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(18 Agosto 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Verona: un'altro 25 aprile transennato

Un'altro 25 aprile dove gli omosessuali non erano presenti!

(30 Aprile 2003)

Sono ormai 3 anni che come associazione omosessuale veronese veniamo invitati alle manifestazioni ufficiali del 25 aprile a Verona, eppure non é cambiato nulla.

Le difficoltà incontrate del 2000, quando venimmo invitati la prima volta, le abbiamo ritrovate puntuali anche a questo 25 aprile 2003 con l'aggravante che ora Verona si ritrova un'amministrazione di "centro-sinistra".

Aggravante perché pensavamo che potesse essere un 25 aprile diverso, dove questa nuova amministrazione poteva e doveva essere più sensibile e con un atteggiamento di apertura e non di chiusura.

Una chiusura che si é fatta sentire anche in modo tecnico ed organizzativo oltre che politico. Piazza Bra, sede delle manifestazioni, transennata dove i cittadini e le cittadine di Verona sono stati/e costretti/e a rimanere ai margini, non una festa civile di liberazione ma una ricorrenza esclusivamente militare, questo é stato il 25 aprile 2003 a Verona.

Le prime difficoltà si sono manifestate quando un rappresentate del Circolo Pink, con labaro e invito ufficiale, ha tentato di salire sul palco con tutte le altre assocciazioni e gruppi invitati.
Agenti della polizia, presenti all'interno di una sala pubblica, hanno tentato di impedire la nostra presenza sul palco adducendo che avevano ricevuto ordini di non farci passare, non meglio identificabili come fonte.
Per poter salire su quel palco sono dovute intervenire varie persone affinché la situazione si potesse sbloccare e quel labaro a ricordo della vittime omosessuali dei lager nazisti fosse presente e visibile; per altro unico labaro civile a rappresentanza di tante vittime dimenticate, fra tanti labari militari.

Vergognosa la presenza del rappresentante della Provincia veronese, che come sempre successo ha fatto un discorso revisionista, dimenticando di proposito che fu vittima e carnefice.
Usciti dalla sala rimaneva l'ultima parte, la deposizione delle corone davanti ai tanti monumenti in piazza Bra. Ci siamo trovati una piazza transennata all'inverosimile con l'assoluto divieto ai cittadini di entrare, si poteva solo assistere allo spettacolo militare e nulla più.
Quando Gianni Zardini, presidente del Pink, ha tentato di entrare in piazza con il solito labaro e invito, mandato dal sindaco, 2 poliziotti già appostati non volevano farlo passare é dovuta intervenire Tiziana Valpiana (parlamentare di rifondazione comunista) affiché ciò fosse possibile.
Queste alcune delle difficoltà incontrate non solo dal Circolo Pink ma da tanti altri cittadini e cittadine che reclamavano un 25 aprile della gente e non dell'esercito.
Qualcuno in questa amministrazione dovrà dare delle spiegazioni, dovrà porsi delle domande su come fosse possibile dopo le ultime elezioni comunali ritrovarsi nelle stesse condizioni del 2003.
Ci aspettavamo un trattamento diverso, più sensibile e civile ma crediamo che questa amministrazione di "centro sinistra" abbia sottovalutato il significato del 25 aprile, cosa che ci pare molto grave.

Purtroppo come cittadini e omosessuali ci rendiamo conto di essere tollerati anche a commemorazioni come queste, invitati ufficialmente ma indesiderati, ci chiediamo quanti 25 aprile dovranno passare senza che tutte le vittime del fascismo e del nazismo ricevano un giusto ricordo, quante amministrazioni dovranno venire prima che la festa della liberazione lo diventi veramente?

Il Circolo Pink - Verona

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