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Torino. Libertà per il compagno Domenico

(20 Maggio 2009)

Ancora prima di raggiungere il punto in cui la manifestazione contro il G8 dell’università si era data appuntamento per partire in corteo per le vie della città, polizia e carabinieri fermavano i manifestanti alle stazioni, salivano sui pulman cittadini per rastrellare chiunque desse l’impressione di poter essere un potenziale studente contestatore, fermavano le macchine e i pulman in entrata a Torino. Un vero e proprio rastrellamento preventivo che ha prodotto il fermo e poi l’arresto del nostro compagno Domenico. Le modalità del suo fermo non sono state rese note ma, a quanto pare, gli sbirri servi dei padroni, lo hanno individuato e riconoscendolo come uno dei compagni sempre in prima fila nelle lotte per la difesa dei diritti di civiltà e benessere conquistati con la Resistenza antifascista e come un comunista attivo nella solidarietà proletaria in favore dei compagni colpiti dalla repressione, non hanno fatto sconti e lo hanno tratto in arresto. Per molte ore non abbiamo avuto modo di sapere che fine avesse fatto il nostro compagno. L’avvocato che, avvisato immediatamente della sua scomparsa, si era impegnato a richiedere informazioni alla questura, si era sentito negare le informazioni richieste. Il compagno Domenico è rimasto praticamente sotto sequestro senza poter comunicare dove l’avessero portato, ne quali accuse gli avessero mosso. E’ inammissibile, in un paese che dovrebbe avvalersi di una Costituzione repubblicana e democratica, che una persona venga posta sotto sequestro e fatta sparire per tutte quelle ore senza poter comunicare ne con l’avvocato, ne con i propri famigliari, ne con i propri compagni. Si tratta di una grave violazione dei diritti umani sancita da un regolamento legislativo fatto su misura per proteggere gli interessi della classe dominante e per impedire il diritto di difesa e le manifestazioni di solidarietà nei confronti dei comunisti e di chiunque mostri di non volersi piegare alla “legge del più forte”. Queste operazioni della Questura e degli organi di polizia del nostro Paese, sono degne dei regimi fascisti dei colonnelli o di quello cileno di Pinochet.

Solo in tarda serata, parlando con l’avvocato, siamo riusciti ad avere notizie del compagno Domenico il quale, attualmente, si trova in stato di arresto presso il carcere delle Vallette a Torino e giovedì prossimo avrà l’udienza preliminare davanti al GIP per la convalida dell’arresto.

Invitiamo tutti i compagni ad esprimere la massima solidarietà al compagno Domenico e a mobilitarsi per la sua immediata scarcerazione!

Venerdì prossimo, alle ore 21,00, presso la sede del CCP di via Spotorno a Torino, si terrà una riunione aperta per aggiornare sulla situazione e per definire le iniziative immediate a sostegno del nostro compagno arrestato.

Libertà immediata per il compagno Domenico!
Libertà per tutti i compagni prigionieri!
Facciamo fronte comune contro la repressione!

Collettivo Comunista Piemontese

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