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(13 Settembre 2010) Enzo Apicella
La scuola dopo la controriforma Gelmini

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(13 Giugno 2009)

La Gelmini ha atteso la fine delle lezioni per uscire allo scoperto con un ennesimo grande programma di tagli, questa volta destinato alla scuola Superiore.

Con il maestro unico e la riduzione del tempo scuola in parte delle Elementari e delle Medie, dall’anno scolastico 2009/2010, entro tre anni, vengono già cancellate 87.500 cattedre e 40.000 ruoli ATA. Ben sappiamo cosa ha significato il maestro prevalente: svilimento del tempo pieno, destinato a ridursi a dopo-scuola comunale; eliminazione dei progetti di recupero-individualizzazione della didattica che vivevano con le contemporaneità nella Primaria.

Ora, con la riduzione generalizzata delle ore per materia della scuola Superiore, il taglio del 30% del tempo-scuola degli Istituti Tecnici e Professionali, in un quinquennio si taglieranno altre 80.000 cattedre e 30.000 posti ATA. Solo il 30% dei risparmi sarà riutilizzato (male) nella scuola per differenziazioni economiche stabilite d’ufficio dai presidi sugli insegnanti-travet.

SUPERIORI. Dal 2010-2011, col "riordino" delle classi di concorso (ad esempio) per risparmiare, potrà insegnare scienze chi non ha neanche un esame nella materia: nasce la scuola iperminimalista. Si "salvano" solo i Licei tradizionali (da 28 a 30 h. - ma viene colpito pesantemente il latino nello Scientifico). Il Liceo Linguistico viene ridotto a 30 h. e gli Istituti d'Arte (che confluiscono nel Liceo Artistico) passano da 40 a 32 h. Negli Istituti Tecnici gli attuali 39 indirizzi con 204 tipologie di corsi vengono ridotti ad 11 in tutto e distinti in 2 settori: Tecnologico ed Economico, quando in Europa non esistono meno di 30 indirizzi. L’orario settimanale passa a 32 h. dalle attuali 36. Ai Professionali tocca la regionalizzazione ed intanto, nell’incertezza, hanno già subito un’enorme emorragia di iscritti.

PERSONALE NON DOCENTE. L’effetto dei tagli sarà una riduzione paurosa della sorveglianza (altro che sicurezza!). In compenso avremo le classi-ghetto per immigrati.

Come verranno realizzati questi tagli? Tramite regolamenti ministeriali! Verranno modificati orario di lavoro, durata delle lezioni e struttura dei programmi. Si prevede inoltre l’innalzamento drastico di un punto percentuale del rapporto docenti-alunni, dall’anno scolastico 2010/2011, con conseguente “ingrossamento” e diminuzione delle classi. Non male per un Paese che in Europa è agli ultimi posti: 69% di diplomati tra i giovani contro il 73% della Germania, il 77% della Gran Bretagna, l’80% della Francia, l’81% del Belgio e della Grecia, l’84% dell’Irlanda, l’86% della Finlandia, nonché la metà di lauree della media UE.

E NESSUNO PARLA DEL DDL APREA, presto in discussione: scuole-fondazioni a capitale privato e aziendalistici Consigli di Amministrazione, drastica eliminazione delle RSU di istituto, assunzione diretta e valutazione del personale da parte dei dirigenti...

Si può ben capire perché Brunetta s’appresta – nel silenzio generale dei “liberali” di governo e con l’assenso scritto di CISL, UIL, SNALS e Gilda, sindacati della “Berluscuola” – (per decreto!) a rinviare di 3 anni le elezioni sindacali: l’area del centro-destra ne uscirebbe con le ossa rotte! INFINE, sempre con la complicità di CISL, UIL, SNALS e Gilda, abbiamo anche un contratto vergognoso.

PIATTAFORMA DELL’UNICOBAS. Il ddl Aprea introdurrebbe l’area contrattuale separata della docenza, che non risolve nulla per gli insegnanti e discrimina gli ATA (mantenuti, gli uni e gli altri, all’interno del comparto indistinto del pubblico impiego). Occorre L’USCITA DEL COMPARTO SCUOLA DAL PUBBLICO IMPIEGO IN ANALOGIA CON L’UNIVERSITA’, come previsto nel disegno di legge presentato dall’Italia dei Valori in collaborazione con l’Unicobas (unica legge organica in alternativa al ddl Aprea). IL DL 29/93, IMPOSTO ALLA SCUOLA, ha intaccato la libertà d’insegnamento privatizzando il rapporto di lavoro, eliminato il ruolo e condannato i docenti a rimanere all’ultimo posto in Europa per retribuzioni, consentendo solo “aumenti” pari all’inflazione programmata. OCCORRE USCIRE DALL’INQUADRAMENTO IMPIEGATIZIO E RICONOSCERE ALLA SCUOLA UN AMBITO CONTRATTUALE SPECIFICO ED UNITARIO (DOCENTI ED ATA), CON AGGANCIO ALL’UNIVERSITA’ (che è fuori dal campo di vigenza del DL. 29/93) .

In questa situazione, l’Unicobas invita i docenti delle Superiori a riflettere bene prima di effettuare una sola ora di straordinario volontario (a cominciare dai ridicoli corsi “di recupero”)!

12.6.09

Stefano d’Errico
(Segretario nazionale Unicobas Scuola)

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