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(8 Maggio 2003)
Riesplode la rivolta operaia alla Fiat di Pomigliano d’Arco: dalle 08.00 alle 09.00 di stamattina scioperi e cortei interni hanno paralizzato per un’ora le catene di montaggio della carrozzeria - officina assemblaggio modello “Alfa 147”.
Alle forti proteste in atto contro il recente accordo-capestro sottoscritto con la Fiat da tutti i sindacati confederali per l’estensione del ‘modello Melfi’ nella fabbrica della cittadella vesuviana, si aggiunge oggi la lotta dei lavoratori contro i contenuti del nuovo CCNL metalmeccanici sottoscritto ieri da FIM ed UILM: “un contratto-capestro, quello nazionale siglato ieri che, in cambio di una tazzina di caffè al giorno in aumenti salariali prepara un futuro fatto di flessibilità selvaggi e precarietà intollerabile per tutti gli addetti all’intero comparto metalmeccanico.
Un accordo che prosegue nella politica di smantellamento di ogni tutela e diritto operaio e che fa il paio con l’accordo-capestro per la melfizzazione di Pomigliano d’Arco e di tutte le fabbriche Fiat del sud. I lavoratori rispediranno al mittente con la lotta entrambi gli accordi”…
Intanto si prevede massiccia l’adesione dei lavoratori della Fiat di Pomigliano e delle aziende collegate alla giornata di sciopero - con picchetti all’alba alle portinerie -indetta dallo Slai Cobas per sabato prossimo 10 maggio.
Pomigliano d’Arco, 8/5/2003
Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate
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