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La Tv e la caduta degli dei

(24 Luglio 2009)

-Berlusconi invita gli industriali a non dare la pubblicità ai media ostili al suo governo

-il suo governo sta proponendo una norma che taglia gli spot pubblicitari sia a RAI che a SKY

-negli USA è già cominciato il declino dei grandi network (ABC, NBC, CBS, FOX, CW) che subiscono un crollo delle entrate pubblicitarie dell’11,9%, mentre i profitti delle emittenti locali calano del 27,6%

-il fenomeno è probabilmente legato alla crisi finanziaria, ma è provocato maggiormente dal fatto che internet e i “social network” con il loro successo, hanno fatto abbandonare (per sempre) la visione dei programmi delle multinazionali del “pensiero unico”

-una fetta consistente della popolazione, anche in Italia, non sa più che farsene della falsità spacciata per informazione, interviene direttamente criticando o dando informazioni, proponendo immagini, filmati e articoli, e gli piace tanto essere protagonista di un fenomeno che sta scavando la fossa a quelli che sono al potere solo perché avevano in mano tutta l’informazione

-la onnipotenza dei profitti pubblicitari può essere fermata e distrutta solo se applichiamo il metodo berlusconiano: il boicottaggio

-visto che molti mi chiedono che cosa si può fare contro Berlusconi e il suo sistema di potere, ebbene la via esiste: non guardare le sue televisioni, boicottare i prodotti pubblicizzati dalle sue reti, non comprare libri e riviste della sua enorme industria editoriale. Ciò significa farlo fallire, significa spegnere il ghigno impunito del perenne vincitore, significa far tornare l’Italia alla democrazia, al pluralismo, sgretolare il monopolio, e ciò è possibile solo se coloro che pensano che Berlusconi sia il prodotto del denaro e del potere delle Tv, si comporteranno di conseguenza colpendolo scientificamente al cuore.

Il “cuore” è la raccolta pubblicitaria. Ricordo ai soliti cacadubbi e minimizzatori l’importanza capitale della raccolta pubblicitaria, che fu affidata da parte del cavaliere all’agenzia Pubblitalia, con a capo il potente mafioso Dell’Utri, cosa che potrebbe spiegare anche la provenienza degli enormi capitali necessari per costruire Fininvest, di origine ancora oscura.
Se finisce la raccolta pubblicitaria finisce Berlusconi. Lui al nostro posto non avrebbe dubbi.

24 luglio 2009

Paolo De Gregorio

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