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La guerra nei cieli

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Il KKE a proposito dei risultati elettorali in Grecia

(13 Giugno 2009)

In Grecia alle elezioni per il Parlamento Europeo del 7 giugno hanno preso parte 27 liste di partiti politici e organizzazioni. Il KKE (Partito Comunista della Grecia) ha ottenuto 428.283 voti, l'8,35% delle preferenze, eleggendo 2 rappresentanti (i deputati della Grecia sono stati ridotti da 24 a 22 unità).

L'elevato tasso di astensione, circa del 47%, ha determinato una riduzione dei voti per tutte i partiti rispetto alle elezioni politiche del 2007 e le elezioni europee del 2004.

L'8 giugno il Comitato Centrale si è riunito per una prima valutazione dei risultati elettorali. Il CC riassume qui le sue prime conclusioni e promuove una discussione all'interno del partito e più in generale con gli amici, i sostenitori e coloro che hanno preso parte alla lotta con il partito.

Il CC esprime il suo ringraziamento ai militanti del Partito e della Federazione dei Giovani Comunisti (KNE), agli amici e ai sostenitori del partito, alle persone che si sono adoperate e a fondo e hanno lottato con i comunisti del KKE per la battaglia delle elezioni del Parlamento Europeo: "le molteplici attività politiche e di massa del Partito sviluppate nell'ambito di un contesto particolarmente difficile e complicato, che ha a che fare con la crisi economica e le strategie attuate dal sistema per contenere l'indignazione popolare, sono esperienze significative e positive".

Il CC ritiene che: "queste elezioni hanno assunto in larga parte il carattere di scontro delle elezioni politiche. E' stata la battaglia per le europee più dura nel corso degli ultimi 25 anni, disputata sotto l'influsso del contraddittorio impatto della crisi economica capitalistica sulla coscienza e il comportamento dei lavoratori. I risultati elettorali delle elezioni politiche del 2007 costituiscono il parametro di confronto più affidabile di questa battaglia; mentre meno paragonabili sono i risultati delle elezioni del Parlamento Europeo del 2004, svoltesi all'indomani delle elezioni nazionali e in tutt'altro contesto politico".

Il Comitato Centrale ha sottolineato come il KKE abbia dovuto fronteggiare la strategia elaborata nelle file del sistema nel periodo 2007-2009, fino alla vigilia delle elezioni, volta scalzare il partito dalla posizione di terza forza politica del paese. Oltre ai violenti attacchi dei mass-media, sono stati compiuti sforzi sistematici per confezionare sondaggi che vedevano il KKE perdere terreno in favore di SYRIZA, il guazzabuglio della "nuova sinistra" [Coalizione della sinistra radicale ed ecologista], e del "nuovo" partito dei verdi ecologisti. Nel contempo i dirigenti del partito di estrema-destra conservatrice LAOS e del partito socialdemocratico PASOK, hanno lanciato un attacco provocatorio contro il KKE: senza alcun elemento di prova e ricorrendo a sporchi trucchi e menzogne, hanno tentato di calunniare il KKE, dicendolo coinvolto negli scandali che hanno scosso i partiti borghesi negli ultimi anni, per screditare la moralità dei comunisti e compromettere la fiducia di cui gode tra la gente.

Questo attacco anticomunista è stato sferrato quando è emersa l'implicazione di entrambi i partiti maggioritari, ND [Nuova Democrazia, centro destra] e PASOK, in grossi scandali e mentre la stragrande maggioranza del popolo si dimostrava delusa delle conseguenze delle ristrutturazioni capitalistiche e più in generale, della politica della UE. La campagna diffamatrice è stata realizzata con l'attivo sostegno e, in alcuni casi, la tolleranza degli altri partiti e di parte dei mezzi di comunicazione. Tuttavia l'anticomunismo non è un fenomeno greco; la sua sorgente si trova all'interno delle istituzioni europee e nella maggior parte dei suoi Stati membri che promuovono l'equazione fascismo uguale comunismo e persecuzioni anticomuniste in diversi paesi.

Questi attacchi hanno mancato il bersaglio. Tuttavia, nel contesto fortemente astensionista, hanno posto ostacoli alla dinamica del partito.

Il CC ha evidenziato come l'intensificazione degli attacchi trovi le sue cause nell'unità politico-ideologica del partito, ulteriormente confermata e forgiata nel corso del 18° Congresso in cui è stato compiuto lo sforzo di trarre importanti lezioni e conclusioni dal processo di costruzione del socialismo nel 20° secolo, punto di partenza per il rilancio della lotta per il socialismo.

Il KKE ha affrontato apertamente le provocazioni, dimostrando esperienza, forza e rettitudine, impedendo in larga parte che il voto fosse dirottato su quei partiti incapaci di lottare che la classe dirigente utilizza per ostacolare la radicalizzazione popolare.

Il CC del KKE valuta "positivamente il risultato finale raggiunto dal KKE alla luce dei fattori sopraesposti". Arriviamo alla conclusione che "una parte significativa degli elettori del KKE nel corso degli ultimi anni, soprattutto nelle elezioni del 2007, siano nuovi elettori che nel frattempo non siamo riusciti a coinvolgere direttamente in modo da renderli sistematicamente partecipi alle lotte. Dobbiamo sviluppare e stringere legami ideologici e politici con loro, cosa che costituisce il fattore più importante di resistenza in condizioni complesse e difficili".

Il CC, tra l'altro, prende atto che "il risultato elettorale e le condizioni generali richiedono la massima vigilanza. Nessun cedimento. L'establishment economico e politico nel paese e i centri imperialisti ci daranno filo da torcere perché il loro obiettivo è quello di assestare un grave colpo al KKE. L'attacco anticomunista continuerà con sporchi trucchi, con tutti i mezzi e modi, per compromettere la dinamicità del KKE e soprattutto per minare il ruolo che il partito potrà svolgere nel futuro prossimo per lo sviluppo della lotta di classe, motore di tutti gli sviluppi positivi".

Inoltre, il CC del KKE ritiene che "nel periodo a venire, l'attacco contro i lavoratori, ai diritti delle persone e al KKE andrà intensificandosi; aumenteranno gli attacchi diffamatori e intimidatori. In risposta sarà sviluppata la resistenza, il contrattacco, i legami ideologici e politici nel movimento operaio e, in generale, nel movimento popolare in tutte le sue espressioni. I legami del partito con la classe operaia e gli strati popolari, così come i vincoli con il corpo militante del movimento e i suoi componenti e, in generale, con i lavoratori, devono crescere più forti "(...).

"Oggi, più che mai, si evidenzia la grande importanza della lotta collettiva organizzata. Le proteste individuali, gli sforzi per trovare soluzioni personali alle difficoltà, non solo sono inefficaci ma anche dannose, perché, alimentando illusioni e fatalismo, rinviano la lotta che deve essere condotta ora. La responsabilità collettiva è frutto della consapevolezza e della responsabilità individuale, del costante contributo di ciascun comunista, di ogni membro della KNE, di ogni persona che lotta".

Il CC esprime la necessità, in uno spirito di ottimismo militante, di "ben valutare le difficoltà e le opportunità implicite nella coerenza delle azioni in base alla strategia del partito e le indicazioni elaborate in ogni settore, industria e regione. Si invita la classe operaia, i lavoratori, indipendentemente dalle convinzioni politiche, a difendere il KKE contro qualsiasi attacco diffamatore in considerazione che l'azione e l'isteria anticomunista infligge duri colpi al movimento popolare in generale".

9/6/2009

da Partito Comunista della Grecia http://inter.kke.gr in www.solidnet.org
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

KKE Sezione Relazioni Internazionali

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