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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Vertenza Saint Gobain: gli operai ne escono sconfitti!

(1 Giugno 2009)

Cgil Cisl Uil cantano vittoria, esponenti politici locali (pd, la sinistra,,) si ergono a difesa della variante urbanistica e deviano l'attenzione della città dai problemi reali.

Negli ultimi 20 anni Pisa ha perso le sue caratteristiche industriali, migliaia di posti di lavoro in meno e l'avvento della industria del cemento ha definito assetti urbanistici ed edilizi sui quali la popolazione ha spesso espresso giudizi negativi. Le giunte di centro sinistra si sono asservite al partito del cemento che a Pisa ha sostenuto la campagna elettorale di Fontanelli, basti pensare al giro di affari che i costruttori edili hanno raggiunto solo nell'ultimo decennio.

Nel frattempo Pisa è diventato un cantiere a cielo aperto dove è sufficiente un acquazzone per impedire la circolazione stradale, un acquazzone per mandare sott'acqua interi quartieri, centinaia di migliaia di euro di danni ogni anno per le casse comunali, le attività commerciali, le famiglie pisane.

La vertenza saint gobain non è conclusa, in ogni caso si perdono quasi 70 posti di lavoro, negli stabilimenti del nord i tagli saranno demandati alla contrattazione aziendale, potranno essere in minima parte ridimensionati ma non certo scongiurati.

Tra l'estate 2009 e il 2010 partirà la cassa integrazione per la saint gobain, non sono ancora chiari i numeri relativi all'indotto della fabbrica, quanti saranno i posti di lavoro che andranno perduti.

La promessa del nuovo forno (vincolata ad una fantomatica ripresa del mercato, una cambiale in bianco regalata alla saint gobain) è un impegno astratto e anche qualora dovesse concretizzarsi avremo perso decine di posti di lavoro.

Ci chiediamo allora come sia possibile cantare vittoria, con una vertenza condotta da Cgil cisl uil in sintonia con le istituzioni locali (le stesse che alla industrializzazione preferiscono la cementificazione) e alti esponenti del partito democratico.

In questo scenario, come non vedere la totale assenza di quel protagonismo operaio che 40 anni fa impedì, sempre alla saint gobain, licenziamenti ed esuberi? Il protagonismo operaio non c'è stato perchè gli operai hanno delegato ogni decisione ai sindacati confederali, gli stessi che a Cuneo saranno chiamati a cogestire tagli ed esuberi.

La difesa di una fabbrica (e di tutti i posti di lavoro indotto incluso) avrebbe dovuto essere una battaglia della città di pisa con la costituzione di un comitato cittadino gestito dagli operai ma aperto alle altre realtà lavorative che hanno manifestato ai cancelli della fabbrica mostrando quella solidarietà materiale che da tempo non si vedeva sui nostri territori. La difesa del territorio e dei posti di lavoro è una priorità da cui ripartire per difendere diritti elementari come quello al lavoro, alla salute...

A rimetterci saranno ancora una volta i lavoratori che perderanno il posto e quelli in cassa che crederanno magari di essere stati salvati dai sindacati confederali e dalle istituzioni locali. Nel frattempo i piani della saint gobain proseguono indisturbati così come la perdita di produzione e di posti di lavoro.

Hanno perso gli operai , ha perso la città di pisa con la distruzione di altri posti di lavoro, a guadagnarci sono ancora una volta i politici locali e i sindacalisti di mestiere che potranno presentarsi come salvatori della patria

Federico Giusti
Confederazione Cobas - Pisa

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