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A fianco degli operai di Termini Imerese

(16 Luglio 2009)

Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in lotta.
Nel silenzio generale delle forze politiche della destra e della sinistra borghese sta proseguendo l’offensiva lanciata dalla famiglia Agnelli per mettere la parola fine all’attività lavorativa di migliaia di operai, gettando sul lastrico i lavoratori e le loro famiglie.
È la logica bestiale del sistema capitalistico che si concretizza in tutta la sua brutalità. Dopo aver intascato miliardi di denaro pubblico, ora i padroni per accumulare sempre maggiori profitti, distruggono le forze produttive, chiudono o delocalizzano le fabbriche, tagliano i salari, cancellano le aspettative di lavoro e speranze di vita dei proletari, su cui scaricano, senza alcuna esitazione, i costi di una crisi che loro stessi hanno causato.
In ciò possono contare sul fattivo sostegno dell’ultrareazionario governo Berlusconi ai piani antioperai.
In questa situazione drammatica occorre mantenere l’unità, continuare a scioperare e innalzare il livello di lotta, comprendendo che agli operai non resta altra arma che la lotta intransigente per la difesa dei propri interessi: non esistono scorciatoie, né onorevoli, né sindaci, né cardinali che possano dare soluzioni miracolose alle aspettative dei lavoratori.
Ben altri sono gli interlocutori della lotta operaia: è necessario in primo luogo l’appoggio attivo dell’intera classe operaia - a cominciare dai lavoratori degli altri stabilimenti Fiat e dell’indotto che vivono nella stessa incertezza - e di tutto il resto delle masse popolari; occorre allargare la mobilitazione, collegarsi con le fabbriche degli altri paesi, rifiutando ogni concorrenza fra operai, ogni frammentazione delle lotte ed ogni illusione su soluzioni “istituzionali” della battaglia in corso. E’ necessario che gli operai guidino un fronte di lotta che comprenda i disoccupati, i precari, gli studenti, gli immigrati.
Al tempo stesso la mobilitazione non può limitarsi in un ambito sterilmente sindacale, a maggior ragione quando per anni i vertici sindacali sono stati un docile strumento di collaborazione di classe con i padroni sfruttatori.
Occorre rompere, senza esitazioni, con l’opportunismo, i suoi partiti, le sue quinte colonne nei sindacati; per troppi anni hanno messo la classe operaia in panchina, hanno detto che gli operai non esistevano più, che erano residuali e marginali, mentre nel frattempo si dedicavano alla più spregevole politica consociativa con Confindustria e i suoi governi.
Dobbiamo dire basta alla politica di accettazione di licenziamenti e di continui sacrifici! Dobbiamo rifiutarci di pagare la crisi dei padroni!
Continuiamo dunque a lottare compatti, sviluppando l’organizzazione di classe, accumulando esperienza e sviluppando la coscienza che la crisi attuale è una crisi del sistema capitalistico nel suo insieme e perciò è essenziale una completa riorganizzazione della società. La classe operaia per mantenere l’occupazione e conquistare livelli di vita dignitosi deve andare al potere, deve governare con i suoi alleati!
Per questo diciamo che oggi, ancor più che in passato, è urgente dotarsi dello strumento politico indispensabile per organizzare e dirigere la lotta quotidiana per l’affermazione dei nostri diritti legandola alla lotta contro lo sfruttamento, per l’emancipazione della classe operaia dal dominio padronale: il partito comunista!
Alla realizzazione di quest’obiettivo chiamiamo i migliori elementi del proletariato, delle masse che ogni giorno subiscono sulla propria pelle gli effetti devastanti della fame di profitti dei capitalisti e dell’oppressione statale.

Resistere un minuto in più del padrone!
Respingere i tentativi di dividere il fronte delle masse popolari! Combattere il razzismo!
Tutti uniti contro il capitalismo!
Non pagheremo noi la crisi del capitalismo! Lottiamo per una nuova società!


11 luglio 2009

Piattaforma Comunista
Lavoratori e studenti per il comunismo - Palermo

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