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L'ultimo ramoscello

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(3 Aprile 2013) Enzo Apicella

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    (Imperialismo e guerra)

    La cupola mafiosa del mondo

    (7 Luglio 2009)

    Alla vigilia della riunione del G8 allargato a Stati che non so se definire postulanti, pezzenti, auditori, convitati di pietra l' Occidente si è fatto sentire con tre diverse scampanellate: la Cina viene aggredita da una rivolta su base religiosa al limite dei suoi confini e si presenta alla riunione dell'Aquila come un animale azzannato ai polpacci che deve rendere conto della sua condotta; Aznar capo dell'opposizione di destra in Spagna scrive un articolo in cui fa capire che, fallita la rivoluzione "colorata" dei giorni scorsi, non resta che dare mano libera ad Israele o addirittura attaccare l'Iran; un poderoso esercito dotato di inaudita potenza di fuoco stringe in una morsa una regione dell'Afghanistan sterminando combattenti patrioti (talebani) e popolazione civile. La ciliegina su questa "presentazione" viene data dal mancato ritorno del legittimo presidente dell'Honduras al suo paese dal quale è stato allontanato dai golpisti gorillas appoggiati dal cardinale dei ricconi Maradiaga che ha intimato a Zelaja di rinunziare a tutto e starsene alla larga. Non dubito che gli USA e Obama siano parte attiva anche se furbescamente defilata della partita nella quale si gioca al rafforzamento dei golpisti mentre si fa finta di essere dalla parte del presidente deposto e scacciato in camicia da notte dal suo Paese.

    Nel marzo del 2003, al largo delle Azzorre, ci fu un consiglio di guerra tra Bush, Blair e appunto Aznar che oggi punta il dito su altra nazione da bruciare in cui fu deciso di non tenere in alcun conto le riserve e la contrarietà di Germania e Francia e di aggredire subito l'Irak se l'ONU non avesse tenuto conto della volontà americana e delle denunzie (false) presentate dal Segretario di Stato Colin Powell. Il discorso allora pronunziato dal Segretario di Stato Usa si può ancora sentire su Radio Radicale ed è un cumulo di menzogne confezionate dalla Cia e dal Pentagono. Ora Aznar non parla di armi di distruzioni di massa ma soltanto di prevenire il possesso della bomba atomica da parte dell'Iran ma in effetti il suo invito alla guerra è motivato dalla volontà di impedire ad una grande nazione forte di una popolazione giovane ricca di storia e cultura e slanciata verso il futuro di accrescere nella pace la sua prosperità. Ebbene bisogna spezzare le gambe all'Iran e farlo regredire alla barbarie dei bombardamenti e delle macerie come l'Iraq e l'Afghanistan. L'Impero non sopporta per questi paesi che governi quisling del genere di quello palestinese di Abu Mazen disponibili a subire qualsiasi umiliazione ed infamia.

    La riunione della cupola mafiosa dell'Impero come quelle di Re Artù avrà il suo Re Obama al quale i cavalieri cortigiani si inchineranno profondamente e si dichiareranno pronti ad eseguirne ogni desiderio. Non una misura vera sarà presa per regolare dentro la legge il mercato finanziario ed industriale che ha portato il mondo in un disastro di cui ancora non si conosce tutta la gravità. Le regole della Pace saranno quelle della Pax americana e cioè l'erosione delle zone autonome del mondo non ancora avviluppate dalla fitta rete di basi militari Usa. Qualcuno dovrebbe spiegare per quale ragione gli americani debbono raddoppiare la loro base militare di Vicenza fino al centro della città. Tutto l'apparato politico-militare occidentale è preposto alla espansione del dominio Usa nel mondo. Agli europei viene riservato un ruolo ausiliario ed ascaristico pienamente accettato dalla destra al potere e certificato dal rientro della Francia nella Nato.

    A Berlusconi è stato fatto intendere che se vuole mantenersi a galla e non finire in galera deve rinunziare ai suoi rapporti "autonomi" con la Russia. Gli Usa non hanno gradito l'accordo per il gasdotto e Berlusconi se non fila dritto la pagherà cara e subito come successe a suo tempo ad Andreotti e Craxi. Andreotti fino dentro due processi durati molti anni e Craxi costretto a scappare. Non si deve escludere che le notizie di prossimi attacchi "fotografici" di autorevoli giornali della borghesia anglosassone non siano finalizzati a piegare la schiena del nostro caudillo.

    Il vertice dell'Aquila sarà anche il trionfo della borghesia mondiale su una classe lavoratrice ridotta in miseria e schiavizzata dai regimi liberisti ricattata di essere fatta fuori se non accetta la riduzione "spontanea"dei salari già inadeguati ed insufficienti e del welfare. Sindacati e partiti socialdemocratici hanno rinunziato da un pezzo alla difesa dei lavoratori per diventare collaboratori delle Confindustrie. In Italia il PD ha financo rinunziato a dichiararsi socialista ed ambisce di rappresentare interessi padronali già largamente rappresentati nei suoi gruppi parlamentari e nelle sue politiche.

    Pietro Ancona

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