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Amianto e CVM/PVC: padroni impuniti per la strage di operai a Ravenna

(27 Maggio 2009)

Sono 152 gli operai morti a Ravenna per l'esposizione all'amianto e al CVM/PVC dal 1979 al 2008. I dati sono quelli di una mappatura dell'Inail.

Nessuna indagine epidemiologica, nessuna inchiesta è stata istruita contro l'Enichem, la Compagnia portuale e la Maraldi, contro i padroni dei zuccherifici e delle grosse aziende edili. E, siccome non tutto l'amianto è stato bonificato (come l'eternit alla stazione di Lugo, per esempio) e i tempi di incubazione sono lunghi per gli operai e le popolazioni esposti, la strage continuerà negli anni a venire.

Il giudice Riverso ha dichiarato che "la mappatura dell'Inail tratteggia una tragedia di cui nessuno parla, non le istituzioni, non i sindacati". Nessun padrone è stato sanzionato ed obbligato a fare le bonifiche con i suoi soldi.

Ma non tutti i sindacati, a onore del vero, signor giudice, sono stati complici di questa strage silenziosa. In questa città, solo il sindacato Slai cobas e gli operai della centrale termoelettrica dell'Enichem dell'Associazione Esposti Amianto, si sono battuti in fabbrica per denunciare e mobilitare i lavoratori per i benefici amianto e contro la pericolosità del CVM/PVC. A oggi la mappatura amianto della Regione Emilia Romagna non la conosciamo. Inoltre il governo Berlusconi continua a negare il decreto attuativo per erogare i 30 milioni d'euro per le vittime dell'amianto.

Come Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro stiamo preparando una mobilitazione sul "caso Eternit" a Casal Monferrato.

Anche di questo parleremo all'assemblea nazionale della Rete che si terrà a Roma il 27 giugno.

Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro- Ravenna
e mail: cobasravenna@libero.it

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