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Dove volano i salami

Dove volano i salami

(2 Maggio 2010) Enzo Apicella
Arrestati undici 'Falchi' della polizia di Napoli, per aver "ripulito" il carico di un tir rapinato

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    Dopo la manifestazione a Vicenza del 4 luglio indetta da Presidio e Disobbedienti e gli arresti dei giorni successivi

    (17 Luglio 2009)

    Quanto sta succedendo Vicenza e nel paese, manifestazione a Vicenza del 4 luglio indetta da Presidio e Disobbedienti e gli arresti dei giorni successivi effettuati in alcune città italiane rimandano indietro la memoria esattamente a 30 anni fa: il famoso 7 aprile.
    Si dirà che è esagerato il paragone, può darsi ma, come diceva qualcuno, a pensar male qualche volta ci si azzecca.
    Analogie ci sono, come allora si inventano complotti eversivi per giustificare gli arresti con l'aggravante che questa volta le accuse sono addirittura "preventive"
    Al di là dei singoli episodi torinesi si parla di reiterazione di reati e di "intenzionalità" nel costruire momenti di contestazione violenta in occasione del G8. Ora il G8 è terminato..Ma chi è stato arrestato "preventivamente" rimane in carcere. Vicenza centra con gli arresti? Non direttamente ma guarda caso questi avvengono subito dopo la manifestazione e toccano anche alcuni che erano presenti.
    E diciamolo anche la stessa manifestazione di Vicenza produrrà denunce e se lo schema è valido, altri arresti.
    Si perchè se lo stesso teorema di Torino viene applicato a Vicenza la Digos, analizzati i fotogrammi, individuerà le persone e anche in base alla nuova legge sulla "sicurezza" si potrà procedere anche ad arresti in differita. Le accuse probabili saranno di violenza aggravata a pubblico ufficiale, uso di armi improprie. possibilità di reiterare i comportamenti "eversivi" soprattutto si potrà sostenere che questi atti sono organizzati in maniera preventiva.
    Come si vede il teorema funziona.
    La crisi economica che si sta attraversando sta scompaginando il tran tran che ognuno di noi aveva in testa. Non abbiamo più la certezza di un futuro positivo per noi e per le nuove generazioni, finiti i soldi della cassa integrazioni avremo il moltiplicarsi dei licenziamenti, che già non sono pochi: 100mila nel veneto.
    La crisi, al di la delle ripresine momentanee, sarà lunga, lunghissima .
    La perdita di sicurezze sociali, di stipendio produrrà, anche se non nel breve, sommovimenti collettivi e individuali di varia tendenza che possono orientarsi in senso solidale e di coscienza sociale o con contenuti che potranno sempre più arrivare anche alla famosa guerra tra poveri, occupati contro disoccupati, indigeni contro immigrati, ecc. I seminatori di tempesta, di odio sociale sono coscienti di questo? Parrebbe di si. Come leggere altrimenti le leggi razziali , le ronde fasciste, la limitazione ai diritti sindacali e di sciopero, la cooptazione di partiti, movimenti ,sindacati all'interno del sistema concertativo e spartitorio (finanziamenti , enti bilaterali in primis), arresti e repressione di chi si oppone che a pagare la crisi siano i lavoratori e i proletari? Lo stesso G8 che diventerà qualcosa altro cos’è se non il tentativo delle forze imperialiste di trovare il modo di governare la crisi cercando di non farsi male tra di loro magari cercando di arrivare ad una nuova spartizione del pianeta? Tutti sappiamo quanto ipotetica sia questa ipotesi e come i loro fallimenti li pagheranno pesantemente a livello globale e locale i proletari del mondo..
    Questo è il quadro.
    E Vicenza c'entra. C'entra perchè la manifestazione del Presidio/disobbedienti del 4 luglio al di là delle roboanti incursioni mediatiche ha sofferto un isolamento sociale e politico. Poche migliaia i presenti, i famosi "vicentini", a parte i soliti e molti con il mal di pancia, a casa. Isolamento non solo per le mancate adesioni ma anche cercato e voluto dal Presidio stesso. La teoria della comunità in lotta, sempre i famosi "vicentini" che come sappiamo sono una entità territoriale e non un corpo sociale unico, la scelta politica, rivendicata anche in questi giorni dal leader Casarini, di puntare sul locale e di disinteressarsi del globale non poteva non condurre il presidio dove è arrivato.
    Si è ignorato che la città e la provincia fossero spaccate sul tema, si sono cercate alleanze spurie cacciando altri, si sono tagliati i collegamenti con molti movimenti anti guerra accusati di "comunismo".
    E lo stato della situazione reale dei rapporti di forza è ben rappresentato a Rettorgole: c’è il tendone del Presidio e a 30 metri separati da un a rete metallica i lavori per la costruzione della base militare proseguono a ritmi sostenuti. Questa è la situazione reale.
    Non vorremmo fare la fine del movimento NOMOSE.
    Oggi è giusto saperlo spazi per ottenere risposte parziali e locali ci sono sempre meno e a volte sono risposte che spostano il problema da qualche altra parte.
    Io come sindacalista sono abituato alla lotta posto di lavoro per posto di lavoro, conosco pure il ripiegamento del movimento dei lavoratori ricattati dalla crisi ma ormai nei posti di lavoro al massimo si cerca di arginare gli effetti di decisioni di fondo in materia di economia, di ambiente, di militarismo, di guerra che vengono prese a livello globale.
    Se non attacchiamo il globale saremo simpatici come Asterix, ma gli Imperi vinceranno.
    Se non diciamo questo inganniamo la gente considerato poi che la base Dal Molin non è una questione locale, come pure la TAV, come pure la Pedemontana, come pure il Nucleare, come pure le chiusure di fabbriche e la relativa disoccupazione..
    L'assenza da L’Aquila il 10 luglio , dove una delegazione vicentina di lavoratori del sindacalismo di base e del movimento No dal Molin era presente, l'assenza del Presidio è un fatto grave, un segnale di ulteriore ripiegamento.
    Anche la frammentazione del movimento contro il G8 è stato un brutto segnale dietro teorie localiste in realtà a volte si nascondono politiche poco nobili, la spartizione dei soldi della ricostruzione, per cui abbiamo assistito a movimenti aquilani, legati al centro sinistra boiccottare le iniziative anti G8 per paura che queste iniziative scompagino i giochi ..e guarda caso il Presidio ha scelto di rapportarsi con questi. Infatti una 40ina del Presidio era presente insieme a qualche migliaio di aquilani alla Fiaccolata/Funerale del 5 luglio.
    E a L' Aquila questo è stato evidentissimo; hanno militarizzato le tendopoli, hanno militarizzato i cantieri, stanno costruendo una nuova città, mentre L’ Aquila rimarrà deserta; ricostruzione o Businness? Penso il secondo e l'abile imprenditore Berlusconi ha fiutato l'affare. A proposito di affare La Maltauro faceva bella vista nel cantiere dove si stanno costruendo le nuove case.
    Hanno precettato i vigili del fuoco che volevano protestare contro la privatizzazione della protezione civile e contro i mancati investimenti nel rinnovo del parco mezzi, vecchi anche di 30 anni, rotti e mai riparati.

    Tornando a Vicenza il 4 luglio è uno spartiacque: Il Presidio/disobbedienti aveva dichiarato che voleva entrare nella base. Non ci è riuscito e questa è una sconfitta. C'è stata la repressione a Vicenza e in giro per l'Italia e le reazioni sono state purtroppo solo una piccola Onda; pochi giorni dopo la manifestazione del 4 luglio esce il Patto per Vicenza firmato da alcuni soliti noti, un fatto che deve preoccupare non tanto per le firme quanto per gli ispiratori. Patto teso a suggellare il clima sociale, i nuovi rapporti di forza. Rapporti che secondo loro permetterebbe ora di agire per riconquistare potere, spazi, consenso e soprattutto business.
    Ora tutti a casa? Al contrario bisogna riprendere le iniziative uscendo però dall'auto sufficienza.
    Le probabilità che la nuova base al dal molin venga costruita sono sempre più concrete. Una cosa però è certa, tutte le componenti antimilitariste,la lotta di questi anni hanno ottenuto un risultato tangibile; l' idillio tra militari americani e Vicenza si è rotto.
    Chi governa, chi propone patti, deve sapere che la costruzione del Dal Molin è una ferita che non si rimarginerà e che la presenza americana è già oggi e lo sarà ancora di più nel futuro considerata come una occupazione militare. Ci si comporterà di conseguenza, facendo in modo che l’ostilità contro la presenza dei soldati Usa sia sempre più presente e più larga…devono sentirsi rifiutati…altro che patto per Vicenza.
    Lo scontro aperto nel territorio sulla questione Dal Molin vogliono chiuderlo, sta a noi impedire che ciò avvenga sapendo che se non li travolgeremo saranno loro a travolgerci.

    Raniero Germano - Rdb Cub Vicenza

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