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ITALIAni BRUCIAno

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(21 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    Esuberi Telecom

    (17 Luglio 2009)

    Esuberi Telecom trattativa al Ministero: l’azienda propone gli ammortizzatori sociali che tagliano lo stipendio. La CUB dice NO: l’azienda ha 1,5 miliardi di utili e sta facendo assunzioni, non può chieder soldi pubblici e sacrifici ai lavoratori, attui la riconversione professionale e gli esodi incentivati.

    Nei giorni 14 e 15 luglio si è svolta una seconda tornata di incontri al Ministero del Lavoro per le procedure di legge in merito ai 470 lavoratori del settore Directory Assistance (servizio 1254, ADE, centralini, servizi internazionali) che Telecom Italia dichiara in eccedenza. Agli incontri hanno partecipato l’azienda, i sindacati e le RSU.

    Sia L’azienda sia il Ministero hanno dichiarato che saranno evitati i licenziamenti.
    Al termine degli incontri queste sono le ipotesi sul tavolo: l’applicazione dei contratti di solidarietà a tutti i 1.200 circa lavoratori del Directory Assistance con un taglio dello stipendio, l’obbligo della collocazione in pensione per chi ha i requisiti, l’allungamento di un anno del periodo di collocazione mobilità volontaria in essere dal 2010 al 2011. Possibile anche un mix tra questi strumenti.
    La trattativa è stata aggiornata al 20 luglio, ultimo giorno della procedura di legge.

    Evidenziamo che Telecom oggi continua ad assumere personale a tempo indeterminato, specie al centro-sud. Inoltre, per altri settori in caso di carenza di lavoro l’azienda ha provveduto a spostare e riconvertire i lavoratori ad altre mansioni, mentre i lavoratori del Directory Assistance sono stati, di fatto, “blindati” all’interno del reparto.

    La FLMUniti-CUB ritiene inaccettabili soluzioni che tagliano il reddito ai lavoratori e gravano sulla collettività ingiustamente perché ha un’utile di 1,5 Mld e sta facendo assunzioni:
    Telecom ricorra alla riconversione professionale, come fa’ per i lavoratori di altri settori, alla riduzione dell’orario a parità di salario o agli esodi incentivati.
    Un’azienda che ha chiuso il bilancio 2008 in attivo di ben 1,5 miliardi non può chiedere sacrifici ai lavoratori e l’aiuto dei contributi pubblici applicando i contratti di solidarietà mentre dall’altra parte sta facendo nuove assunzioni ! Telecom non è un’azienda in crisi, non può pretendere gli ammortizzatori sociali e il Ministero del Lavoro ha il dovere di favorire altre soluzioni che tutelino il reddito dei lavoratori.

    Firenze, 16 luglio 2009

    FLMUniti-CUB Telecom Italia

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