">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Bell'Italia amate sponde

Bell'Italia amate sponde

(16 Maggio 2009) Enzo Apicella
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha reiterato al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, la richiesta di porre fine alla prassi del respingimento di migranti dalla Libia.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(La tolleranza zero)

No al “pacchetto sicurezza”! Contro il razzismo lotta di classe!

23/05 - Manifestazione Nazionale a Milano contro il razzismo e il "pacchetto sicurezza"

(22 Maggio 2009)

Appello del CSA Vittoria

ORE 14.30 STAZ. CENTRALE Perché il razzismo non è la degenerazione culturale di una società altrimenti sana.Perché il razzismo non è solo la violenta inumana negazione del diritto all’esistenza di uomini e donne di un’altra etnia, provenienza, religione.Perché il razzismo non è solo la sottile ma profondissima differenza tra il concetto di assimilazione e quello comunque già ben discutibilmente vago e compatibile d’integrazione.Perché il razzismo non è solo la barbarie di una discriminatoria introduzione del reato di clandestinità che rende “illegali” le stesse vite di esseri umani che arrivano in Italia o in Europa, al prezzo di sacrifici indicibili, scappando da fame miseria e guerre in cerca della possibilità di una vita migliore.Il razzismo non è solo qualcosa che attiene unicamente alla sfera del rispetto della dignità umana. Contro il razzismo lotta di classe perché il razzismo è la conseguenza di politiche sicuritarie che soffiandosul fuoco delle paure provano a scaricare sul cosiddetto “diverso” la responsabilità dell’insicurezza e della precarietà delle nostre vite, prodotto di un sistema economico basato sull’ingiustizia sociale e sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Contro il razzismo lotta di classe perché il razzismo è un prodotto naturale dei rapporti economici e sociali tipici di una società capitalista. Perché attraversa quotidianamente le nostre vite rappresentando un tassello in più nel quadro complessivo di controllo sociale diffuso, voluto da uno stato che sta tracimando i limiti della stessa democrazia parlamentare borghese per trasformarsi in una “democrazia autoritaria”, impostando e affrontando le relazioni sociali con politiche sempre più autoritarie e repressive. Contro il razzismo lotta di classe perché il razzismo è il prodotto di un attacco scientifico ai diritti di ogni lavoratore sia autoctono che non comunitario per appiattire al ribasso i livelli salariali, mettendo in competizione chi ha diritti acquisiti con chi lavora in nero, i contratti nazionali con la precarietà dell’esistenza prodotta dalla miriade di contratti a progetto, interinali o a tempo determinato. Contro il razzismo lotta di classe perché il razzismo ha i volti dei diversi governi che si sono succeduti negli ultimi anni, indifferentemente di centro sinistra o centro destra, e va spazzata via, con la lotta di classe, anche l’ipocrisia di chi, per mero calcolo elettorale, cerca di darsi una facciata di rispetto dei diritti dei migranti. E’ importante infatti ricordare che la prima delle leggi contro gli immigrati proviene da un governo di centrosinistra: la legge Turco-Napolitano, che portò alla nascita dei CPT e che venne poi affiancata ed in alcune parti sostituita dalla legge Bossi-Fini del centrodestra, che introdusse la regola per cui senza permesso di soggiorno non si può essere assunti regolarmente, ma allo stesso tempo senza un contratto regolare non si può accedere al permesso. Ora con il nuovo pacchetto sicurezza si vuole criminalizzare ancor di più lo straniero facendo rientrare il fenomeno immigrazione nell'ambito dell'ordine pubblico, aizzando odio e angosce contro un capro espiatorio per deviare l'attenzione della popolazione dai reali bisogni e diritti, la casa, il lavoro, la scuola, la sanità. Vergognosi sono stati gli ultimi respingimenti di immigrati nelle coste italiane, e vergognose sono le introduzioni del pacchetto sicurezza: il reato di clandestinità, l’allungamento fino a 6 mesi di permanenza nei CPT, ora CIE, Centri di Identificazione ed Espulsione, solo per fare due esempi. La sicurezza di cui abbiamo bisogno è un’altra, la sicurezza sul posto di lavoro, la sicurezza di una casa popolare e di un contratto fisso, non controllo sociale, ordine pubblico, e limitazione dei diritti. Contro il razzismo lotta di classe perché in un momento di crisi strutturale del modo di produzione capitalistico, il razzismo è strumento di controllo e ribasso dei salari, per seminare divisioni e arroccamenti su falsi privilegi. L’unica vera arma in mano al proletariato è l’unità, la lotta e la solidarietà militante di chi sa di essere dalla stessa parte della barricata, ed è l’unico modo per opporsi al razzismo e a chi lo utilizza per dividere la classe lavoratrice:un’unica lotta per un'unica classe che deve comprendere l’operaio della vecchia produzione fordista e il lavoratore immigrato delle cooperative, il lavoratore del call center e la lavoratrice delle mense comunali, l’addetto del trasporto pubblico insieme all’insegnante e allo studente, in un’unica lotta indifferentemente dal colore della pelle o dal paese di provenienza!

Centro Sociale Vittoria - Milano

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «La tolleranza zero»

Ultime notizie dell'autore «Centro Sociale Autogestito Vittoria»

5286