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Teresa Lewis vs. Sakineh

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(8 Settembre 2010) Enzo Apicella
Continua la campagna sciovinista contro la pena di morte... ma solo in Iran

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    (Imperialismo e guerra)

    Le elezioni in Iran e l'invidia rapace dell'Occidente

    (14 Giugno 2009)

    Le immagini che arrivano dall'Iran (che io chiamerei Persia in onore della sua antichissima civiltà) che vota sono davvero un documento civile di eccezionale valore. Siamo davanti ad un popolo che con grandissimo entusiasmo e partecipazione ha dato vita al rito più importante della democrazia, il rito delo voto, del recarsi in un luogo stabilito dove stanno le urne, fare la fila per poi esprimere la propria volontà sul governo della nazione. Questo entusiasmo,confrontato alla stanchezza della sfregiata democrazia italiana, ci fa capire di quanto siamo stati allontanati dall'esercizio concreto dei nostri diritti.

    Una nazione giovane fatta di sessantasemilioni di persone dall'età media di 27 anni ( in Italia 43 anni!) proiettata verso il futuro, una nazione sopravvissuta ad un secolo di massacri e di spoliazioni del colonialismo anglosassone e tedesco ed alla guerra dolorosissima durata quasi dieci anni provocata dall'Irak che ha causato oltre un milione di morti, milioni di invalidi e mutilati per sempre, molte vittime delle armi chimiche fornite dagli USA a Sadam Hussein.

    Questa nazione tanto ricca di gioventù, con università piene zeppe di ragazze, aperta al mondo con oltre ventidue milioni di utenti internet, è stata per anni nel mirino di Bush che l'ha assediata e non l'ha aggredita per mancanza di mezzi e perchè non poteva delegare l'attacco alla sola Israele che tuttavia non esiterebbe un solo istante ad azzannarla e si prepara ogni giorno all'ora x con esercitazioni navali e terrestri.

    La Persia ha una antica voglia di democrazia e di libertà. Ricordo per tutti il Primo Ministro Mossadek al quale gli americani fecero fare la fine di Allende per gli interessi delle compagnie petroliferi e poi installarono al potere lo Scià, un individuo feroce, sanguinario, ligio ai padroni mondiali del petrolio. Mossadek aveva aperto la strada ad una rivoluzione democratico-borghese che, se aiutata a radicarsi, avrebbe cambiato il volto dell'intera regione medioorientale ma fu rovesciato ed ucciso da un complotto organizzato dalla Cia. La rivoluzione religiosa che ha portato al potere l'attuale regime parte dalle stesse motivazioni profonde della Persia che Mossadek avrebbe voluto ma si è materializzata in uno Stato che comunque evolve verso forme superiori di civiltà e di democrazia se l'assedio, il malanimo, l'ostilità dell'Occidente non la costringeranno a difendersi ed a spendere sopratutto nelle armi le risorse che si potrebbero destinare alla cultura ed al progresso civile.

    L'invidia dell'Occidente per il possibile itinerario di progresso e di benessere della Persia susciterà tensioni e forse nuove guerre. E' destino di tutte le Nazioni che si sottraggono all'abbraccio mortale dell'imperialismo Usa essere riportate alla loro preistoria, all'anno zero. Il Libano dei meravigliosi cedri per ben due volte è stato raso al suolo dagli israeliani. La sua prosperità è stata distrutta e ridistrutta con sadico piacere di gente come Condolence Rice che si fece una storica passeggiata nel corso di Beirut fiancheggiato a destra ed a inistra da plazzi in fiamme o ridotti in macerie. L'Iraq di Sadam Hussein era un treno in piena corsa con una alfabetizzazione elevatissima, migliaia e migliaia di ingegneri, di tecnici, scienziati, centri culturali pulsanti di vita. Ebbene, dopo essere stato spinto alla guerra contro l'Iran è stato distrutto dagli USA ed i suoi volenterosi alleati da guerra interminabile e tuttora occupato da un esercito di occupazione fiancheggiato da contractors spesso0 killers assassini con licenza di uccidere.Maddalena Albright dichiarò senza provocare alcun rimorso che i cinquecentomila bambini irakeni morti a causa dell'isolamento del boicottaggio erano "un prezzo" da pagare gli interessi degli USA e del "mondo libero"!!!

    Insomma, se qualcuno comincia ad alzare la testa ed a partecipare al progresso, viene subito fatto regredire alla condizione della massima emarginazione economica sociale e culturale.

    Avevo sperato nelle dichiarazioni di Obama all'Università del Cairo e vorrei continuare a sperare. Ma ritengo che non farà niente di diverso dal suo predecessore. Democratici o Repubblicani fanno la stessa politica estera e magari quella repubblicana, a volte, ha maggiore apertura dal momento che non hanno l'ansia dei democratici di mostrarsi abbastanza "patriottici".

    Fonte

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