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    Primo maggio 2003

    Per i diritti e per i salari dei lavoratori e delle lavoratrici

    (1 Maggio 2003)

    Le origini: 1 maggio 1890

    Una data che ha radici lontane, quando la Seconda Internazionale promuove simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città una giornata di astensione dal lavoro per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore e mostrare ai padroni l’unità e la capacità di mobilitazione delle masse lavoratrici, scegliendo simbolicamente questo giorno in cui nel 1886 a Chicago una grande manifestazione operaia era stata repressa nel sangue. Da allora, attraverso tutto il ‘900 questa data ha scandito le lotte della classe lavoratrice.

    1 maggio 2003

    Con le leggi delega 848 e 30/2003 il governo Berlusconi sta mantenendo le promesse fatte a Confindustria, smantellando ogni garanzia per il lavoro dipendente attraverso nuove norme come il lavoro a chiamata, il lavoro esternalizzato, la completa apertura del collocamento ai privati. Norme che intendono rendere lavoratori e lavoratrici precari e ricattabili per tutta la vita; un iter peraltro già iniziato dal centrosinistra con il pacchetto Treu.

    Riduzione dei diritti e dei salari reali dei lavoratori, privatizzazione dei servizi, smantellamento dello stato sociale sono tutti elementi dello stesso quadro, in cui i padroni hanno già deciso che a pagare i costi della crisi economica e finanziaria e della guerra imperialista devono essere i lavoratori.

    Fra 45 giorni si voterà il referendum per l’estensione dell’art. 18 alle aziende con meno di 15 dipendenti (la maggioranza dei lavoratori nel Veneto). La gran parte dei partiti del centrosinistra, che pretendono di rappresentare a livello istituzionale i lavoratori, si schierano invece contro questo referendum sostenendo che l’estensione a tutte e a tutti di uguali diritti provocherebbe il collasso del sistema industriale italiano.

    Il primo maggio 2003 ha un significato importante. È una data che deve ricordarci le prossime scadenze di lotta per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori a partire dai luoghi di lavoro:
    - il 15 giugno votiamo SÌ al per dare un segnale chiaro della volontà e dell’unità dei lavoratori
    - sosteniamo la lotta dei metalmeccanici della Fiom nella vertenza per il rinnovo del CCNL come tentativo di uscire realmente dagli accordi di concertazione
    - lottiamo contro ogni forma di flessibilizzazione e di precarietà
    - organizziamoci contro le privatizzazioni: sanità, pensioni, servizi, scuola.

    Progetto Comunista – Sinistra PRC – Padova

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