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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
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Immigrazione: un problema globale

(4 Settembre 2009)

Fino a ieri, gli stessi soggetti che oggi pretendono leggi contro l’immigrazione clandestina (ma è sempre stata clandestina e mai programmata legalmente), e per cui intendiamo gli ultimi venti anni, hanno assunto nelle fabbriche del Nord Italia centinaia di migliaia di extra-comunitari nel ciclo economico favorevole. Anche nel Sud si è utilizzata questa manodopera per lavori stagionali di raccolta, sempre in nero e trattando queste persone come bestie.
Ora che il ciclo economico non è più favorevole e difficilmente riprenderà come prima, si vuole fermare il flusso della immigrazione, parlando dei “clandestini”, ma in realtà ci si pente di aver causato un fenomeno che ha prodotto e produrrà molti guasti.
Dà molto fastidio il fatto che i soggetti imprenditoriali che hanno determinato questo fenomeno, notoriamente e naturalmente associati alla destra, siano alla testa, insieme alla Lega e a movimenti di stampo razzista, di un blocco totale e immediato, che, ripeto non è un blocco dei clandestini, ma la fine della immigrazione di cui non vi è più bisogno.

Assomiglia moltissimo al muro di acciaio che gli USA hanno costruito per migliaia di chilometri al confine con il Messico, perché l’economia americana non tira più.
E siccome un esempio ne tira un altro, mi scuserete se vado un po’ più indietro nel tempo e ricordo che proprio negli USA, dopo la criminale politica dello schiavismo, voluta dai grandi proprietari di piantagioni, bianchi e timorati di Dio, che, dopo averli importati a un tot al chilo, finito lo schiavismo furono gli stessi a fondare associazioni razziste come il Ku Klux Kan, per cacciare coloro che essi avevano fatto deportare dall’Africa.

Il fenomeno della immigrazione dobbiamo sforzarci di giudicarlo non in termini ideologici o di compassione religiosa, ma analizzarlo freddamente e vedere bene a chi ha fatto comodo e quali guasti ha determinato in Europa.
Insieme ai lavoratori sono arrivati anche molti delinquenti, attivi nel mercato della droga, della prostituzione, la mafia nigeriana a Mondragone e a Castel Volturno è stata attaccata dalla camorra con 7 neri uccisi perché tocca interessi camorristi, nei quartieri popolari ad alta concentrazione di immigrati la vita è impossibile e gli italiani che vi vivono votano la destra perché non ne possono più di questa situazione. In Francia e in Europa la insofferenza dei poveracci verso la immigrazione ha spostato il voto di questi verso destra e solo la Chiesa e una parte della “sinistra sparita” continuano a dire che bisogna aprire le porte a tutti.

Ora sgombriamo il campo da quella leggenda metropolitana che sostiene che l’immigrazione allevia la situazione demografica nei paesi di provenienza dei migranti e in qualche modo migliora le cose.
Se ci limitiamo all’esempio dell’Africa (i dati sono dell’Istituto Geografico De Agostini), vediamo i numeri della situazione demografica, che ci dicono senza equivoci come vanno le cose:
-nel 1950 nel continente africano vi erano 221 milioni di abitanti
-nel 1990 ai è arrivati a 642 milioni
-nel 2008, dopo venti anni di immigrazione in Europa, gli abitanti dell’Africa sono 955 milioni.
Con assoluta certezza possiamo affermare che l’immigrazione non attenua il problema della sovrappopolazione, con qualche dubbio potremmo affermare che addirittura lo peggiora. Con certezza possiamo dire che le due religioni prevalenti, quella islamica e quella cristiana, spingono affinché la bomba demografica deflagri, si impedisce qualsiasi razionale contenimento delle nascite a mezzo contraccezione meccanica o chimica.
Non dovrebbe essere mistero per nessuno, se escludiamo alcuni casi umani, che una parte fondamentale della strategia islamica di conquista delle nazioni “infedeli” sia quella di entrarci e fare un sacco di figli.
Ricordo che negli Usa, anche se la strategia islamica non è così evidente, per la prima volta la popolazione di colore è più numerosa di quella bianca, e non è un caso che vi sia un presidente del colore di questa maggioranza.

Uno dei maggiori danni della immigrazione in generale, compresa quella comunitaria e asiatica, è che rende vano qualsiasi discorso sulla “sostenibilità”, e qui il razzismo non c’entra proprio niente, vanificando quel processo in atto in Europa di spontanea diminuzione delle nascite, grazie ad una nuova cultura contraccettiva, l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro, la crisi della famiglia tradizionale, la diminuita influenza della Chiesa, che avevano generato una salutare decrescita della popolazione.

Possiamo riepilogare i guasti:
-sostenibilità vanificata
-galere che scoppiano con più del 50% di ospiti stranieri
-quartieri popolari invivibili
-aumento di spaccio di droga e prostituzione
-spostamento dei voti popolari a destra
-previsione di un aumento esponenziale (grazie alla grande prolificità) della percentuale di stranieri, rispetto ai nativi, fino alla maggioranza in pochi decenni.

Ciò è già avvenuto e peggiorerà in futuro. Destra, sinistra, Chiesa, industriali sono egualmente responsabili.
In tutto in nome della globalizzazione che ci consegna un mondo che assomiglia ad un formicaio impazzito al collasso ambientale, superaffollato, comandato dai mercati e dai truffatori finanziari, che solo qualche “pandemia” letale, magari costruita subdolamente in laboratorio, potrebbe fermare.
Se io fossi all’ONU e avessi il potere di farlo, proporrei una dichiarazione solenne in cui ogni singola nazione si deve impegnare a costruire una autosufficienza agricola ed energetica (con il sole), e la strada maestra è la diminuzione di numero senza esportare con l’emigrazione la propria irresponsabilità riproduttiva.
Ogni contributo del FMI e aiuto internazionale dovrebbe essere tassativamente utilizzato per campagne sulla contraccezione.
La previsione degli studiosi di demografia sono agghiaccianti, parlano, entro 50 anni, di un raddoppio della popolazione mondiale, e quindi è necessario prendere subito delle contromisure, stupido è restare inerti.
La SOSTENIBILITA’ ognuno se la deve responsabilmente costruire a casa propria.

4 settembre 2009

Paolo De Gregorio

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