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In merito alla lettera di Patta a Cagna Ninchi

(18 Maggio 2003)

Apprendiamo con stupore ed incredulità che Gian Paolo Patta in nome e per conto dell'area programmatica "Lavoro Società- Cambiare rotta" della Cgil ha deciso di uscire dai Comitati per il SI.

Una decisione inaccettabile nel merito e nel metodo: nel merito per le ripercussioni che in piena campagna referendaria inevitabilmente rischiano di compromettere lo sforzo sovrumano che i singoli compagni e le singole compagne hanno sostenuto per costruire il consenso sulle ragioni del SI e soprattutto per raccogliere le adesioni di tanti/e compagni/e della Cgil che, seppure non appartenenti all'area , hanno contribuito in maniera determinante alla decisione del Direttivo Nazionale della Confederazione di schierarsi per la vittoria dei SI; nel metodo in quanto la scelta di uscire dai Comitati per il SI a firma di Patta non ci risulta frutto di un percorso condiviso di discussione e decisione formale dei compagni e delle compagne dell'area "Lavoro società-Cambiare rotta" che non si riduca ai soli coordinatori nazionali dell'area stessa, ai quali evidentemente non è riservata nessuna prerogativa decisionale che prescinda dalla rappresentanza delle decisioni assunte dal corpo vivo dei militanti.

Corpo vivo che a partire dalla defaticante raccolta delle firme dello scorso anno, alla battaglia negli organismi dirigenti Cgil degli ultimi mesi, sia a livello confederale che categoriale , per estendere l'adesione alle ragioni del SI, sino alla costituzione dei Comitati locali, ha scelto sul campo, in maniera inoppugnabile e determinata di lavorare con lealtà assieme all'ampio schieramento di forze politiche e sindacali grazie alle quali il prossimo 15 giugno si potrà votare per estendere l'art.18 a tutti e a tutte.

La scelta della Cgil di sostenere la campagna referendaria a favore del SI con un proprio profilo autonomo, senza tuttavia aderire ai comitati in coerenza con la scelta originaria di non condivisione delle ragioni dei promotori del quesito referendario, è certamente un fatto di enorme rilevanza.

Tuttavia questo orientamento non può meccanicamente determinare da parte dell'area programmatica, senza lederne l'autonomia politica ed organizzativa, l'abbandono puro e semplice del proprio impegno nei comitati per il SI , in quanto essa è uno dei soggetti che hanno promosso il referendum.

Quali siano le ragioni che hanno portato Gian Paolo Patta ad assumere una decisione di tale gravità ci sfuggono, tuttavia insieme alla riconferma del nostro impegno nei Comitati già costituiti ed operanti , ci preme porre un semplice quesito: E' più forte oggi la battaglia per convincere quei milioni di Italiani, ai cui molti chiedono di andare al mare, a votare Si il 15 e 16 giugno?

Sergio Bellavita - Segr. Fiom Emilia Romagna - Sveva Haertter Dir. Reg. filcams-cgil lazio - Gianni Pistonesi Dir.Reg.Cgil Emilia Romagna - Antonio Merlino Dir.Reg. Cgil liguria - Roberto Vassallo Dir.Prov FIOM Milano - Ada Micelli dir.Prov CGIL Milano - Toffanello Enrico Dir. Naz. SLC-CGIL - Domenico Conte- Alessandro Gulinati Dir.Nidil Cgil Bologna- Giuliana Righi Dir.Prov.Cgil Bologna - Michele Corsi Dir. Cgil scuola Milano - Caterina Zerlotti Dir.Nazionale Filcams Cgil - Vanni Cancello Dir.Prov.Cgil Modena - Laura Re Garbagnati Dir.Naz.Filcea- Carlo Carelli Direttivo Filcea Lodi - Maggio Domenico - Dir. Filcea Milano - Marco Schettini, delegato RSU U.O. Comune di Roma

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