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Primo Maggio

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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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    (Diritti sindacali)

    Noi sappiamo “COIM” fare

    (15 Giugno 2009)

    Mantenerti nell’ignoranza,
    è la più grande aspirazione di chi comanda
    perché da essa, trae il proprio potere.

    Al mondo c’è un’esigua minoranza di individui che in disprezzo dei diritti dei lavoratori e della dignità umana, forti del proprio potere economico, politico e giuridico, per tutelare i propri sporchi interessi, usa sistematicamente la prevaricazione del prossimo. Potrebbe accadere che il vessato, non riuscendo oltrechè a sopportare soprusi, ingiustizie e prevaricazioni, perda il senno, e quando ciò sarà accaduto, avrà perso tutto. Sappiano lorsignor padroni, coadiuvati da capi e capetti, lacchè e saltimbanchi, che in armonia con l’oligarchico sistema da loro instaurato, avranno ratificato la legge del più forte; ed il più forte è, e sarà sempre, colui che non ha più niente da perdere.

    Nella misura in cui possiamo, abbiamo il dovere di denunciare e combattere tutte le ingiustizie di cui siamo testimoni affinché la nostra omertà non ci renda complici di chi le perpetra, abbiamo costituito il Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercatecoriale SLAI COBAS all’interno della COIM di Offanengo, uno strumento di lotta e di autorganizzazione per i lavoratori che non vogliono più assistere passivamente al progressivo deterioramento delle proprie condizioni di vita e dell’ambiente di lavoro e per la tutela ad una vita libera e dignitosa. Per affermare il diritto all’organizzazione contro tutte le vessazioni padronali, che si concretizzano di fatto in una forte pressione psicologica, nell'intento di instillare la paura e di demolire la nostra dignità, di chi vuole difendere le proprie condizioni di lavoro e per conquistare i diritti previsti dalla legge, ma negati di fatto ogni giorno, primo fra tutti quello di venire trattati da esseri umani!

    C’è chi ha la sfortuna di nascere servo e chi lo diviene per scelta. È plateale ormai, che le attenzioni dei lacchè sindacali confaziendali, sono rivolte più agli interessi dei padroni che alla pelle degli operai.

    Nessuna battaglia combattuta per un giusto ideale è mai stata vana.

    Laddove il coraggio latita, l’ingiustizia prospera.

    Quante volte vi siete chiesti:
    Come mai i soldi nella mia busta paga, nonostante i tanto sbandierati aumenti contrattuali, finiscono sempre prima della fine del mese?

    La retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso deve essere sufficiente ad assicurare a se e alla sua famiglia un esistenza libera e dignitosa. Quindi, la necessità di un contratto integrativo che preveda l’inserimento in busta paga di adeguati aumenti economici per tutti i lavoratori e lavoratrici, come riconoscimento professionalità e per il recupero salariale al reale costo della vita.

    Come mai lavoriamo come somari, lavorando il doppio, ma con un solo stipendio?

    Per aumentare i profitti si ricorre agli aumenti dei carichi di lavoro, diminuendo il personale e aumentare la flessibilità di chi lavora, oltrechè tenere gli stipendi al palo.

    Come mai le nostre mansioni non corrispondono, a volte, ai livelli economici di inquadramento?

    Perché il ricorso massiccio alle forme di flessibilità del lavoro, alla precarietà, alla svendita dei diritti dei lavoratori, hanno influenzato negativamente la capacità di resistenza, inculcando nei lavoratori il senso di sconfitta, determinando conseguentemente, passività verso le richieste aziendali di aumento dei carichi e dei ritmi di lavoro. Chiediamo il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori.

    Come mai sui luoghi di lavoro, come in guerra si rischia la vita e viene minacciata la salute?

    Non si ammettono deroghe in materia di sicurezza del lavoro, alla salvaguardia della persona umana e nella sua integrità psico-fisica. La tutela del diritto alla salute del lavoratore, oltre cha al diritto all’incolumità fisica del singolo individuo, si configura come diritto ad un ambiente salubre. L’azienda è tenuta ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessari a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.

    QUANDO ORMAI ANCHE I DIRITTI PIÙ ELEMENTARI SONO MINACCIATI DA CONDIZIONI DI LAVORO INSOSTENIBILI E SALARI MISERABILI

    ADERIAMO ALLO SLAI COBAS E COMINCIAMO A FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI ECONOMICI E SINDACALI, PER AUTORGANIZZARCI, PER RIVENDICARE

    LAVORO STABILE – SALARIO – DIRITTI

    SOLO CON L’UNITÀ E LA SOLIDARIETÀ FRA I LAVORATORI È POSSIBILE DIFENDERSI

    14 giugno 2009

    RSU SLAI COBAS COIM

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