">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Dopo

Dopo

(24 Ottobre 2011) Enzo Apicella
Dopo l'assassinio di Gheddafi la Nato alla ricerca del prossimo da uccidere

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Imperialismo e guerra)

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

La solidarieta' e' un arma....

Hamaika Herri Borroka Bakarra !!

(15 Luglio 2009)

Il summit del G8 si è concluso e come al solito, a parte alcune dichiarazione di intenti, il dato che ne esce non è diverso da quello da quanto emerso nel passato. Infatti, mentre i potenti della terra hanno deciso le sorti del mondo cercando di scaricare la crisi sui lavoratori e sui proletari dei loro paesi e del resto del mondo, le loro polizie hanno approfittato per scatenare una nuova campagna repressiva nei confronti di coloro, in particolare contro i militanti dell’area antagonista, che combattono per rivendicare diritti e contrastare gli interessi degli imperialisti e delle lobby economiche.

Una criminalizzazione che si è espressa in questo ultimo periodo a tutto campo.
Dai 21 arresti degli studenti legati al movimento dell’Onda in Italia , ad assurde sentenze al di fuori dello loro stesso stato di diritto, agli arresti di militanti anti g8 in Europa in occasione del summit, alla scomparsa e alla carcerazione di militanti della sinistra patriottica Basca.
Una guerra sporca e di bassa intensità che vuole togliere agibilità alla lotte di opposizione e alla stessa solidarietà internazionalista e questo anche attraverso gli ultimi episodi di Firenze quando in due giorni sono stati fermati alcuni compagni baschi e militanti del movimento antagonista fiorentino ad opera di agenti in borghese che con un operazione antiterrorismo stile Holliwood non hanno esitato a puntare le pistole alla testa dei malcapitati , sequestrandoli per un giorno , per poi essere rilasciati senza motivazione alcuna.

Anche i media hanno avuto un ruolo da protagonista in questa campagna.
In questa grave situazione politica, sociale ed economica, giornali e tv, non dimenticando il soldo di chi li paga, hanno giocato ad occultare la crisi generale e i fatti concorrendo alla campagna di criminalizzazione.
Le lotte dei movimenti e gli episodi di conflitto sociale vengono riprese dai giornali solo quando si verificano scontri e si effettuano arresti dando in ogni caso la solita versione che gli organi repressivi vogliono fare passare.
Della progressiva erosione dei diritti non se ne parla e in tal modo i media mostrano la loro complicità con i governi e il loro progressivo passaggio e la loro completa subordinazione alle varie forme di democrazia autoritaria.

Tutto questo si inserisce, tra l’altro, nel progetto di costruzione della cosiddetta “fortezza Europa” al quale partecipano tutti gli ambiti, di destra e sinistra che siano, dell’arco istituzionale, repressivo e propagandistico sia di carattere nazionale che internazionale. Lo scopo ultimo è mantenere i profitti controllando ogni forma di conflittualità e attaccare ogni forma di alterità: non ultimi i recenti interventi legislativi e di propaganda sul tema della sicurezza con l’ennesima erosione dei diritti dei migranti, paradigma dello sfruttamento, con il reato di clandestinità.

E’ in questo clima che si è preparato il summit dell’Aquila e su questa linea si vuole continuare a trattare l’insieme dei conflitti che si esprimono.

Ma la repressione, sia nella forma poliziesca sia nella criminalizzazione ideologica, non è riuscita in nessun modo a mettere sotto silenzio i movimenti di resistenza e di opposizione. In Italia le iniziative di contrasto al G8 e di solidarietà nei confronti degli arrestati sono state importanti e continue e hanno contribuito ad affiancarsi alle rivendicazioni dei terremotati abruzzesi strumentalizzati dai governi che hanno partecipato al summit. In generale le varie realtà politiche dell’antagonismo e i movimenti in genere non si sono fatte marginalizzare dal violento attacco poliziesco ma hanno costruito insieme momenti di rivendicazione consapevoli del fatto che lo scopo ultimo della repressione è la tacitazione delle lotte per i diritti.

E la lotta si esprime costantemente in più parti della stessa fortezza Europa.
In particolare nei Paesi Baschi ,dove si sperimenta da anni la guerra sporca con arresti preventivi, violenti attacchi ai cortei, deportazione in carceri a migliaia di km da casa, messa in fuorilegge di partiti della sinistra che hanno ampio consenso della popolazione di Euskal Herria e non ultima la sparizione di compagni come Jon Anza , militante Basco con 21 anni di carcere alle spalle scomparso dal 18 Aprile nei Paesi Baschi francesi dove viveva con la sua famiglia in “esilio forzato”.
Questa “sparizione” , questo sequestro ad opera degli apparati paramilitari franco-spagnoli , fa parte della guerra sporca che da anni infanga il Paese Basco e che piano piano viene sperimentata anche nel resto d'Europa (l'Italia in primis), facile ricordare quello che negli anni ottanta è stata la strategia repressiva operata dai GAL (gruppi paramilitari spagnoli , al comando dell' ex generale della Guardia Civil Enrique Rodríguez Galindo , al soldo del governo del Partito Socialista di Gonzales) che hanno macchiato di sangue le strade di Euskal Herria attraverso omicidi mirati a distruggere e minare la lotta del valoroso popolo basco. Questo però non è servito ai governi di Spagna e Francia nel determinare una “resa” del movimento anticapitalista e antifascista di Euskal Herria che nel rivendicare il diritto all’autodeterminazione e alla giustizia sociale rimangono da esempio europeo verso un nuovo mondo possibile. Il continuo attivismo della popolazione basca continua a rompere il muro del silenzio mentre la rete di intimidazione che vorrebbe metterli in un angolo non porterà a nessun risultato se non quello di continuare con più determinazione la lotta contro l'imperialismo Europeo e la macchina repressiva dell'infame fortezza Europa.
La loro lotta è parte integrante dei movimenti di rivendicazione e di resistenza dei popoli e dei lavoratori dell’Europa e non solo. La loro lotta è fondamentale per cambiare lo stato di cose esistenti così come è fondamentale il lavoro in altre parti del mondo e in Italia sia di solidarietà con chi resiste in Euskal Herria sia di promozione delle lotte sociali del territorio di appartenenza.

Finché il fronte di rivendicazione dei diritti e di solidarietà internazionale continuerà ad esistere ci saranno le condizioni per combattere la repressione e per costruire un mondo basato sulla giustizia sociale senza classi né padroni.

Libertà per tutti i compagni arrestati !!
Solidarietà con il Popolo Basco !!
Hamaika herri borroka bakarra !! (tanti popoli un unica lotta)

13 Luglio 2009

Euskal Herriaren Lagunak Milano
(Amici/che dei Paesi Baschi)

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Euskadi»

4873