneità da un lato ha condizionato la partecipazione/concentrazione intorno alla nostra campagna sulla Fiera del Libro dall’altro ha consentito di “socializzare” il lavoro di informazione e sostegno alla resistenza palestinese anche ad altri ambiti sociali.

1) Dopo l’irripetibile e vincente campagna dello scorso anno contro Israele ospite d’onore della Fiera del Libro, oggi molte altre realtà di lotta hanno individuato nella Fiera del Libro una occasione di iniziativa e denuncia. Da questo alla riunione di Torino è scaturita la decisione di fare dell’appuntamento di Torino a maggio in occasione della Fiera del Libro una scadenza fissa per la nostra agenda di lavoro indipendentemente dal paese ospite. Sembra comunque che il prossimo anno il paese ospite sarà il Sudafrica e ciò rappresenta un occasione preziosa per affiancare alla Fiera una iniziativa di informazione sul paese che ha sconfitto l’apartheid che vogliamo sconfiggere adesso in Israele. Non solo. E’ stata discussa e approvata anche la proposta di affiancare alla campagna sulla Palestina un lavoro di controinformazione e smantellamento del modello di “eventocrazia” rappresentato dalla Fiera del Libro come elemento della fabbrica del consenso gestita dai poteri forti. Quindi una battaglia culturale più ampia che affianchi quella sulla solidarietà con la Palestina e sappia diventare un valore aggiunto per tutti gli intellettuali e i movimenti sociali, alternativi e antagonisti del paese.

2) Il secondo punto in discussione è stato la campagna per rompere l’assedio di Gaza e la partecipare al progetto internazionale che ha l’obiettivo di realizzare una TAC nell’ospedale Al Awda. A seguito della riuscita delegazione del Forum Palestina a Gaza e dei medici di “Mente e guerra”, la richiesta da parte dell’ospedale Al Awda è stata pressante non esistendo una unità diagnostica nella Striscia di Gaza. L’obiettivo è raccogliere almeno 50.000 euro come quota della solidarietà italiana al progetto.
Su questo si è aperta però una discussione di merito estremamente importante che proviamo a riassumere. Alcuni compagni hanno sottolineato come il terreno dei progetti sia un terreno che il Forum Palestina non ha nei suoi obiettivi – che sono soprattutto politici – e che ha praticato solo episodicamente nei campi profughi palestinesi in Libano o con il finanziamento di una centrale del latte a Kahn Younis (tra l’altro bombardata dai soldati israeliani anni addietro). Il Forum Palestina ha sempre chiarito pubblicamente di ritenere prioritario l’aspetto politico della questione palestinese rispetto alla dimensione umanitaria proprio perché la costituzione dell’OLP e l’inizio della resistenza avevano l’obiettivo di impedire che la questione palestinese venisse ridotta alla dimensione di una problema umanitario e di profughi negandone la contraddizione tutta politica. Altre osservazioni hanno indicato come il terreno dei progetti finalizzati alle strutture della sanità palestinese possano però coinvolgere e includere settori più ampi del circuito dell’attivismo e della militanza. Altre ancora hanno però sottolineato il rischio che il terreno dei progetti di solidarietà “umanitaria”, possa in qualche modo favorire l’azione di associazioni e organizzazioni che hanno agito sistematicamente per depotenziare politicamente la resistenza palestinese ma che proprio su questo sono stati battuti dall’azione del Forum Palestina in questi anni. Infine, altre osservazioni hanno sottolineato come molto spesso l’azione delle ONG e della cooperazione nei Territori Palestinesi corrompa e indebolisca i militanti della resistenza nella loro funzione sul campo trasformandoli da attivisti politici a funzionari della cooperazione.
La sintesi, dopo una discussione niente affatto superficiale, ha fatto proprio l’impegno a raccogliere i fondi per la TAC all’ospedale Al Awda come elemento di sostegno alla resistenza palestinese nel quadro di una piattaforma d’azione che contenga molto chiaramente la discriminante anti-sionista e l’attuazione della campagna di Boicottaggio-Disinvestimento -Sanzioni verso Israele come partecipazione attiva nel nostro paese alla resistenza sul campo da parte delle organizzazioni palestinesi.

3) Sulla campagna BDS c’è stato un primo bilancio sulla giornata di BDS del 30 marzo scorso che ha visto coinvolte sedici città italiane nel quadro della mobilitazione internazionale. Tutti hanno confermato come le iniziative BDS davanti e dentro i centri commerciali siano uno straordinario strumento di comunicazione sociale sulla Palestina con la gente che esprime curiosità e interesse per le motivazioni delle iniziative (in misura assai più rilevante dei cd settori “politicizzati” che sembrano avere sempre molte timidezze e reticenze sul boicottaggio). Occorre essere consapevoli che nel nostro paese non esiste una cultura del boicottaggio come nel nord Europa e nel mondo anglo-sassone ed anche che i risultati di una campagna di boicottaggio sono visibili almeno nel medio periodo. Ma la campagna BDS – secondo alcuni interventi - ha la caratteristiche per allargare i suoi interlocutori e i suoi gruppi di attività. Il problema è non limitarsi ad “azioni-spot” ma dare continuità all’iniziativa. A Milano ad esempio si è scelto di tornare sempre davanti agli stessi supermercati e verificare se questo produca risultati concreti. A Novara invece si preferisce concentrare l’iniziativa sulle Coop.
Tra l’altro secondo il giornale Maariv, l’interscambio commerciale estero di Israele nei primi mesi di quest’anno ha subito una fortissima contrazione sia a causa della crisi che per gli effetti indotti dalla campagna di boicottaggio che dopo la strage di Gaza sembra aver assunto maggiore determinazione a livello internazionale.
A tale proposito si è deciso di indicare una nuova data per giugno per una nuova giornata di mobilitazione nazionale sul BDS. La prima data proposta è quella di sabato 6 giugno (anniversario della guerra dei Sei Giorni) ma ci si è resi conto che quel giorno inizieranno proprio le operazioni di voto per le europee e l’azione BDS rischierebbe di essere totalmente oscurata. Si avanza quindi la proposta di spostarla a sabato 13 o sabato 20 giugno.
Su queste proposte è fondamentale che si pronuncino entro questa settimana tutte le realtà che agiscono nelle varie città

4) Relativamente al convegno sul sionismo messo in cantiere nell’assemblea di febbraio a Roma, dobbiamo registrare che il tentativo dei compagni di Pisa di metterlo in campo per maggio non è stato possibile per la non coincidenza delle disponibilità dei vari relatori. La proposta è dunque quello di fissarlo per il prossimo 29 novembre (giornata mondiale di solidarietà con la Palestina) avendo a disposizione un maggiore lasso di tempo per coordinare le disponibilità e gli inviti.

5) Si deciso infine di rivederci come tappa intermedia di questo programma d’azione il 2 agosto a Viareggio in occasione della terza edizione del Campeggio di Solidarietà con la Palestina

17 maggio

Il Forum Palestina

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