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(9 Maggio 2003)
Annullate le ordinanze di scarcerazione disposte dal Tribunale della Libertà di Catanzaro
Con queste scarne parole, "giustificate" da una "tecnica" "violazione nella procedura di formazione del collegio giudicante del tribunale del riesame" la 1^ sezione penale della Corte di Cassazione ha ieri deciso: per gli inquisiti dal PM Fiordalisi del Tribunale di Cosenza si ricomincia daccapo. Ancora di fronte al Tribunale della Libertà, che dovrà esprimersi sui mandati di cattura disposti il 15 Novembre scorso dal suddetto PM.
Pure sembrava poco più di una formalità, per lo meno per i compagni del "movimento", che in massa hanno disertato il presidio indetto in Pza Cavour, a Roma, in concomitanza con la camera di consiglio della cassazione.
Eravamo una ventina infatti, nonostante in contemporanea ci fosse anche la camera di consiglio per i compagni arrestati dai giudici genovesi, gli stessi che hanno archiviato il caso Placanica.
E, naturalmente, anche per questi compagni le cose non sono andate bene
Non vogliamo certo piangere su una storia che ci riguarda personalmente, quando si fa politica, come la facciamo noi, i rischi sono all'ordine del giorno, e questo lo sappiamo bene; ma qua bisogna capirsi bene, un movimento, che dice di voler essere globale, che si millanta come "movimento dei movimenti", e non si degna neanche di difendere le proprie scelte, le proprie azioni, il suo pensare, si può ancora definire movimento? Può ancora porsi come unica alternativa ad un sistema di repressione, di guerra, di morte?
Il sistema, proprio in questi giorni, sta mettendo in atto tutti i mezzi di autodifesa per la propria protervia di potere dagli attacchi di zelanti magistrati giustizialisti. E non stiamo parlando solo del cavaliere antennato, della richiesta di immunità per chi fa politica ben pagato, ma anche dei Placanica e di tutti coloro, che, all'ombra del potere, hanno agito, sia per interessi di bottega, sia per un prestigio che dal potere hanno ricavato.
Il movimento no
Il movimento non solo abbandona una parte (i cattivi) di sè, in nome di un riconoscimento di democrazia, abbandona anche quelli che solo 3 mesi fa aveva difeso a spada tratta.
E il problema è proprio questo. Quando si cominciano ad avallare divisioni fra buoni e cattivi, quando alla ricerca di un riconoscimento formale, si abbandona nelle mani del nemico una parte del movimento stesso, si imbocca una china pericolosa. Si trova sempre uno più cattivo da abbandonare, e alla fine si abbandona tutti.
Naturalmente il potere ringrazia, e comincia a studiare i mezzi più proficui per liberarsi dei rompicoglioni.
Qualcuno finirà in qualche ganglio di potere, altri finiranno emarginati, il resto in galera.
Tutta la protesta del "movimento no-global" rischia di ridursi ad una rincorsa di poltrone o di legittimazione istituzionale, in partiti più o meno accoglienti.
Ed infatti così è andato il presidio davanti al "Palazzaccio", termine romanesco per indicare il vecchio tribunale del Papa-Re, ora sede della Corte di Cassazione. Eravamo qualche decina, quasi tutti meridionali (di Napoli) e vicini alle posizioni dei Cobas.
Assenti tutti gli altri, compresi quelli che avevano aderito ufficialmente, vedi Disobbedienti.
E, naturalmente, erano assenti quelli che non avevano, chissà poi perchè, inviato la loro adesione. Nessun lillipuziano, nessuna Carta, ecc.ecc.
Questi sono i fatti. E adesso tutto si fa più difficile. Per gli inquisiti, che adesso rischiano di affrontare il processo partendo non da una sentenza del Tribunale del Riesame, che smantellava l'impianto del PM, ma da una sentenza, che magari potrebbe pure essere diversa, maledettamente diversa; ma si fa difficile anche per il movimento in generale. La sentenza, annullata, del Trbunale del Riesame aveva smantellato un impianto accusatorio del PM, basato su reati associativi e di opinione. Se un impianto di questo tipo diventa legittimato, quanti compagni, oltre a noi, finiranno nei guai? E, soprattuto, che clima politico si instaurerà, quando processi su processi colpiranno il movimento?
Speriamo sia stato un errore, pur grave, di percorso. Speriamo si ricrei la tensione necessaria perchè un movimento possa vivere ed allargarsi.
Altrimenti, avremo, forse, qualche altro momento di visibilità e di notorietà, ma fino a quando?
huambo e vittoria
inquisiti dal PM di Cosenza Fiordalisi
per cospirazione contro il potere economico dello Stato
L'Avamposto degli Incompatibili
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