Capitale e lavoro :: Diritti sindacali

Melfi: continua la repressione Fiat

(11 Luglio 2009)

Licenziamenti repressivi, spostamenti punitivi, repressione psicologica, la Fiat vuole dare un segnale chiaro agli operai: o piegate la testa e lavorate senza lamentarvi o farete la stessa fine.

A Melfi, dopo gli scioperi indetti da Fiom, FLMUniti-CUB, Failms per rivendicare i 1.100 € della piattaforma aziendale, l’azienda tenta di intimidire i delegati CUB con falsi provvedimenti disciplinari.

Donato Auria esponente della FLMUniti-CUB, già licenziato ingiustamente e poi reintegrato dal tribunale di Melfi, si vede contestare di aver abbandonato il proprio posto di lavoro, nonostante vi fosse uno sciopero proclamato da CUB, Fiom e Failms.

La Fiat-SATA con queste azioni antisindacali tende ad assoggettare tutti i lavoratori alle esigenze aziendali nonché ad eliminare gli operai più combattivi che non accettano di piegare la testa.

La Fiat vuole impedire che i lavoratori facciano valere i propri diritti attraverso la criminalizzazione delle lotte e con mezzi illegittimi e tenta di ostacolare la presenza della FLMUniti-CUB.

La repressione dei lavoratori in lotta è già cominciata. Scioperi cancellati a raffica nei trasporti, avvisi di garanzia e multe per blocchi stradali.

La gestione politica della repressione vuole tenere separati l’ambito delle “lotte sociali” e quello delle “lotte sindacali”, che sarebbero fatte da “sovversivi” le prime e invece condotte (per il momento e purché non “eccedano”!) da operai “buoni” le seconde.

La FLMUniti-CUB condanna questi atteggiamenti TERRORISTICI che violano le leggi vigenti e il diritto di sciopero, si augura che la Fiat sposti le sue energie per costituire la premessa per avviare un percorso che porti alla soluzione della crisi Fiat, evitando il ridimensionamento di personale e la chiusura di stabilimenti.

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti
aderente alla Confederazione Unitaria di Base